Archivio tag: A24

Past Lives, la recensione

Presentato in concorso al Sundance Film Festival 2023 e candidato a ben due premi Oscar, tra cui l’ambita statuetta a miglior film, Past Lives è arrivato finalmente nelle sale italiane lo scorso 14 febbraio distribuito da Lucky Red dopo aver avuto la sua premiere italiana alla Festa del Cinema di Roma 2023.

Il film si concentra sulla vita di Nora Moon, una donna coreana emigrata negli Stati Uniti con la famiglia quando era ancora una bambina, e di Hae Sung, suo amico d’infanzia col quale rientrerà in contatto dodici anni dopo. Altri dodici dopo questi scambi digitali, i due finalmente si incontreranno nuovamente di persona a New York, Hae Sung è rimasto single mentre Nora è sposata e l’amore puerile dei due in Sud Corea sembra ormai solo un lontano ricordo.

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Valutazione: 5.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Valutazione: -1 (da 1 voto)

Dream Scenario, la recensione

Il professore universitario Paul Matthews comincia ad apparire nei sogni delle persone. Non solo dei conoscenti, ma anche di emeriti sconosciuti sparsi in giro per il mondo. Proprio lui, un uomo ordinario, anonimo, che si fatica a riconoscere per strada. E, infatti, nei sogni non è altro che una comparsa, un uomo che cammina sullo sfondo, che spunta da una siepe. Però questo fa di Paul una star, l’uomo che tutti conoscono senza che nessuno effettivamente sa chi sia, finendo inevitabilmente all’attenzione dei media. Più se ne parla, più Paul diventa virale all’interno dell’attività onirica di chiunque. Quando, però, i sogni in cui Paul compare si trasformano in incubi e lui stesso lascia da parte il ruolo di comparsa per diventare un protagonista, spesso malvagio e spietato, le cose cambiano e la celebrità dell’uomo gli si ritorce contro fino a trasformarlo nella persona più odiata del mondo.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)

Medusa Deluxe, la recensione

Il salone del parrucchiere (o del barbiere, in versione “only for men”) è quel posto dove ogni persona è messa a nudo, resettata e riassemblata per uscirne cambiata nell’aspetto ma non nell’essenza. Fondamentalmente la visita dal parrucchiere unisce le diverse anime di ogni individuo, che appartenga al proletario o all’alta borghesia, che affida completamente la sua testa, elemento sotto gli occhi di tutti quindi primariamente distintivo, alle mani altrui diventando vulnerabile sotto le lame di forbici e rasoi. Una vulnerabilità che poi si manifesta attraverso la confessione, la chiacchiera, il pettegolezzo che ha contraddistinto da centinaia di anni le salon de coiffure come luogo pregno di informazioni e indiscrezioni su tutto e tutti, un confessionale dove il “prete” non è tenuto a mantenere il segreto professionale. In un contesto di questo tipo, se accadesse un omicidio, come potrebbe mai svilupparsi un’indagine? Ovviamente attraverso le parole, gli interrogatori svolti dagli stessi indagati, pregni di sottotrame, di connessioni scomode tra indiziati, di pettegolezzi che rendono ogni attore sul palco il possibile assassino.

L’esordiente Thomas Hardiman con Medusa Deluxe sceglie proprio il mondo del parrucco come location per mettere in scena un giallo anomalo che possa incentrarsi sulle relazioni tra personaggi: un microcosmo che rappresenta a perfezione il mondo di oggi, pieno di connessioni e segreti, di idiosincrasie, fluido e ammantato di rancore e invidie.  

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Lo Scontro: il lato oscuro di ognuno di noi

Un episodio apparentemente insignificante, una piccola lite alla guida, degenera fino a travolgere le vite dei due protagonisti in una spirale di vendetta fuori controllo: sulla carta sembra un plot debole, ma sono questi gli ingredienti di uno dei prodotti più interessanti e originali usciti nel 2023 su Netflix.

