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Ouija: l’origine del Male e Pay the Ghost, l’home video “spiritico” di Universal Pictures

Se diamo un’occhiata alle recenti produzioni horror degli ultimi anni, possiamo constatare che questo genere è ormai tenuto in vita quasi esclusivamente da zombie e fantasmi. Sono questi ultimi, soprattutto, ad aver monopolizzato il genere nel momento in cui si è imposto sulle scene Jason Blum che, con la sua BlumHouse, ha prodotto in una manciata di anni almeno una dozzina di film a tema spiritico/demoniaco. Tra le sue ultimissime “creature” c’è anche Ouija: L’origine del Male che arriva ora in home video con Universal Pictures Home Entertainment la quale ha ben pesato di distribuire contemporaneamente un’altra ghost-story, Pay the Ghost – Il Male cammina tra noi, con protagonista Nicolas Cage e ingiustamente passato inosservato alla sua uscita in sala.

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Frankenstein in DVD con Barter Entertainment

Nel 1818 vedeva per la prima volta pubblicazione il romanzo Frankenstein (o Prometeo Moderno), l’opera che avrebbe portato alla notorietà l’allora giovanissima Mary Shelley. Ma Frankenstein non è rimasto un caso “recluso” alla carta stampata, diventando subito di grande interesse per il cinema fin dagli albori.

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Taormina Film Fest 62: I.T.

Archiviata la vittoria di Desierto (2015), di Jonás Cuarón, la 62° edizione del Taormina Film Festival si è conclusa con la proiezione fuori concorso di I.T. (2016), un thriller decisamente mainstream interpretato dall’ex 007 Pierce Brosnan, dalla giovane attrice e cantante di scuola disneyana Stefanie Scott, dalla britannica Anna Friel e dall’australiano James Frecheville, per cui possono citarsi, rispettivamente, i precedenti di Limitless (2011) e Animal Kingdom (2010).

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Frankenstein, la recensione

Nel 1818 vedeva per la prima volta pubblicazione il romanzo Frankenstein (o Prometeo Moderno), l’opera che avrebbe portato alla notorietà l’allora giovanissima Mary Shelley. Il romanzo era inizialmente anonimo, attribuito all’autrice inglese solo con la prima ristampa del 1823, in seguito al crescente interesse che quell’anomalo e macabro racconto di fantascienza ante litteram aveva suscitato negli ambienti letterari. Ma Frankenstein non è rimasto un caso “recluso” alla carta stampata, diventando subito di grande interesse per il cinema fin dagli albori. È del 1910, infatti, la prima trasposizione cinematografica del romanzo della Shelley, seguita dal celeberrimo lungometraggio diretto nel 1931 da James Whale per la Universal Pictures e interpretato Boris Karloff, che gli conferì l’iconico look. Da allora si sono susseguite centinaia di trasposizioni cinematografiche e televisive, dalla mitica saga della Hammer Film con Peter Cushing alla rilettura della serie tv Penny Dreadful, passando per il Frankenstein di Kenneth Branagh con Robert De Niro nei panni del Mostro.

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Good Kill, la recensione

Noi eseguiamo solo gli ordini” a questa semplice frase si potrebbe ridurre il dramma di ogni guerra. La spersonalizzazione della responsabilità, quella non presa di coscienza testimoniata dalla filosofa Hannah Arent nel libro La banalità del male. Good Kill, diretto da Andrew Niccol, vuole mostrarci la guerra in Iraq e Afghanistan attraverso gli occhi di un pilota. La pellicola mette in luce una guerra in parte nascosta ma estremamente attuale: la guerra dei droni, dei videogiochi e degli schermi, una battaglia da molti considerata codarda e immorale.

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Motel, la recensione

Motel (The Bag Man) è il lungometraggio d’esordio di David Grovic, che confeziona un thriller pulp con tinte di noir, contando sulla presenza, nel cast, del Premio Oscar Robert De Niro, di John Cusack e della modella brasiliana Rebecca Da Costa. Le premesse per un intrattenimento potenzialmente intrigante non mancano; peccato che il risultato stimoli piuttosto l’impulso all’ammutinamento. Lo spietato e glaciale boss della malavita Dragna (Robert De Niro) ordina al taciturno e scaltro criminale Jack (John Cusack) di recuperare una borsa della quale è imperativo che non scopra il contenuto. Dopo, dovrà raggiungere la stanza di un malfamato e sperduto motel e attendere disposizioni.

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The Iceman, la recensione

Richard Kuklinski, di origini polacche ma nato nel New Jersey, ha ucciso a sangue freddo fino a 250 persone tra gli anni ’60 e ’80, anche se, in sede processuale, gli omicidi che gli sono stati riconosciuti sono circa 100.

La stampa lo soprannominò “Iceman”, perché era solito congelare i cadaveri in modo tale che la polizia non riuscisse immediatamente a risalire al giorno del decesso; ma le sue pulsioni omicide trovarono sfogo anche nella collaborazione con la mafia. Uno dei più feroci killer della storia degli Stati Uniti, ora è diventato protagonista di un film interpretato da Michael Shannon e che si intitola, ovviamente, The Iceman.

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Lovelace, la recensione

La pornografia cinematografica, si sa, è vecchia quanto il cinema stesso, ma ha sempre circolato in maniera illegale, mai in circuiti mainstream e riconosciuti dalla legge. Fu Mona the Virgin Nymph, un mediometraggio diretto da Michael Benveniste e Howard Ziehm nel 1970, ad avere per la prima volta il benestare legale negli Stati Uniti, anche se il merito del vero e proprio sdoganamento del porno sul grande schermo si deve a un film che ha fatto davvero la storia della settima arte. Il titolo è Gola Profonda (Deep Throat) ed è proprio da quel clitoride posizionato nel punto “sbagliato” che ha avuto inizio la grande avventura commerciale del cinema hard. A raccontarne la lavorazione e il mito che ne campeggia dietro ci pensa Lovelace di Rob Epstein e Jeffrey Friedman, che inquadrano il tutto attraverso il punto di vista di Linda Lovelace, attrice protagonista di Gola Profonda.

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