Sky Sharks, la recensione

Visto il successo (assolutamente inaspettato) di Sharknado e di una buona parte dei film a tema squali prodotti dalla trash-maker The Asylum, il predatore marino per eccellenza è tornato all’attenzione delle piccole e medie produzioni, possibilmente cercando trasformarlo in una minaccia sempre più assurda e inventiva. Oltre agli ormai celebri tornado di squali abbiamo visto i grossi pesci in versione fantasma, a due-tre-quattro teste, posseduti da Satana, robotici e fusi geneticamente con qualsiasi altra bestia. Il regista, sceneggiatore, attore, produttore ed effettista tedesco Marc Fehse ha cercato di cavalcare (letteralmente) l’onda di tanto trashume in odore in santificazione cult e ha trasformato i terrori dei mari in terrori del cielo, dotando gli squali di una corazza, turbine e ali utili a farli volare. Ma se questo non bastasse, ha avuto l’idea di farli guidare da zombi nazisti pronti a conquistare il mondo. Questa è la formula di Sky Sharks e se tutto questo può sembrarvi sublimamente trash, sappiate che il risultato è solo uno sgangherato film che dura quasi due ore!

Presentato in anteprima nazionale come film d’apertura all’edizione 2020 del Be Afraid Horror Fest, Sky Sharks racconta una storia che è difficile descrivere, così come da decifrare nella sua interezza. Diciamo che una squadra di ricercatori scopre tra i ghiacci una base-sottomarino appartenuta al Terzo Reich e si accorge che i nazisti non sono morti ma stanno tramando per tornare al potere e la loro arma è un plotone di soldati geneticamente modificati e trasformati in zombi da un siero scoperto poco prima della sconfitta nel 1945; come se non bastasse, i nazisti hanno anche dei velivoli ricavati da veri squali. Mentre i nazi-zombi scorrazzano nei cieli di tutto il mondo distruggendo monumenti e dirottando aerei, un magnate della tecnologia, ex scienziato del Terzo Reich che è riuscito a frenare il suo processo di invecchiamento, e le sue due figlie, tentano di fermare l’avanzata dei cattivi.

Sky Sharks

Detta così, la trama può stuzzicare quelle masochistiche corde di fascinazione per l’assurdo che risiedono in ogni vero cultore del cinema di genere, ma vi assicuro che Sky Sharks è tutto fumo e niente arrosto e farebbe apparire di qualità il peggior prodotto The Asylum. Innanzitutto, manca totalmente una scrittura alla base del film che risulta solo un’accozzaglia di scene slegate tra loro che fuse insieme creano una grande confusione narrativa. Ma la cosa più preoccupante, a parte la mancanza di omogeneità nel racconto, è proprio la mancanza di conoscenza dell’abc dello storytelling palesando una grave inesperienza da parte di chi ha abbozzato la sceneggiatura di Sky Sharks. È complicatissimo star dietro a ciò che sta accadendo e il film fa un continuo ricorso a flashback e spiegoni per motivare le cose assurde che vediamo sullo schermo, con una invadente voice-over che rende il tutto ancora più didascalico e fastidioso. Inoltre, non ci sono personaggi in cui immedesimarsi, che possano fungere da punto di vista sulla vicenda, e i tre su cui viene creata un po’ più di enfasi (lo scienziato e le due figlie) non hanno neanche un briciolo di costruzione da motivarne la presenza sulla scena. Insomma, un disastro totale!

Sky Sharks

Ma se a livello narrativo Sky Sharks non funziona, purtroppo anche le altre componenti non sono da meno. Parliamo di un film che punta tantissimo sullo splatter, a tratti anche abbastanza estremo, e quando si fa ricorso ad effetti speciali pratici il risultato è ottimo, peccato però che il buon 80% degli effetti siano fatti con una scadente e invasiva CGI, con sangue posticcio e un utilizzo del green screen smodato ed eccessivo. Infastidisce quasi vedere una produzione che va spudoratamente oltre i limiti di ciò che può permettersi perché il risultato non è mai positivo e Sky Sharks può essere eretto a bandiera di questo concetto. Per di più, per mascherare i brutti effetti visivi, il direttore della fotografia è stato costretto ad applicare su tutto il film dei fastidiosi filtri/maschera che rendono tutto il film luminosissimo, con effetti fluo inopportuni e lens flare in ogni dove che anche J.J. Abrams sbiancherebbe. Quindi, il film di Marc Fehse è anche difficile da guardare, oltre che da seguire, e il mal di testa a fine degli interminabili 110 minuti è pressoché assicurato.

Sky Sharks

“Less is more”, diceva il saggio ed è ancora meglio optare per il “meno” se alcune cose non ce le si può permettere. Marc Fehse, evidentemente, non è di questo avviso e il risultato è sotto gli occhi di tutti: un bruttissimo horror fantascientifico che fa dell’idiozia il suo fiero baluardo ma sbaglia clamorosamente tutto ciò che sta alla base del concetto stesso di cinema, suggerendo che le menti dietro questo film non solo non avessero talento e buon gusto ma neanche la conoscenza teorica e pratica del mezzo.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Alcuni effetti artigianali sono ben realizzati.
  • Non c’è una scrittura filmica che possa considerarsi tale.
  • Troppa brutta CGI, spesso ingiustificata.
  • La fotografia fa male agli occhi.
  • È difficile considerarlo alla stregua di altri film…
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Valutazione: 3.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Sky Sharks, la recensione, 3.0 out of 10 based on 1 rating

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