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Arriva in blu-ray Thor: Love and Thunder, l’ultima avventura del Dio del Tuono

Dove avevamo lasciato il nostro amato Dio del Tuono? Niente paura, ci pensa la voice over del simpatico Korg, il roccioso guerriero Kronan già visto in Thor: Ragnarok e Avengers: Endgame, a rimettere ordine tra le molte avventure di Thor in un utile recap che fa testa a Thor: Love and Thunder. Dopo un suggestivo prologo dedicato a Gorr, il futuro “Macellatore di dei” nonché villain del film, prende avvio la nuova avventura di Thor che, ancora una volta dopo Thor: Ragnarok, è co-sceneggiata e diretta da Taika Waititi. Il regista di Jojo Rabbit sembra proprio di non poter fare a meno della sua vena umoristica e ultra-demenziale così da restituire un nuovo tassello del Marvel Cinematic Universe in cui buffoneria e parodia sembrano essere le due chiavi di lettura principali. Thor: Love and Thunder arriva sul mercato home video in un’elegante edizione blu-ray disc sotto il duplice marchio Marvel Studios e Eagle Pictures.
Thor: Love and Thunder, la recensione

Dove avevamo lasciato il nostro amato Zio… ehm, Dio del Tuono? Niente paura, ci pensa la voice over del simpatico Korg, il roccioso guerriero Kronan già visto in Thor: Ragnarok e Avengers: Endgame, a rimettere ordine tra le molte avventure di Thor in un utile recap che fa testa a Thor: Love and Thunder. Ma ad aprire il 29° film del Marvel Cinematic Universe è un prologo dedicato a Gorr, il futuro “macellatore di dèi” le cui origini ci vengono raccontate partendo da quando non era ancora uno spietato villain.
E si trova proprio nella tragica storia di Gorr la chiave di volta del film co-scritto e diretto da Taika Waititi che, pur non rinunciando alla sua tipica vena umoristica ultra-demenziale, riesce a dare al suo film una particolare dignità drammatica che lo eleva al di sopra del precedente Ragnarok.
Thor: Love and Thunder, ecco il nuovo trailer che mostra Gorr e il poster finale

Disney Italia e Marvel Studios hanno diffuso stamattina il nuovo trailer e il poster finale del film Marvel Studios Thor: Love and Thunder che rivelano nuovi dettagli sull’ultima avventura del Dio del Tuono, incluso un viaggio verso l’Olimpo in cui Zeus (interpretato da Russell Crowe) regna sovrano e il look di Gorr il Macellatore di Dei, il villain che ha le fattezze di Christian Bale.
Thor: Love and Thunder, il teaser trailer italiano e il poster del film in uscita a luglio

Siamo in attesa di poter vedere al cinema l’attesissimo Doctor Strange nel Multiverso della follia, in uscita nei cinema italiani il 4 maggio, mentre ogni mercoledì su Disney+ viene aggiunto un nuovo episodio della serie Moon Knight, ma i Marvel Studios ci preparano già al successivo film, Thor: Love and Thunder, in uscita nei cinema il prossimo 6 luglio. Eppure il quarto film stand-alone (o quasi) dedicato al Dio del tuono ha già un record dalla sua: il film del Marvel Cinematic Universe che più di ogni altro ha ritardato a far debuttare un trailer in confronto alla data d’uscita. Ma ecco che, nelle scorse ore, è arrivato un succulento assaggio del film con un teaser trailer e un teaser poster.
Tyler Rake, la recensione

L’action è un genere cinematografico davvero anomalo.
A differenza di altri generi, non è necessariamente legato alla contemporaneità, nonostante sia strettamente connesso all’avanzamento tecnologico del medium cinema. L’action odierno, piuttosto, è imbrigliato in canovacci narrativi che si ripetono immutati da almeno quarantacinque anni (e sono comunque mutuati dal western), assicurando allo spettatore un senso di confortante famigliarità: non importa se un film d’azione è ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, nel post 11 settembre o in un futuro prossimo, avremo sempre la sicurezza che c’è un eroe o antieroe (ma anche più di uno) impegnato in una missione ai limiti del possibile utile a risolvere anche conflitti personali e farlo uscire dall’avventura (vivo o morto, questo spetta allo sceneggiatore) cambiato, evoluto.
Quella casa nel bosco, la recensione

