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Godzilla e Kong – Il nuovo impero, la recensione
Nell’anno in cui Godzilla vince un Oscar grazie al magnifico lavoro svolto dal team del nipponico Godzilla Minus One, il lucertolone nato nel 1954 nel capolavoro di Ishirō Honda per esorcizzare la minaccia nucleare torna sul grande schermo per il nuovo capitolo del MonsterVerse, per la precisione il quinto, Godzilla e Kong – Il nuovo impero. In cabina di regia c’è, per la seconda volta di seguito, il simpatico Adam Wingard che dopo Godzilla vs Kong ci ha preso gusto a far incontrare e scontrare i due titani in gargantueschi cross-over.
Godzilla vs Kong, la recensione
Dopo una lunga fase produttiva durata ben tre anni e un tribolatissimo iter distributivo minato dalla chiusura dei cinema a causa dell’emergenza sanitaria, l’atteso Godzilla vs Kong vede finalmente la luce ma in Italia, purtroppo, solamente in distribuzione digitale. Un vero peccato non poter assistere a questo epico scontro sul grande schermo, formato per il quale il film è stato pensato e sul quale andrebbe fruito, perché il quarto capitolo del MonsterVerse, nonché cross-over tra le due saghe fantastiche, è un film davvero eccezionale per ogni vero amante del monster-movie ed è anche il primo vero blockbuster di reale valore qualitativo a trovare una distribuzione da molti mesi a questa parte.
Godzilla vs Kong arriva finalmente in Italia, ma in esclusiva digitale!
L’attesa è finita! Godzilla Vs. Kong, l’epocale scontro tra i due Titani diretto da Adam Wingard con protagonisti Alexander Skarsgård, Millie Bobby Brown, Rebecca Hall e con Kyle Chandler, arriva in Italia in esclusiva digitale da giovedì 6 Maggio, disponibile per l’acquisto e il noleggio premium su tutte le principali piattaforme digitali.
La Strega di Blair torna al cinema: poster e trailer di Blair Witch
Nel 1999 usciva nei cinema The Blair Witch Project – Il mistero della Strega di Blair, un film piccolissimo ma dall’incredibile successo che ha cambiato nettamente il modo di fare cinema horror. Quel film dall’aspetto quasi amatoriale diretto da Daniel Myrick ed Eduardo Sanchez inaugurò il filone del mockumentary, destinato ad esplodere da lì a qualche anno, ma soprattutto insegnò che era possibile fare un film di grande successo spendendo il minimo e giocando soprattutto sulle idee e sulla comunicazione.