Lo Scontro (Hikari, Jake Schreier), dalla sempre sorprendente A24, è una serie (apparentemente autoconclusiva) di dieci episodi da circa 35 minuti, che sembra nata per essere divorata dallo spettatore nel giro di poche serate.

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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Beau ha paura, la recensione

Beau ha paura è un film suicida. Un magnifico film suicida.

Ari Aster ha guadagnato in questi ultimi anni uno stuolo di fan molto trasversale, ovvero quelli del cinema horror e quelli dei film d’autore, dal momento che Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati rappresentano due dei più importanti e celebrati esempi della new wave horror con declinazione arthouse. Per la sua terza prova con un lungometraggio, però, Aster sceglie una strada decisamente più tortuosa e, rinnovando il sodalizio produttivo con l’ormai potentissima A24, firma un film inclassificabile e molto complesso (tanto da pensare quanto da fruire): Beau ha paura.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Beau ha paura: il trailer italiano del nuovo surreale incubo di Ari Aster

I Wonder Pictures ha diffuso il trailer ufficiale italiano di Beau ha paura, il nuovo film di Ari Aster, prodotto da A24 e nelle sale ad aprile. Il premio Oscar Joaquin Phoenix è il protagonista della emozionante odissea di un uomo che attraversa varie stagioni della sua esistenza, tra sfide quotidiane e scenari imprevedibili, in una sorprendente epopea umana.

Dopo Hereditary – Le radici del male e Midsommar – Il villaggio dei dannati, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore Ari Aster torna a stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

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Marcel the Shell, la recensione

Marcel è una creatura piccola piccola. Un esserino strano, difficile da collocare. Una specie di conchiglia, ma con un occhio di plastica e delle scarpette da ginnastica. Vive insieme a sua nonna Connie – una specie di conchiglia anche lei – all’interno di una casa gigantesca, una villa abitata poco prima da una coppia ma che adesso è messa in affitto su Airbnb. Marcel, grazie all’aiuto di sua nonna, ha imparato a vivere in quella casa e ha trovato un modo per riuscire a far tutto: sa come spostarsi celermente negli ambienti, come procurarsi il cibo e da bere, come arrivare nei punti più irraggiungibili dell’abitazione. Quando in casa arriva Dean, un filmaker con problemi sentimentali, la vita di Marcel è destinata a cambiare. Tra i due nasce subito una complicità e Dean appare determinato a realizzare un mini-documentario sulla vita di Marcel in cui questo piccolo esserino si racconta al pubblico. Il documentario di Dean diventa subito virale sul web e così, sia Marcel che Dean, vengono contattai dagli autori del celebre programma televisivo 60 Minuti per diventare i protagonisti di una nuova puntata. Per il piccolo Marcel quello è il primo importante passo per realizzare il suo sogno più grande: ricongiungersi con la sua famiglia dispersa.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Men, la recensione

La carriera di Alex Garland sta assumendo dei risvolti davvero interessanti. Nato professionalmente come scrittore, pubblica nel 1996 The Beach – L’ultima spiaggia, da cui subito dopo Danny Boyle trae l’omonimo film con Leonardo DiCaprio. Da qui si instaura una collaborazione tra Garland e Boyle che porterà il primo a sceneggiare per il secondo 28 giorni dopo (2001) e Sunshine (2007). Garland si specializza come sceneggiatore di drammi distopici fantascientifici come Non lasciarmi (2010) ma anche di riusciti cinecomic come Dredd – Il giudice dell’apocalisse (2012), fino all’esordio alla regia con il bellissimo Ex Machina (2015), un percorso autoriale che prosegue con Annientamento (2018) e la miniserie per Hulu Devs (da noi ancora inedita). E qui abbiamo un’importante svolta che coincide con la collaborazione tra Garland e la gettonatissima realtà produttiva A24, che gli finanzia Men, un horror psicologico dai risvolti splatter.

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Valutazione: 7.5/10 (su un totale di 2 voti)
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