Archivio tag: Carlo Buccirosso

Tutti a bordo, la recensione

Dopo aver diretto nel 2019 Attenti al gorilla, il regista napoletano Luca Miniero ritorna al cinema con il suo undicesimo lungometraggio dal titolo Tutti a bordo, il remake della commedia francese Attention au départ di Benjamin Euvrad, anche se per la versione italiana si è avvalso di alcune sostanziali modifiche. Il film, prodotto da Indiana Production e Medusa Film, racconta il viaggio in treno di sette bambini in giro per l’Italia.

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Arriva in DVD Sono solo fantasmi, l’horror-comedy di Christian De Sica

Uscito in sala lo scorso novembre, chiaramente come “assaggio” di panettone con la grande tradizione della commedia italiana natalizia, Sono solo fantasmi si è rivelato un film capace di prendere in contropiede tutti. Quella che Christian De Sica firma e interpreta è si una commedia, ma solo in parte, perché è anche un horror a tutti gli effetti – anche spaventoso in alcune scene – così come un affettuoso omaggio all’immagine dei “padri” (tema sempre molto caro all’artista romano). Sono solo fantasmi arriva adesso in home video, sotto il marchio Warner Bros e Medusa, purtroppo solamente in edizione DVD.

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Sono solo fantasmi, la recensione

Che il Sud Italia, e Napoli in particolare, abbia una tradizione esoterica ben sedimentata, un folklore importante e una superstizione ancora viva sono cose note, in fin dei conti un insospettabile Ferzan Ozpetek in tempi recenti l’ha ribadito con il suo non troppo riuscito mistery Napoli velata. Ma privo di reali velleità artistiche e più votato alla pochade che lo ha fatto amare al pubblico, anche Christian De Sica ha eletto a capitale italiana del sovrannaturale il capoluogo campano, ambientandovi la sua horror-comedy Sono solo fantasmi.

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5 è il numero perfetto, la recensione

A chi piace il noir? A Igort, a quanto pare, e neanche poco!

L’esordio alla regia del fumettista, impegnato nell’adattamento della sua omonima graphic novel 5 è il numero perfetto, prende le forme di una bomboniera hard boiled: manierata, turpe, fulgida nel nitore della sua foschia.

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Caccia al tesoro, la recensione

Se il cinema italiano ha avuto nella commedia il genere di maggior successo e riferimento, gran parte del merito va ascritto alla città che più di ogni altra è considerata un autentico teatro a cielo aperto, un crogiuolo di ironia e inno alla gioia di vivere: Napoli. Un patrimonio comico, intaccato in questi ultimi tempi dalla volontà di raccontare i lati oscuri di questa splendida terra come la camorra e i problemi di povertà e disoccupazione, che viene riportato prepotentemente in auge da Carlo ed Enrico Vanzina i quali, da vere e proprie memorie della nostra comicità sul grande schermo, realizzano un film ispirato alla tradizione e alle icone del cinema tricolore. Il loro nuovo lavoro, dal titolo Caccia al tesoro e diretto dal solo Carlo, rappresenta infatti un grande omaggio ad un classico come Operazione San Gennaro di Dino Risi dal quale riprendono le atmosfere e alcune gag comiche divertenti e senza epoca. Il risultato è un prodotto gradevole, con una trama fin troppo ingenua e sempliciotta, ma al contempo valorizzata da un cast composto da assolute certezze per il genere come Vincenzo Salemme, Max Tortora e Carlo Buccirosso.

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Ammore e Malavita, la recensione

Presentato in concorso alla 74esima Mostra dell’Arte Cinematografica di Venezia, Ammore e Malavita dei Manetti Bros. è un musical napoletano a metà tra il crime e la commedia.

Quando Don Vincenzo (Carlo Buccirosso) rimane ferito in una sparatoria, la moglie Donna Maria (Claudia Gerini) ha la rivelazione: “faremo come in James Bond!” e convince il marito a fingersi morto, con la collaborazione di alcuni fidati uomini, per poter scappare insieme all’estero e vivere per sempre in un’isola deserta.

