RomaFF14. L’uomo senza gravità

In sala solo per tre giorni, 21, 22 e 23 ottobre e su Netflix dal 1° novembre, c’è L’uomo senza gravità di Marco Bonfanti con protagonisti Elio Germano, Michela Cescon, Elena Cotta e Silvia D’amico.

Presentato in preapertura alla 14^ edizione della Festa del Cinema di Roma, L’uomo senza gravità è una bella favola, metaforica ed efficace.

Oscar (Elio Germano) nasce in una notte buia e tempestosa, negli anni’80, nell’ospedale di un piccolo paesino e da subito si capisce che c’è qualcosa di straordinario in lui: non obbedisce alle leggi di gravità. Oscar fluttua in aria, si libra nella stanza leggero come un palloncino, di fronte allo sguardo incredulo della madre (Michela Cescon) e della nonna (Elena Cotta). Le due donne decidono di scappare nottetempo dall’ospedale con il neonato volante e decidono che la “diversità” di Oscar non è un dono ma, bensì, qualcosa da nasconde agli occhi di un mondo che non sa accettare il diverso. Oscar cresce in casa quasi segregato. Circondato dall’amore della mamma e della nonna ma, pur sempre, segregato per moltissimi anni, finché non decide da solo che è arrivato il momento di scoprire chi è davvero e di conoscere il mondo.

L'uomo senza gravità

“L’idea del film nasce da un’immagine: un bambino che esce pulito dal grembo materno, galleggiando nell’aria attaccato al cordone ombelicale – racconta il regista – come un palloncino al polso di un bimbo. Da questa suggestione visiva si è poi dipanata la vicenda ed è nata questa sceneggiatura in equilibrio tra fiaba e realtà, tra sogno e concretezza”. 

L’uomo senza gravità è la storia di una meravigliosa diversità, in un mondo dove qualsiasi diversità sembra essere percepita come un grande problema. Oscar è affetto da “leggerezza”. La sua “patologia” si fa metafora utile a raccontare la difficoltà dell’essere puri, ingenui e leggeri in una società opaca votata alla pesantezza, alla sopraffazione, alla violenza costante.

L'uomo senza gravità

Il protagonista è inserito in un contesto profondamente italiano e, con i suoi occhi, osserviamo quarant’anni di vita che si scontrano con i gruppi sociali universalmente noti: la famiglia, il paese, il rapporto di coppia, la città e il mondo mediatico pieno di apparenze. Costante di tutti questi contesti? Oscar non può far emergere la sua grandiosa leggerezza, comunque vadano le cose.

La storia di Oscar inizia negli anni’80 e si conclude in un futuro ipotetico. In ciascuno dei momenti storici narrati è stato applicato una sorta di filtro della memoria e il lavoro filmico è impostato in maniera differente. Per ogni segmento storico è stato studiato un approccio fotografico e sonoro ad hoc, in modo da richiamare alla mente ricordi di infanzia, adolescenza ed età adulta in chiave più emotiva che storica. La vicenda inizia dal particolare (la provincia italiana) poi aprirsi al generale (il mondo e i posti che Oscar visita da grande), in equilibrio tra fiaba e realtà.

L'uomo senza gravità

Chiave di lettura del film è, dunque, il concetto di leggerezza. La narrazione in toto gode di una sottrazione di peso. Struttura narrativa e linguaggio registico sono leggeri, come Oscar. Leggerezza visiva come reazione al peso del reale. La Leggerezza è, nel film di Bonfanti, una risorsa, una forma di intelligenza alta, capace di modificare la realtà senza estraniarsi dal mondo, anzi in grado di sganciarsi dalle opinioni precostituite. Coerenti con questi concetti anche gli effetti speciali che non puntano ad essere meramente spettacolari ma cercano di integrarsi nel racconto in maniera lieve e concettuale. Lo zaino rosa che Oscar porta sulle spalle per tenersi a terra, come una zavorra, e che diventa secondo protagonista del film è, anche esso, rappresentativo dell’istituzione scolastica e delle costrizioni sociali e si propone come simbolo lungo tutto l’asse narrativo della vicenda.

Per L’uomo senza gravità sono state utilizzate alcune delle tecnologie di Gravity, in chiave più poetica che spettacolare. Il film si è avvalso della collaborazione dei migliori professionisti italiani e internazionali: la EDI Effetti Digitali Italiani ha supervisionato tutto il percorso degli effetti del film, con la belga DIGITAL DISTRICT e NetFX, la società di effetti visivi Netflix a Los Angeles.

L'uomo senza gravità

Cari spettatori però, attenzione: non lasciatevi ingannare! Nonostante Oscar abbia un potere speciale, L’uomo senza gravità non vuole essere un film su di un supereroe nostrano, così come lo intendiamo oggi, ma è la storia di un uomo puro che vuole essere accettato dal mondo. Ebbene sì, viviamo in una società dove l’essere puri è un valore da supereroi. Elio Germano riesce a rendere reale e umano il protagonista di una storia archetipica. Quella di Oscar è una bella storia su un essere umano dall’infanzia negata che, al termine di un lungo percorso per cercare se stesso e l’amore, comprende che il tornare bambini, è l’unico modo per vivere una vita davvero senza gravità!

Ilaria Berlingeri

PRO CONTRO
  • La colonna sonora.
  • I passaggi ironici e nostalgici.
  • La narrazione pulita e semplice.
  • Forse gli stereotipi presenti nel film, anche se voluti, risultano un po’ ridondanti.
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