Quando c’era Marnie, la recensione

Tratto dal romanzo omonimo del 1967 dell’autrice inglese Joan Gale Robinson, indicato da Hayao Miyazaki nel suo personale elenco dei migliori libri per ragazzi mai scritti e riambientato dall’Inghilterra al Giappone di oggi, arriva in Italia, distribuito da Lucky Red in evento speciale dal 24 al 26 agosto 2015, il film d’animazione giapponese Quando c’era Marnie!

Secondo lungometraggio diretto da Hiromasa Yonebayashi, animatore di Studio Ghibli da metà anni ‘90,  già regista del favolistico Arrietty – Il mondo segreto sotto il pavimento e ultimo film prodotto dallo studio d’animazione di Miyazaki e Takahata, racconta la storia di Anna, una timida, pensierosa e solitaria ragazzina di dodici anni, dagli occhi blu, che vive a Sapporo con sua mamma adottiva. Anna soffre di asma e, quando la sua malattia peggiora, sua mamma la manda a passare l’estate da alcuni parenti ad Hokkaido in un verde villaggio vicino al mare. Tanta natura, nuove persone da incontrare, molte avventure da vivere, disegni da fare (la grande passione di Anna), il Tanabata (ricorrenza giapponese legata a stelle e desideri) da festeggiare, lettere da scrivere alla mamma e tanti pensieri preadolescenziali faranno da cornice a questi mesi magici.

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Un giorno, esplorando i dintorni del villaggio, la ragazza finisce per imbattersi in una vecchia casa in rovina sulla palude e ne rimane profondamente affascinata. Lì conosce Marnie, una graziosa e solare ragazzina dai lunghi capelli biondi che ha l’impressione di aver già incontrato nei suoi sogni, e tra loro nasce all’istante una grande amicizia! Anna è affascinata da Marnie e dalle tante cose che sfuggono di lei in maniera viscerale se non a tratti addirittura sensuale, cosa decisamente insolita per un film targato Studio Ghibli.
Le due ragazzine, con confidenze, abbracci, giri in barca e feste incantate, prendono a vedersi di nascosto dal mondo promettendosi reciprocamente di mantenere segreta la loro amicizia.

Ma dall’entrata in scena di Marnie il film cambia mano a mano toni, in parte allegri, dolci e delicati come l’amicizia delle fanciulle, per altri versi invece cupi, romantici, malinconici e con qualche picco d’inquietudine.
Anna inizia a capire che c’è qualcosa anche in Marnie di irrisolto esattamente come in se stessa e, tra giochi, confessioni e intimità tra le due, decide di tentare di scoprire tutto il possibile sulla sua nuova amica. Realtà, ricordi, sogni e fantasie si mescolano emozionando fino alla fine come pochi film d’animazione, giapponesi e non, hanno saputo fare negli ultimi anni.

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Il film dai delicatissimi disegni, le morbide animazioni e i tipici colori Ghibli, ha le magiche musiche del talentuoso compositore Takatsugu Muramatsu qui evidentemente ispirato dalle più grandi colonne sonore di Joe Hisaishi per i film dello stesso studio, e la romantica canzone Fine On The Outside scritta e interpretata da Priscilla Ahn, primo brano in assoluto cantato esclusivamente in lingua inglese in un film Ghibli, anche nella versione originale giapponese.

In merito al personaggio dai tratti evidentemente non asiatici di Marnie, Miyazaki ha dichiarato che ‘Maro’ (soprannome di Hiromasa Yonebayashi) ha sempre disegnato ragazzine carine, graziose e biondine ma, secondo il Maestro, che lo ha avuto nel suo team fin dai tempi della Principessa Mononoke, questo modo di rappresentare le eroine mostra un presunto complesso d’inferiorità che i giapponesi hanno nei confronti dell’Occidente.

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Quando c’era Marnie è il primo film prodotto dallo Studio Ghibli in cui non sono stati coinvolti in alcun ruolo né Isao Takahata (regista de La storia della Principessa Splendente, Pom Poko e Una tomba per le lucciole) né Hayao Miyazaki; il regista Hiromasa Yonebayashi si dimostra, con questo lungometraggio animato, degno erede della scuola d’animazione di questi due Maestri e non solo… speriamo di poter vedere, in un giorno non troppo lontano, un suo nuovo film Ghibli!

Francesco Chiatante

PRO CONTRO
  • I film dello Studio Ghibli hanno sempre qualcosa di magico e non mirano mai a quelle fasce di prodotti ‘commerciali’ che vengono realizzati e immessi sul mercato esclusivamente per ‘vendere e incassare’ e QUANDO C’ERA MARNIE ne è l’ennesimo esempio lampante.
  • Anche questo film, come gli altri dello studio giapponese, ha una grande componente di sentimenti, emozioni e magia che sembrano arrivare direttamente dalle favole e dai racconti di un tempo lontano oramai purtroppo dimenticato.
  • Nonostante la protagonista della storia sia una ragazzina dodicenne e il regista abbia dichiarato che volesse “fare un film per bambini”, QUANDO C’ERA MARNIE, almeno da un certo punto della storia in avanti, non risulta affatto essere un film per ragazzi e questo potrebbe deludere le tante famiglie che sono state abituate a storie e atmosfere per genitori e figli dalle produzioni degli ultimi anni dello Studio Ghibli come PONYO SULLA SCOGLIERA e ARRIETTY.

 
Vi mostriamo tre clip in italiano di Quando c’era Marnie.



 

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Quando c'era Marnie, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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