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Home Video all’italiana: Se mi lasci non vale, Onda su onda e Tiramisù

C’è chi dice che la commedia all’italiana non sia più come quella di una volta e chi, al contrario, continua a preferirla tra tutte. Certo, ormai quasi tutti i caratteri comici del passato non ci sono più ed hanno lasciato il passo a nuovi volti, ognuno con un proprio mood irriverente che prevede determinate caratteristiche. Warner Home Video, questo mese, ci propone tre personalità comiche totalmente differenti l’una dall’altra. Tre volti noti al grande pubblico che hanno iniziato la loro carriera come attori brillanti e che, nel tempo, sono diventati pure autori prendendo posto dietro la macchina da presa. Da Vincenzo Salemme, ormai veterano della commedia napoletana, passiamo per Rocco Papaleo, che con la sua terza regia cinematografica si è ormai affermato tra i nuovi commedianti italiani, per arrivare a Fabio De Luigi che, non soddisfatto di essere “solo” un attore, decide anche lui di muovere i primi passi come sceneggiatore e regista. Tre nomi, tre caratteri, tre comicità…ma non tutte funzionano!

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Noi e la Giulia, la recensione

Diego, Fausto e Claudio sono tre quarantenni che nella vita hanno sbagliato tutto. Insoddisfatti della loro condizione, decidono di fuggire dalla città per trasferirsi nella campagna e attuare quello che ognuno di loro considera il proprio “Piano B”. Da perfetti sconosciuti, i tre si mettono in affari per trasformare una vecchia masseria in un agriturismo di successo. Si unisce a loro Sergio, un cinquantenne con ideali fuori tempo, ed Elisa, una donna incinta costantemente con la testa fra le nuvole. Tutto procede per il meglio finché, a bordo della sua Giulia 1300, arriva Vito, un bizzarro camorrista venuto a chiedere il pizzo. Peccato che i nostri “eroi” non accettano di cedere ai soprusi della malavita così da iniziare una “guerra” con la Camorra decisamente tragicomica e sconclusionata.

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Song ‘e Napule, la recensione

Paco Stillo è diplomato al conservatorio e la musica è la sua passione. Ma nella Napoli odierna è difficile trovare un lavoro come musicista e così Paco viene raccomandato dal Questore Vitali per un posto in polizia. Quando si prospetta l’occasione di incastrare l’inafferrabile malavitoso noto come O’Fantasma, Paco viene coinvolto perchè il piano prevede di irrompere durante il matrimonio tra il figlio di O’Fantasma e la figlia del camorrista Mazza di Ferro, nella quale suonerà il noto cantante neomelodico Lollo Love e la sua band. Il piano è, appunto, infiltrare Paco nella band come nuovo tastierista del cantante e individuare O’Fantasma, di cui non si conosce l’identità, se non il fatto che gli manchi il dito della mano destra.

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La gente che sta bene, la recensione

L’avvocato Umberto Dorloni è fiero della sua vita. Già, perché lui è uno di quelli che ce l’ha fatta: uomo in carriera, con una bella famiglia e una bella casa nel cuore di Milano. Tutto va a gonfie vele per lui e termini come crisi finanziaria, tasse e precarietà sono solo paroline da articolo di giornale. Eppure, nel suo microcosmo perfetto, qualche cosa improvvisamente va storta e, una mattina come un’altra, riceve la lettera di licenziamento. Ma nulla è perduto, perché Umberto, di abbandonare il giro della “gente che sta bene”, proprio non ne vuole sapere e questa sua tenacia lo porta ad entrare in affari con Patrizio Azzesi, l’avvocato più potente della città, che gli promette un importante lavoro a Berlino. Ma se la carriera sembra aver raggiunto una nuova svolta decisiva, la vita privata di Umberto inizia ad andare a rotoli sempre di più.

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