Archivio tag: Barbara Tabita

Natale al Sud, la recensione

Da ormai quasi quarant’anni in Italia il Natale non è Natale se mancano i tradizionali presepi, alberi addobbati, tavole imbandite di pietanze di ogni tipo, i regali, le luci e soprattutto… il cinepanettone. Un filone cinematografico, iniziato negli anni ottanta, che ha sfornato tanti successi di pubblico ma non di critica, che anzi ne ha spesso parlato in termini ostili e denigratori. Nell’ultimo decennio, il cinepanettone ha visto una netta e decisa evoluzione produttiva e tematica dettata dalla necessità di rimanere al passo con i tempi. L’ultimo esempio, in tal senso, è Un Natale al Sud dell’esordiente Federico Marsicano, nuovo film con Massimo Boldi e il suo gruppo di fedelissimi che tentano così di bissare il successo del fortunato Matrimonio al Sud dello scorso anno. Obiettivo che quest’anno si rivela più che ostico, dal momento che la pellicola si dimostra un film complessivamente mediocre, dalla comicità datata e giocata ormai sugli stessi meccanismi scontati e banali, nonché dalla sceneggiatura totalmente assente.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Italo, la recensione

Che il migliore amico dell’uomo sia un asso vincente anche sul grande schermo, non è certo una novità. Basti pensare alla fortuna riscossa, presso grandi e piccini, dalle peripezie del gigantesco San Bernardo Beethoween nell’omonima serie di film o dal più recente Belle e Sébastien. Tuttavia, la straordinaria peculiarità delle pellicole incentrate sui nostri pelosi amici a quattro zampe è che spesso sono tratte da vicende realmente accadute. Eccoci, quindi, appassionarci alla struggente storia di Hachikō e commuoverci con Io & Marley. Ma non è tutto; grazie a Notorius Pictures, è approdato sui nostri schermi anche un altro fatto di cronaca, stavolta tutto italiano, con protagonista un cane. Siamo a marzo del 2009 quando, a Scicli (Ragusa), si verifica una tragica circostanza: un branco di cani randagi uccide un bambino. Questo portò all’allontanamento dalle strade di tutti i cani senza padrone, fin quando un meticcio color miele, ribattezzato dalla comunità Italo Barocco, non riuscì a superare la diffidenza e conquistarsi l’affetto degli abitanti del Paese.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +7 (da 7 voti)

La mafia uccide solo d’estate, la recensione

Palermo, anni ’70. Arturo è figlio unico, va alla scuola elementare ed è perdutamente innamorato della compagna di classe Flora. Ma la bambina non sembra ricambiare e appare piuttosto interessata a un altro compagno di classe. Nel frattempo a Palermo si comincia a parlare sempre con più insistenza di mafia, concetto quasi astratto  ma parola di uso quotidiano che si divide tra le attenzioni dei media, l’omertà dei palermitani e la fervida fantasia dei bambini.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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