Sanctuary – Lui fa il gioco. Lei fa le regole, la recensione

Uomo, donna, schiavo, padrona.

Attorno a questa associazione di generi e ruoli ruota Sanctuary – Lui fa il gioco. Lei fa le regole, l’opera seconda da regista di Zachary Wigon, presentato in concorso alla 17ª Festa del Cinema di Roma e dal 25 maggio 2023 al cinema distribuito da I Wonder Pictures.

In una stanza d’albergo si presenta una giovane donna: bionda, in abiti formali, affascinante. Ad attenderlo c’è Hal che deve siglare con lei un importante documento che conta condizioni particolari. Le domande della donna si fanno sempre più intime, imbarazzanti, ma ben presto le carte vengono allo scoperto: lei è Rebecca, una dominatrice sessuale che sta recitando un copione redatto dallo stesso Hal, proprietario dell’albergo in cui si trovano e dell’intera catena di cui fa parte, inoltre lui è uno schiavo sessuale, di lei cliente abituale. Ma a servizio concluso, Rebecca invece di andar via pensa di ricattare Hal: vuole metà del suo stipendio annuo o diffonderà on line un video che lo ritrae durante un gioco di sottomissione. 

Due attori e una stanza d’albergo, non serve altro a Zachary Wigon per costruire un articolatissimo thriller da camera che costruisce la tensione sulle parole. Tante parole che si confondono tra loro e confondono lo spettatore in un continuo role play in cui finzione e realtà si intersecano fino al punto che non è chiaro quando Rebecca e Hal stanno recitando un ruolo o si trovano nel bel mezzo di un conflitto reale.

Il meccanismo è sottile, a tratti sottilissimo e retto sulle spalle degli unici due attori in scena, Margaret Qualley di C’era una volta a… Hollywood e la serie The Maid e Christopher Abbott di First Man – Il primo uomo e Possessor. A dominare la scena, così come il gioco dei ruoli all’interno del film, è però Margaret Qualley con il suo sguardo profondo e quella carica di sensualità barely legal che si trascina dietro anche se conciata come una donna in carriera. Una grande prova d’attrice, quella che ci voleva per farle fare al cinema quel salto qualitativo necessario a imporla come protagonista. E la buona sceneggiatura di Sancturay, opera di Micah Bloomberg (la serie tv Homecoming), sicuramente dà quella marcia in più nel valorizzare un’interpretazione.

Allo stesso tempo, però, Sanctuary è eccessivamente ridondante nel ribadire lo stesso concetto, con il quale addirittura chiude il film, ovvero che al giorno d’oggi è la donna a tenere le redini di un rapporto, che possa essere sentimentale, sessuale o di lavoro. Un concetto chiarissimo fin dalle premesse ma che Wigon e Bloomberg ci tengono a ripetere almeno ogni quarto d’ora. Questo appesantisce (o rende a “prova di stupido”, dipende dai punti di vista) un’opera che richiede comunque un discreto impegno da parte dello spettatore che è chiamato veder duellare verbalmente per 90 minuti i due protagonisti senza che ci sia mai un’evoluzione dell’azione. Dunque, siamo dalle parti di quei prodotti come Carnage, Storia di un matrimonio e Malcom e Marie, dove la tensione si sviluppa attorno alle parole, ai dialoghi, come se si trattasse di una pièce teatrale.

Nonostante il film abbia per protagonista una escort che agisce come dominatrix e una buona metà delle scene sono incentrate su giochi sessuali, Sancturay – Lui fa il gioco. Lei fa le regole è castigatissimo confermando che al giorno d’oggi il cinema erotico – genere a cui Sancturay si affilia in maniera tangente – è definitivamente tramontato ed erroneamente lasciato appannaggio di pudicissimi romanzetti come la trilogia di 50 sfumature o trash esteuropei di produzione Netflix.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Margaret Qualley.
  • C’è una buona scrittura di base.
  • Messaggio retorico e ridondante.
  • Devono piacere i film che si sviluppano di un’unità di luogo e di spazio, fatti esclusivamente di parole. Altrimenti un prodotto come Sancturay difficilmente può appassionare.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Sanctuary - Lui fa il gioco. Lei fa le regole, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.