Tafanos, la recensione

Tra i tanti filoni del genere horror, il Beast Movie è senza dubbio uno di quelli che più ha ottenuto successo di pubblico e critica ed ha anche offerto punte di qualità notevoli e tutt’altro che trascurabili. Una tendenza a cui non è rimasto insensibile neanche il cinema di genere italiano che, nella sua stagione d’oro, ha sfornato diversi titoli (impossibile non citare, tra i tanti, L’ultimo squalo di Enzo G. Castellari e Wild Beasts –Bestie feroci di Franco Prosperi) con risultati eccellenti, come da consuetudine in quegli anni. A diversi anni di distanza ci pensa il regista Riccardo Poletti, che già si era cimentato nell’horror con la ghost story Neverlake, a cercare di rinvigorire questo genere con il suo nuovo lavoro dal titolo Tafanos. Il film, remake dell’omonimo film del 2000 di Dipteros e Carlo Giudice, non si dimostra il degno erede di tale tradizione dal momento che si rivela un prodotto di bassa qualità nel quale gli elementi meritevoli sono ben pochi.

Il cast è composto da Alessio Lapice, Cristina Marino, Salvatore Langella, Filippo Tirabassi, Federico Tolardo, Giulio Greco e Lana Vlady.

Un gruppo di ragazzi decide di passare un fine settimana in una casa in campagna isolata e lontana dallo stress di tutti i giorni. La loro quiete, però, verrà ben presto disturbata dall’ingresso in casa di un losco personaggio che li mette in guardia dall’arrivo dei tafani killer, pericolosi insetti nati da esperimenti scientifici. Inizia così un lungo ed estenuante weekend fatto di sangue, morte, terrore, morsi e soluzioni inaspettate che potrebbero aiutare i giovani protagonisti a salvarsi dalla minaccia.

Un gruppo di ragazzi, una casa sperduta in un bosco isolata dal resto del mondo e insetti killer famelici e inarrestabili: basterebbe questo incipit per comprendere come Tafanos sia un compendio di tutti i luoghi comuni e stilemi che caratterizzavano i film horror negli anni Ottanta.

Poletti, però, cerca di fondere tale schema narrativo stereotipato con lo stile dei film della famigerata The Asylum, solitamente incentrati su ironia, effetti speciali in CGI smodatamente brutti e la caratterizzazione piatta e caricaturale dei personaggi. Tafanos, purtroppo, risulta un ibrido tra le due correnti nel quale non si capisce fino in fondo se l’intenzione primaria sia quella di raccontare la storia con una parvenza di serietà e voglia di spaventare o, al contrario, di virare esclusivamente sulla strada dell’ironia, soluzione che alcune soluzioni narrative lascerebbero pensare.

Tafanos si rivela dunque un prodotto senza un’identità ben precisa, privo di una direzione definita e sorretto da una sceneggiatura carente sotto tutti i punti vista, a partire dalla storia poco credibile e troppo banale fino ad arrivare a dialoghi scontati e quasi sempre poco funzionali al racconto.

Riccardo Poletti, in conclusione, compie più di un passo indietro rispetto al già citato Neverlake e confeziona un film decisamente mal riuscito.

Tafanos è trasmesso in esclusiva sul canale satellitare pay tv Sky Cinema Max.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • Le musiche in linea con le fasi del racconto.
  • Effetti speciali posticci.
  • Sceneggiatura carente e senza una direzione precisa.
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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Tafanos, la recensione, 4.0 out of 10 based on 1 rating

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