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Benedetta, la recensione
In un periodo storico in cui il passato dell’immaginario pop(olare) torna in voga, facendosi cult e lanciando nuove tendenze, l’ottantacinquenne Paul Verhoeven non insegue alcuna moda ma rimane fermamente legato alla sua idea di cinema di genere fieramente autoriale. Così, mentre altrove si inseguono gli anni ’80 e ’90, il regista di RoboCop e Atto di forza fa un balzo indietro di almeno un altro decennio e riesuma il filone conventurale, volgarmente conosciuto come nunsploitation, e firma Benedetta, un film così potente e anticonvenzionale da risultare completamente estraneo a qualsiasi logica produttiva contemporanea.
Ispirato al celebre saggio Atti impuri – Vita di una monaca lesbica nell’Italia del Rinascimento, pubblicato da Judith C. Brown nel 1986, Benedetta racconta la controversa vicenda di Benedetta Carlini, entrata in convento da bambina perché mossa da una forte vocazione e presto capace di attirare l’attenzione su di sé.
Hannah, la recensione
Al suo secondo lavoro (il primo era Medeas, nel 2013), il regista trentino Andrea Pallaoro racconta la storia di una settantenne il cui unico legame con la propria famiglia è rappresentato dalla lontananza del marito, di recente chiamato alla galera, e che nulla può (e nulla sembra voler fare) davanti alla depressione di Hannah, donna con un forte legame esclusivo con André, ragazzino disabile nella cui casa lei lavora come domestica.
Venezia 74: tutti i vincitori
Si è conclusa anche quest’anno il più importante festival cinematografico italiano, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, giunta alla sua 74^ edizione. La cerimonia si è tenuta nella Sala Grande del Lido di Venezia e ha visto l’assegnazione di una moltitudine di premi, a cui si è aggiunta quest’anno la sezione dedicata alla Virtual Reality, da cui le premiazioni hanno aperto le danze.
Di seguito tutti i premi assegnati e i vincitori.
45 anni, la recensione del Blu-ray
45 anni, la recensione
Andrew Haigh, dietro un impianto da film drammatico, firma con 45 anni uno degli horror più potenti degli ultimi anni.
45 anni è un film di fantasmi. Proprio nella settimana in cui Kate (Charlotte Rampling) e Geoff (Tom Courtenay) dovrebbero festeggiare i quarantacinque anni di matrimonio, l’uomo riceve una lettera dalla Svizzera: è stato ritrovato in un ghiacciaio il corpo intatto di Katya, la sua prima fidanzata, dispersa durante un’escursione negli anni ’60. Proprio come una sorta di rituale per evocare gli spiriti, da questo momento in poi la presenza di Katya si farà sempre più ineludibile, fino alla materializzazione vera e propria.