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Venezia 72. Everest, la recensione

10 maggio 1996, la tragica avventura di Rob Hall a capo di una spedizione per raggiungere la vetta Dell’Everest.

Presentato in apertura della 72esima edizione della Mostra dell’arte cinematografica di Venezia, Everest di Baltazar Kormàkur è un progetto ambizioso che si pone l’obiettivo di raccontare nel modo più fedele possibile quel terribile giorno.

Appare evidente da subito l’intenzione, poi confermata dal regista, di non concentrarsi o dare risalto a un aspetto dell’esperienza ma di cercare di riproporla nella sua complessità.

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Backcountry e Piranha 3DD: i primi home video Midnight Factory!

In occasione dell’uscita nella sale italiane dell’australiano Babadook, è nata Midnight Factory, una nuova realtà distributiva di proprietà Koch Media che si è posta l’obiettivo di raccogliere tutto il meglio della produzione mondiale del genere horror, spaziando tra i classici contemporanei del genere e le declinazioni thriller e fantasy. Midnight Factory rappresenta tutto quello che, nel nostro Paese, mancava da sempre: un’etichetta distributiva capace di conferire la giusta attenzione e la giusta cura a un genere troppo spesso bistratto o ignorato.

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Sin City: Una donna per cui uccidere, il Blu-ray 3D

Grazie a Lucky Red e CG Home Entertainment è disponibile in DVD e Blu-ray Disc, versione 2D e 3D, il magnifico secondo capitolo della saga cinecomix di Frank Miller e Robert Rodriguez, Sin City, con il super-pulp e stilosissimo Sin City: Una donna per cui uccidere.

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L’ultimo lupo, la recensione

L’avventura di Jean-Jacques Annaud con L’ultimo lupo è cominciata ben sette anni fa, quando il regista di Il nemico alle porte ebbe la visita di alcuni produttori cinesi che gli chiesero di dirigere il film tratto dal best seller di Jiang Rong. Annaud conosceva bene il romanzo Il totem del lupo già dai tempi in cui girava in Germania Il nome della rosa e trovava le tematiche trattate da Rong molto affini al suo modo di raccontare, nonché familiari alla sua esperienza personale. Lo stesso regista, infatti, racconta che le vicende del giovane protagonista del romanzo, un ragazzo istruito che si trova in una zona inospitale della Mongolia per studio, gli ricordarono la sua giovinezza in Camerun a fine anni ’60, quando stava per girare il suo primo film. Le premesse, dunque, che portano un regista dall’importante caratura come Annaud a prendere le redini di un progetto come L’ultimo lupo sono delle migliori, considerando, poi, che tra i film più intensi e memorabili del regista francese ci sono L’orso e Due fratelli, di cui L’ultimo lupo rappresenta un’ideale continuazione.

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L’ultimo lupo, incontro con il regista Jean-Jacques Annaud

Il grande regista francese Jean-Jacques Annaud, artefice di film di un certo peso come La guerra del fuoco, Il nome della rosa e Sette anni in Tibet, nonché dei capolavori che esplorano le emozioni degli animali L’orso e Due fratelli, ha passato un’intera giornata a Roma per promuovere e presentare alla stampa il suo nuovo film, L’ultimo lupo, che Notorious Pictures distribuisce in 300 copie dal 26 Marzo.

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Young Detective Dee – Il risveglio del drago marino, la recensione

Nel 2010 usciva nei cinema il film Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma, un mistery dalle connotazioni fantasy che portava la firma del grande Tsui Hark sia alla regia che alla produzione. Il buon successo internazionale che ha riscosso il film, ha spinto il regista a tornare sui suoi passi e, ispirandosi ancora una volta ai romanzi dello scrittore Lin Qianyu, ha riportato sul grande schermo le avventure di Di Renjie, “detective” (per dirlo all’occidentale) della Cina imperiale alle prese con singolari casi criminosi che implicano il soprannaturale. Ma stavolta Hark torna alle origini del mito e ci racconta come tutto ha avuto inizio, mostrandoci un giovane Di Renjie alle prese con il suo primo e misterioso caso.

Young Detective Dee, come lascia chiaramente intuire il titolo, è dunque un prequel al film del 2010, che ci narra i primi passi del protagonista nel diventare prima una guardia dell’Impero e poi un esiliato dalle idee rivoluzionarie.

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Il remake di Poltergeist, immagini, trailer italiano e locandina internazionale

La divisione italiana della 20th Century Fox ha già rilasciato on line il trailer italiano di Poltergeist, il remake prodotto da Sam Raimi del cult diretto nel 1982 da Tobe Hooper. Oltre a mostrarvi il trailer, vi diamo un ulteriore assaggio con una selezione di immagini ufficiali tratte dal film e il poster internazionale, che vi mostriamo subito.

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Exodus – Dei e Re, la recensione

Avvolta dal turbinio storico/spettacolare/mitologico del rinnovato peplum, Hollywood continua il suo percorso anche biblico, così, dopo la pedestre ricostruzione del diluvio universale con il Noah di Darren Aronofsky e prima di rivedere il principe ebreo divenuto schiavo nel remake di Ben-Hur affidato a Timur Bekmambetov, oggi assistiamo alla storia di Mosè, portato sul grande schermo da Ridley Scott.

Exodus – Dei e Re è, di fatto, Il gladiatore di Ridley Scott feat. I dieci comandamenti di Cecil B. DeMille, portando così a compimento quello che produttori e distributori hanno sempre rincorso da quando Scott ha firmato il suo più grande successo commerciale e lanciato Russell Crowe. Questo vuol dire che Exodus è lontanissimo dall’essere un film storico, piuttosto altalenante nel voler riproporre fedelmente gli scritti dell’Antico Testamento e interessato innanzitutto a portare sul grande schermo una storia appassionante e spettacolare che racconta il conflitto tra due persone tanto vicine quanto eticamente lontane.

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Lo Hobbit – La Battaglia delle Cinque Armate, la recensione

Dopo sedici anni di intenso e lungo lavoro che Peter Jackson ha dedicato alle impegnative opere di Tolkien, si arriva alla conclusione delle avventure di Bilbo Baggins, con questo ultimo capitolo de Lo Hobbit, La Battaglia delle Cinque Armate. E si chiude in maniera epica e spettacolare. Quest’ultimo film, infatti, è sicuramente quello più movimentato dei tre con le sue due ore e venti di magnifici combattimenti ben coreografati e mai noiosi tra elfi, nani, uomini, orchi e draghi. Una seconda saga che, a distanza di più di dieci anni dalla prima, si prepara ad entrare nell’immaginario di una nuova generazione di fans e che, ormai, è giunta alla fine.

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Transformers 4 – L’era dell’estinzione, la recensione

Era il 2007 quando gli spettatori ebbero l’occasione di salire su quell’ottovolante che rispondeva al nome di Transformers. Uno spettacolo nuovo anche per chi era abituato ai più avveniristici film “tutti effetti speciali”, perché vedere sul grande schermo Autobot e Decepticon non solo era un’emozione che avrebbe riportato indietro nel tempo molti trentenni cresciuti con i giocattoli Hasbro e fatto conoscere ai più giovani personaggi ricchi di fantasia, ma si trattava anche di un importante passo avanti nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Ora la saga cinematografica dei Transformers, sempre irriducibilmente seguita dal suo creatore Michael Bay, arriva a suon di milioni al suo quarto capitolo, Transformers 4 – L’era dell’Estinzione.

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