Archivio tag: esordio alla regia

I figli della notte, la recensione

Leggere sulla locandina di un film il cognome De Sica infonde sempre una genuina iniezione di fiducia in quanto si tratta di una dinastia che ha segnato il nostro cinema legando il suo nome all’epoca aurea della commedia all’italiana, soprattutto nella figura del grandissimo e compianto Vittorio e del meno talentuoso, ma comunque importante, Christian. Nell’attesa del primo film di Brando, ecco arrivare il lungometraggio di Andrea De Sica, figlio del compositore Manuel, il quale, dopo aver collaborato con diversi registi importanti e realizzato corti e documentari, firma il suo esordio dietro la macchina da presa con I figli della notte. Un titolo che rievoca grandi pellicole di genere del passato e fa da preludio ad un thriller ben realizzato, mai banale e supportato da una sceneggiatura solida che rende il plot sorprendente e dark nelle atmosfere e nei toni.

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La prima volta di mia figlia, la recensione

Alberto è un papà separato da dieci anni, lavora come medico della mutua ed è un uomo dalla vita perfettamente organizzata. Attento, puntiglioso e metodico. Al centro della sua vita c’è Bianca, la figlia quindicenne, una ragazzina sveglia ed educata che agli occhi del papà non può che essere ancora una bambina. Un giorno come tanti altri, per puro caso, Alberto si ritrova a leggere il diario segreto di Bianca e finisce per apprendere una sconvolgente verità: Bianca sta per fare sesso per la prima volta. Sconvolto da questa notizia, Alberto organizza al volo una cena fuori con sua figlia e con la sua migliore amica, Marina, ginecologa al consultorio. Lo scopo della cena è quello di far capire a Bianca che non è ancora pronta per certe esperienze o, quanto meno, farle capire come eventualmente dovrebbe essere fatto. Alla cena a tre si aggiunge inaspettatamente Giovanni, l’inopportuno marito di Marina, e Irene, una psicologa che Alberto detesta. Tra situazioni imbarazzanti ed improbabili racconti circa “la prima volta” di ognuno di loro, la cena finirà per essere una grande terapia di gruppo destinata a cambiare per sempre il rapporto tra padre e figlia.

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Andròn – The Black Labyrinth: presentato a Roma lo sci-fi con Skin

Si è svolta a Roma, nell’amena cornice della Casa del Cinema, la conferenza stampa di presentazione di Andròn – The Black Labyrinth, il nuovo film dal cast internazionale prodotto dall’italiana Ambi Pictures di Andrea Iervolino e Monika Bacardi.

Dopo aver tentato la carta dalla fantascienza con 2047 – Sight of Death, uscito in copie limitate nei cinema italiani lo scorso Luglio, del thriller con Hope Lost di prossima distribuzione e della commedia esistenziale con The Humbling con Al Pacino, vista fuori concorso all’ultimo Festival di Venezia, la Ambi Pictures torna al thriller fantascientifico con Andròn – The Black Labyrinth, che segna l’esordio alla regia del critico cinematografico Francesco Cinquemani.

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Il Sud è niente, la recensione

La diciassettenne Grazia vive una situazione abbastanza precaria, il negozio di stoccafissi di suo padre è prossimo alla chiusura, lei rischia di essere bocciata agli esami di maturità e il suo aspetto fisico molto mascolino la rende facile bersaglio della cattiveria dei suoi coetanei. Inoltre Grazia non ha un buon rapporto con suo padre, inclinatosi dal momento in cui suo fratello Pietro è scomparso nel nulla ed è stato dato per morto. Un giorno Grazia vede in spiaggia un ragazzo che lei è sicura essere suo fratello e ogni sua certezza sulla sorte di Pietro a questo punto entra in discussione.

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La mafia uccide solo d’estate, la recensione

Palermo, anni ’70. Arturo è figlio unico, va alla scuola elementare ed è perdutamente innamorato della compagna di classe Flora. Ma la bambina non sembra ricambiare e appare piuttosto interessata a un altro compagno di classe. Nel frattempo a Palermo si comincia a parlare sempre con più insistenza di mafia, concetto quasi astratto  ma parola di uso quotidiano che si divide tra le attenzioni dei media, l’omertà dei palermitani e la fervida fantasia dei bambini.

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Don Jon, la recensione

In Jon Martello (Joseph Gordon-Levitt) convivono due personalità molto diverse tra loro: da una parte, c’è il ragazzo vecchio stampo, devoto alla propria famiglia e che va tutte le domeniche a Messa; dall’altra, il playboy incallito e palestrato, assiduo consumatore di porno in rete. Infatti, nonostante il soprannome “Don” la dica lunga sul suo savoir faire con le ragazze, che seduce con facilità, non c’è nulla che Jon ami di più che sedersi davanti al suo PC e godersi una buona dose di filmini hard.

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