Archivio tag: Good Films

Non essere cattivo e ’71 in Home Video con CG Entertainment e Good Films

Il 2015 si è indubbiamente chiuso in grande stile per l’home video di CG Entertainment e Good films che hanno salutato l’anno trascorso distribuendo due titoli capaci di fare la differenza durante la (qualitativamente) ricca annata cinematografica appena conclusasi. Da una parte il thriller action britannico ’71, acclamato in molti prestigiosi festival internazionali tra i quali Toronto, Telluride e Berlino; dall’altra parte, invece, c’è quella che può essere annoverata tra le più importanti pellicole nostrane degli ultimi anni, Non essere cattivo del compianto Claudio Caligari.

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Il segreto dei suoi occhi, la recensione

Nel 2010, il regista argentino Juan Campanella si aggiudica l’Oscar per il miglior film straniero con El secreto de sus ojos, un potente thriller dalle tinte noir che fa i conti con la carica distruttiva delle passioni umane, in un vortice ossessivo che supera il passare del tempo e spazza via qualsivoglia tentativo di ricominciare daccapo. Agendo su più livelli, il film compone un percorso in cui la tragedia personale e la conseguente indagine portata avanti da due innamorati costretti a reprimere le proprie emozioni, trova il suo punto di stallo nel decisivo contesto storico argentino, perso tra burocrazie estenuanti e tiri mancini. Ossessivo è anche l’aggettivo che meglio descrive l’amore che il regista americano Billy Ray (Hunger Games) prova nei confronti della pellicola di Campanella, tanto da decidere di cimentarsi in un remake che trasferisce la storia in una fragile Los Angeles post-11 settembre.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Anime Nere, Still Alice e Mommy in Home Video CG Home Entertainment

Un tris di pluripremiati film è recentemente disponibile in home video grazie a CG Home Entertainment, che distribuisce una tripletta di opere da Festival usciti in sala con Good Films nei mesi passati. Parliamo del noir italiano Anime Nere di Francesco Munzi, passato alla 71° edizione della Mostra di Venezia e premiatissimo ai recenti David di Donatello; il dramma sull’Alzheimer Still Alice, grazie al quale Julianne Moore si è guadagnata un Oscar all’edizione 2015 degli Academy Awards; il sorprendente Mommy del giovanissimo Xavier Dolan e premio della Giuria al Festival di Cannes 2014.

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’71, la recensione

I conflitti civili che hanno insanguinato le strade dell’Irlanda del Nord attraverso i decenni hanno trovato sporadiche rappresentazioni per mezzo cinematografico cercando di raccontare storie vere, di uomini ed eventi che hanno segnato la storia. Il Michael Collins con il volto di Liam Neeson diretto da Neil Jordan ne è forse il più illustre rappresentante, anche se non sono rari gli esempi di cinema (spesso indie) britannico che fornisce una testimonianza di quegli eventi. L’esordiente Yann Demange, che viene dalla televisione con le serie per Channel 4 Toy Boy e soprattutto la seminale Dead Set, decide di non affidarsi a “storie vere” e adatta una sceneggiatura di Greg Burke che di reale ha un periodo storico raccontato e un’immagine ben impressa nella mente del produttore Angus Lamont, che ricorda di aver letto un articolo che raccontava la testimonianza di chi quella guerra l’aveva vissuta. In quell’articolo era descritto un soldato britannico, poco più che adolescente, accovacciato terrorizzato e in lacrime in mezzo alla folla di rivoltosi. Questa è la storia di ’71, l’odissea di un giovane soldato inglese che viene involontariamente abbandonato dalla sua unità nel bel mezzo di una rivolta scoppiata per le strade di Belfast.

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Teneramente folle, la recensione

Teneramente folle segna l’esordio alla regia di Maya Forbes (anche sceneggiatrice del film) che, ispirandosi alla propria vicenda autobiografica, racconta un’intensa e insolita vicenda familiare, che affronta il delicatissimo tema della malattia mentale.
Cameron (Mark Ruffalo), infatti, è un padre che, in seguito a un un esaurimento nervoso, è stato costretto a separarsi dalla moglie Maggie (Zoe Saldana) e dalle due figlie. Quando Maggie, per risollevare le disastrose sorti economiche del piccolo nucleo, decide di trasferirsi a New York per prendere un master in economia, dovrà necessariamente affidare le bambine a Cameron. Per quest’ultimo, incurante delle apparenze, sarà un’occasione per riscattarsi agli occhi delle figlie e poter finalmente dimostrare loro il suo affetto.

