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Il richiamo della foresta, la recensione
La memoria è stata ingiusta con Jack London, perché tra i grandi scrittori statunitensi che hanno vissuto a cavallo del IXX e il XX secolo è oggi tra i meno celebrati, eppure Zanna Bianca e Il richiamo della foresta sono tra i più grandi capolavori della letteratura avventurosa. Però, curiosamente a distanza di pochi mesi e senza l’ausilio di alcuna ricorrenza, le più celebri opere di London sono tornate alla ribalta grazie al medium cinema con Zanna Bianca di Alexandre Espigares, Martin Eden di Pietro Marcello e Il richiamo della foresta di Chris Sanders.
A sorpresa, è proprio il film di Chris Sanders, tra i primi a marchio 20th Century Studios, a colpire per la riuscita generale e la fedeltà allo spirito originario dell’opera. Noto per il suo contributo al cinema d’animazione con Lilo & Stitch (2002), Dragon Trainer (2010) e I Croods (2013), Sanders rimane nei territori del cinema per famiglie con l’utilizzo della tecnica mista che unisce il live-action con l’animazione in CGI per la realizzazione di tutti gli animai del film, a cominciare da Buck il cane protagonista de Il richiamo della foresta.
Dragon Trainer 2, la recensione
Il panorama statunitense legato al cinema d’animazione, quello che al botteghino conta su grandi numeri, è terreno di sfida di poche realtà cinematografiche. La Disney Pixar, ovviamente, la Blue Sky di L’Era Glaciale e Rio e la DreamWorks. Tralasciando volutamente realtà minori e ancora emergenti, anche se di grande qualità, come la Laika di ParaNorman e Coraline, o più parche nell’offrici prodotti, ad esempio la Sony di Piovono Polpette e Hotel Transylvania, ci possiamo concentrare sulla DreamWorks che forse è quella che si è posta con più tenacia in un’ipotetica sfida contro il colosso Disney.
Nata sotto l’egida di Steven Spielberg negli anni ’90, la DreamWorks si è specializzata in cinema d’animazione inanellando una serie di film affascinanti e atipici come Galline in fuga e Z la formica, finché è arrivato il grande successo con Shrek. Da quel momento, la DreamWorks ha scoperto il potenziale di un cinema d’animazione alternativo ma con una formula di successo e ai seguiti del film con l’orco verde si sono aggiunti altri prodotti trita-botteghino: Madagascar, Kung Fu Panda, Mostri contro alieni e Dragon Trainer.