Smiley, la recensione

Di solito, con gli slasher-movie si va sempre sul sicuro. Ma non è questo il caso; il tentativo del giovanissimo regista emergente, Michael Gallagher, di creare una nuova icona horror è miseramente fallito.

Le potenzialità ci sono tutte, dal mostro spietato, misterioso e inquietante alla critica sociale sui pericoli di un internet a volte oscuro, pericoloso e incontrollabile. Peccato, però, che le promettenti basi su cui si regge la pellicola non vengono sfruttate a dovere e quello che rimane è una pessima messa in scena, fatta di inquadrature inesatte e tremolanti, una recitazione imbarazzante, personaggi poco credibili e situazioni improbabili.

Smiley è un teen-movie arrivato con decenni di ritardo, è palese la volontà del regista di riportare e svecchiare i cattivi del cinema horror classico sul grande schermo con l’aiuto del suo nuovo mostro che, però, non convince, non tanto per una mancata originalità, ma soprattutto per la poca presenza. Smiley, infatti, è relegato quasi in un ruolo di comparsa e permette al professor Colton, che insegna nell’Università in cui studia la protagonista, di rubargli la scena con i suoi monologhi pseudo-psicologici, arrivando così a rallentare la pellicola e soprattutto ad annoiare lo spettatore che, secondo il target del genere, dovrebbe essere un adolescente dallo sbadiglio facile. Monologhi, tra l’altro, troppo ambiziosi e fuori luogo se confrontati con la banalità della storia principale della pellicola.

Il serial killer Smiley in azione

Il serial killer Smiley in azione

I personaggi, poi, sono estremamente superficiali e inverosimili, macchiette poco caratterizzate e la protagonista è fortemente irritante, vittima di un’ingenuità esasperata e improbabile che vive situazioni altrettanto dubbie. Senza parlare del serial-killer, colui che dovrebbe farci saltare dalla sedia, non possiede più che un aspetto strambo. Per il resto, è privo di fascino, ripetitivo nel suo uccidere le vittime e assolutamente poco memorabile.

Film non raccomandabile per tutti gli amanti del genere, meglio rimettere su i DVD dei vecchi classici slasher movie anni ’80-’90!

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • L’aspetto di Smiley poteva essere sufficientemente interessante e inquietante. Peccato non sia stato usato nel modo giusto!

 

  • Quasi tutto, ma la più grossa pecca del film rimane la sceneggiatura, a dir poco imbarazzante e vuota.

 

 

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +2 (da 2 voti)
Smiley, la recensione, 4.0 out of 10 based on 1 rating

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