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La Director’s cut di Nymphomaniac in Blu-ray

Di Nymphomaniac si è parlato abbondantemente in ogni piattaforma dedicata al cinema (noi stessi ne abbiamo parlato qui e qui), indubbiamente uno scandalo annunciato che ha beato del suo status di film “proibito”, ma anche un’opera che si è rivelata così ricca di spunti, argomenti e bellissime immagini da aver dato ragione, ancora una volta, a chi ritiene Lars Von Trier un genio piuttosto che un cialtrone. La Good Films ha distribuito il film al cinema in versione theatrical nei previsti due volumi, poi portati in home video da CG Entertainment in un’ottima versione in alta definizione (ne abbiamo parlato qui) che riproponeva le stesse versioni viste in sala. Ma CG Entertainment non si ferma e ci propone anche la tanto attesa Director’s cut del film.

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Short Skin, la recensione

Sin da quando è piccolo, Edoardo convive con un grande problema: una malformazione al prepuzio che non gli ha mai consentito un approccio sereno alla sessualità e che lo ha reso un ragazzo timido e fortemente insicuro con l’altro sesso. Dopo aver nascosto per anni questo problema ai suoi genitori e dopo una serie di goffi stratagemmi per raggirare la difficoltà, Edoardo decide che è finalmente arrivato il momento di affrontare le sue paure e di trovare una soluzione a questa sofferenza che lo tormenta da sempre.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Black or White, la recensione

La delicata questione del problema razziale negli USA è, da sempre, tema conduttore di importanti film che hanno segnato la cinematografia mondiale, dai toni freddi e severi delle aule giudiziarie del magnifico Il buio oltre la siepe, a quelli, più leggeri e scanzonati, del classico Indovina chi viene a cena?. Persino oggi, la diatriba tra bianchi e neri appare come il perpetuo fardello culturale per il quale un paese come L’America sta ancora pagando caro il prezzo di pregiudizi e ipocrisia. In occasione della nona edizione del Festival Internazionale del film di Roma, l’argomento interrazziale è stato riportato in auge dall’ultimo film prodotto e interpretato da Kevin Costner, Black or White, presentato nella sezione Alice nella Città. La regia affidata a Mike Binder, già autore di film, più o meno riusciti, tesi ad analizzare i fragili rapporti interpersonali, qui confeziona una storia che attinge a piene mani dalle commediole hollywoodiane più zuccherine e dai buoni sentimenti, con un pizzico di drama qua e là, e un contorno giudiziario traballante.

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Still Alice, la recensione

Alice Howland, moglie devota e madre di tre figli, è un’affermata professoressa di Linguistica conosciuta in tutto il mondo, con una cattedra alla Columbia University di New York. Nella sua vita non c’è niente che non vada, fino al giorno in cui, mentre relaziona come ospite in una sala gremita di gente alla UCLA di Los Angeles, accade qualcosa di strano: all’improvviso le mancano le parole per continuare il suo brillante discorso. E’ questo il primo sintomo di una rara forma di Alzheimer precoce da cui, di lì a poco, scoprirà di essere affetta. Ha inizio da qui il “declino” di Alice, interpretata da una Julianne Moore in stato di grazia: con una velocità dirompente, si vedrà inesorabilmente sottratta delle sue facoltà cognitive, perdendo ogni ricordo che le apparteneva come donna, una donna che rappresentava il caposaldo della sua famiglia e giunta all’apice della sua professione.

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Mommy, la recensione

Xavier Dolan, l’enfant prodige del cinema canadese, torna a far parlare di sé grazie al suo ultimo lavoro da lui scritto e diretto, Mommy, vincitore del Gran premio della Giuria all’ultima edizione del Festival di Cannes. Il venticinquenne con all’attivo una filmografia da fare invidia a gente molto più navigata di lui, non si risparmia nemmeno questa volta, insinuandosi con tocco personalissimo e sguardo disincantato, all’interno del complesso rapporto madre-figlio.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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