Cinque ragazzi ricevono in prestito una baita in montagna dal cugino di uno di loro per passare un weekend di divertimento sfrenato. Giunti sul posto, tutto sembra normale e la casa accogliente, ma qualcuno li osserva da un sistema di videocamere a circuito chiuso seminato in tutto l’edificio. Questo qualcuno vuole spingerli a tutti i costi in cantina e quando i cinque vi scendono attirati da una botola che si spalanca all’improvviso, comincia una lunga notte di terrore in cui tutti i peggiori incubi diventeranno realtà.
Invasioni aliene? Nessun problema! Men In Black: International arriva in blu-ray

Non molti sono a conoscenza del fatto che Men in Black all’origine era un fumetto. A crearlo è stato negli anni ‘80 Lowell Cunningham ma ha preso vita, con illustrazioni di Sandy Carruthers, nel 1990, pubblicato dalla Aircel Comics sottoforma di miniserie in due parti. Oggi la Aircel non esiste più, è stata rilevata da Malibu Comics che, a sua volta, è stata assorbita da Marvel Comics nel 1994. Quindi, a tutti gli effetti, la saga cinematografica di Men in Black iniziata nel 1997 dal film di Barry Sonnenfield è una creatura Marvel. Dopo un’attesa lunga sette anni (era del 2012 il sottovalutato Men in Black 3), i leggendari Uomini in Nero sono tornati in Men in Black: International, con una squadra completamente rinnovata e tantissime nuove razze aliene da combattere o con cui allearsi. Uscito in sala nel cuore dell’estate, Men in Black: International arriva adesso in home video grazie ai canali Sony Pictures Home Entertainment.
Men in Black: International, la recensione

Non molti sono a conoscenza del fatto Men in Black all’origine era un fumetto. A crearlo è stato negli anni ‘80 Lowell Cunningham ma ha preso vita, con illustrazioni di Sandy Carruthers, nel 1990, pubblicato dalla Aircel Comics sottoforma di miniserie in due parti. Oggi la Aircel non esiste più, è stata rilevata da Malibu Comics che, a sua volta, è stata assorbita da Marvel Comics nel 1994. Quindi, a tutti gli effetti, la saga cinematografica di Men in Black iniziata nel 1997 dal film di Barry Sonnenfield è una creatura Marvel.
Non è un caso, dunque, se oggi a guidare il reboot/sequel/spin-off di Men in Black è il volto sornione di Chris Hemsworth che grazie alla Marvel ha trovato la fortuna interpretando il Dio del Tuono Thor, affiancato da Tessa Thompson che nello stesso franchise ha vestito i panni di Valchiria.
7 sconosciuti a El Royale, la recensione

Avevamo lasciato Drew Goddard-regista immerso in un bagno di sangue mentre antichi déi decimavano la razza umana. Era il 2012 e il film questione era Quella casa nel bosco, folgorante e cultissimo esordio dietro la macchina da presa di uno degli sceneggiatori di punta della Bad Robot di J.J. Abrams. Da allora, Goddard ha continuato una brillante carriera come sceneggiatore (avvicinandosi all’Oscar con The Martian – Sopravvissuto), ha iniziato un’importante collaborazione con Netflix distinguendosi come showrunner e produttore della serie Marvel Daredevil, e ci ha riprovato con la regia, dirigendo la sua sceneggiatura 7 sconosciuti a El Royale (Bad Times at the El Royale).
12 Soldiers, la recensione

L’11 settembre 2001 è una data che ha segnato in maniera indelebile il destino degli Stati Uniti, e più in generale del mondo intero, in quanto ha messo tutti noi davanti alla minaccia del terrorismo islamico e ha aperto un baratro di crisi e paura nel quale tutt’ora siamo impelagati. Un tragico evento, quello della caduta delle torri gemelle, che il cinema americano, da sempre impegnato nella ricerca di un nemico da sconfiggere, ha raccontato numerose pellicole in cui al centro del racconto vi sono attentati, battaglie in Medio Oriente e finanche questioni etiche sulla guerra. A questo lungo e fruttuoso genere si lega 12 Soldiers, nuovo lavoro del regista danese Nicolai Fugslig, alla sua seconda opera dopo l’esordio con lo Sci-fi Exfil, che racconta la vera storia di 12 soldati americani, guidati dal capitano Mitch Nelson, inviati in una regione pericolosa dell’Afghanistan e della loro strabiliante vittoria. Una storia avvincente ed eroica raccontata però non nel migliore dei modi attraverso un film ricco di retorica americana, accompagnato da una sceneggiatura carente e che ha nelle scene di battaglia gli unici punti di forza.