Archivio tag: cannes 2018

Border – Creature di confine, la recensione

C’è modo e modo di affrontare la tematica fantastica al cinema: i grandi blockbuster sicuramente prediligono un approccio spettacolare secondo il principio johnhammondiano “non si bada a spese”, dando così il più libero sfogo alla fantasia degli autori; ma i piccoli film, che un approccio di questo tipo non se lo possono proprio permettere, hanno invece la possibilità di scegliere una strada più realistica che, se ben sfruttata, può alimentare la fantasia in maniera anche più costruttiva. È un po’ quello che accade in Border – Creature di confine, riuscitissimo fantasy/horror sui generis che esplora la mitologia nordeuropea con il piglio del cinema realistico.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +2 (da 2 voti)

Sofia, la recensione

Uno degli esordi più interessanti dell’anno è Sofia diretto da una promettente giovane autrice dal nome altisonante, Meryem Benm’Barek-Aloïsi. La regista, classe 1984 e originaria di Rabat, firma con questo primo lungometraggio un’opera bellissima nella sua apparente semplicità e forse presagio di una nuova interessante linea autoriale.

Probabilmente la tematica scelta dalla regista potrà stupire il pubblico occidentale, essendo quest’ultima ispirata ad un volto a noi poco noto di un paese pur sempre affacciato sul Mediterraneo.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Angel Face, la recensione

La storia del cinema ci insegna che i cattivi si rispettano. I cattivi possono arrivare a fare cose terribili e indicibili ma, nel cinema, nelle serie tv, in letteratura o a teatro, un vero cattivo si rispetta. Non si discute su questo! Chi non merita rispetto è il personaggio insopportabile, quello che prenderesti a schiaffi in ogni scena o ad ogni pagina del libro e che ci tedia con un susseguirsi di scelte ingiustificate, al di là del ruolo e dell’importanza che ricopre nella trama. Ecco: Marlène, interpretata da una seppur straordinaria Marion Cotillard, è uno di questi personaggi. Una Madame Bovary dei nostri giorni. Insopportabile, frivola, svampita, puerile.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Un affare di famiglia, la recensione

Tutte le famiglie felici si somigliano; ogni famiglia infelice è invece disgraziata a modo suo”. Così si apre il romanzo Anna Karenina di Tolstoj, con una frase che spesso si è dimostrata veritiera: poi però è arrivato Un affare di famiglia di Hirokazu Kore’eda a scombinare un po’ le carte in tavola. Il film vincitore dell’ultimo Festival di Cannes, infatti, racconta la storia di una famiglia felicemente atipica, molto diversa da altre viste finora sul grande schermo; ma se è immediato capire di cosa vivono principalmente gli Shibata (taccheggi e furtarelli, da qui il titolo inglese “Shoplifters”), meno semplice risulta intuire i loro legami di sangue. Sin dall’inizio si avverte che c’è qualcosa di straniante a unire i componenti di questa sorta di comune, la quale diventa ancora più eccentrica con l’aggiunta di una bambina maltrattata dai propri genitori.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lazzaro felice, la recensione

Arricchito di un premio al Festival di Cannes per la sceneggiatura, ex aequo con Panahi, arriva al cinema dal 31 maggio 2018 Lazzaro Felice, il nuovo film di Alice Rohrwacher, già premiata sulla croisette nel 2014 con Le Meraviglie. Oggi, come allora, la regista toscana mantiene l’ambientazione bucolica ma dalla meraviglia si sposta al sentimento della bontà, della purezza d’animo in un mondo che usa l’ignoranza come leva di subordinazione.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Dogman, la recensione

Il 2018 è l’anno in cui i tre più grandi talenti del cinema italiano contemporaneo escono con il loro nuovo film: Paolo Sorrentino con Loro, Matteo Garrone con Dogman e Stefano Sollima con Soldado. Tre artisti molto diversi tra loro, ma incredibilmente coerenti con il percorso autoriale intrapreso. Di Loro abbiamo parlato abbondantemente, di Soldado parleremo più in là, oggi ci interessa in particolare Dogman.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +3 (da 3 voti)