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Sinister, la recensione
Dopo aver ottenuto un buon successo con il romanzo “Kentucky Blood”, un thriller che si ispirava a un fatto di cronaca, lo scrittore Ellison Oswalt è progressivamente caduto nell’anonimato. Ora Ellison vuole riprovarci e decide di dedicarsi a un altro romanzo di cronaca nera e per trovare la giusta ispirazione e allo stesso tempo indagare in prima persona si trasferisce con la sua famiglia a King County, proprio nella casa in cui hanno abitato le vittime protagoniste del suo nuovo libro. L’uomo trova nella soffitta della casa una scatola contenete dei filmini amatoriali che riproducono delle efferate morti, tra le quali anche la terrificante fine dei precedenti inquilini. Ellison capisce di avere tra le mani del materiale controverso ma invece di denunciare il ritrovamento alla polizia comincia ad analizzare i filmati per il suo romanzo. Non immagina, però, che quei filmati sono legati a un’entità maligna e nel momento in cui Ellison li ha visti l’ha risvegliata!
La notte del giudizio, la recensione
2022. Da alcuni anni l’America è diventato uno dei luoghi più sicuri del mondo e tutto questo grazie all’iniziativa intrapresa da i Nuovi Padri Fondatori d’America, un organismo governativo che ha sancito ed imposto la ratifica del 28° emendamento per codificare il diritto di ogni cittadino americano alla libertà di commettere qualsiasi tipo di crimine, compreso l’omicidio, per una sola notte all’anno, senza subire conseguenze penali, precisamente la notte tra il 21 e il 22 marzo, tra le 7 della sera e le 7 del mattino. Lo chiamano lo “Sfogo annuale” e James Sandin, che di mestiere vende allarmi e sistemi di sicurezza, ha fondato la propria fortuna proprio sulla necessità delle persone di proteggersi quella notte all’anno dalla violenza che scoppia tra le strade.
A poche ore dallo Sfogo annuale, James, sua moglie e i suoi due figli si chiudono in casa aspettando che faccia mattina, ma un uomo di colore comincia a chiedere insistentemente aiuto in strada. Il figlio minore dei Sandin decide di far entrare l’uomo in casa, ma un gruppo di teppisti mascherati e armati fino ai denti assedia la casa dei Sandin intenzionati a farsi consegnare la loro preda.
L’uomo invisibile, la recensione
Tre le tante paure presenti nell’animo umano, una delle più comuni e ataviche è quella dell’ignoto, il terrore della minaccia invisibile che può colpirci da un momento all’altro senza poter essere evitata, un po’ come sta accadendo in questo nefasto periodo segnato dal subdolo pericolo del “coronavirus” che sta sconvolgendo le nostre vite. Una sensazione di impotenza che non poteva lasciare indifferenti il mondo della letteratura e del cinema horror che fin dalle origini, assieme alle figure iconiche e folkloristiche di vampiri, fantasmi, streghe e lupi mannari, ha dato vita a tutta una serie di prodotti incentrati sul tema dell’invisibilità. Prendendo come canovaccio il romanzo di fine Ottocento L’uomo invisibile di H.G. Wells, sono state molte le versioni cinematografiche che raccontano di smanie di potere e orrore legati al tema dell’invisibilità, tra cui citiamo il classico della Universal Pictures diretto da James Whale nel 1933 e quella datata 2000 di Paul Verhoeven, che hanno giocato anche sul tema ricorrente dello scienziato pazzo che sfida Dio per sovvertire le leggi della natura e della vita.
Ancora auguri per la tua morte, la recensione
Nel 2017 il regista Christopher Landon ha diretto per Blumhouse uno dei teen-horror più freschi, “originali” e divertenti degli ultimi anni, Auguri per la tua morte (Happy Death Day) e il successo di pubblico e critica è stato tale da spingere la casa di produzione fondata da Jason Blum a mettere immediatamente in cantiere un sequel. Oggi, a distanza di due anni esatti, salutiamo quel sequel, Ancora auguri per la tua morte (Happy Death Day 2U) che non ripete la magia del predecessore ma riesce a mutare quella “freschezza” con una formula fedele ma incentrata su idee completamente diverse.
Halloween di David Gordon Green finalmente in home video
Era il 1978 quando nei cinema americani usciva Halloween – La notte delle streghe, un capolavoro assoluto che avrebbe rivoluzionato completamente il modo di fare e concepire il cinema horror. Diretto da John Carpenter, che proveniva dal successo indie Distretto 13: Le brigate della morte, Halloween ha avuto il grande merito di lanciare nell’olimpo del cinema dell’orrore una nuova e terrificante icona, Michael Myers, lo spaventoso “Uomo Nero” posto al centro di una saga tenuta in vita per quarant’anni grazie a sei seguiti ufficiali più due remake/reboot a firma Rob Zombie. Una saga amatissima dai fan ma anche altalenante che ha spinto Jason Blum ad acquistare il franchise per ripartire da dove tutto è cominciato, azzerando la continuity e tenendo come punto di riferimento solamente il film di John Carpenter. Il risultato si intitola semplicemente Halloween, senza numeri o sottotitoli, proprio come il film del 1978, pur essendone un sequel diretto. Inaspettatamente acclamato da tutti, pubblico e critica, questo nuovo Halloween – portato in scena con uno sguardo molto autoriale da David Gordon Green – arriva finalmente in home video grazie a Universal Pictures Home Entertainment.
Disponibili in blu-ray La prima notte del giudizio e Obbligo o verita’
Il cinema horror, ormai, è in mano a quell’uomo che risponde al nome Jason Blum. Sia lui che la sua etichetta produttiva – la Blumhouse – non hanno certo bisogno di particolari presentazioni e se il loro passato (primi anni del duemila) era rappresentato quasi esclusivamente da piccolissimi film dell’orrore low budget, oggi ricordiamo la Blumhouse anche per aver dato vita all’intrigante Get out – Scappa di Jordan Peele, film che ha saputo fare incetta di nomination e premi agli ultimi Academy Awards. Ma il primo amore non si scorda mai, si sa, e la Blumhouse continua dritta per la sua strada a “sfornare” horror macina-botteghino. Così nelle scorse settimane, mentre Michael Myers tornava al cinema nell’ultimo bellissimo Halloween diretto da David Gordon Green e prodotto appunto da Blum, due recenti successi della Blumhose approdavano sul mercato home video sotto il marchio di Universal Pictures Home Entertainment. Vi parliamo de La prima notte del giudizio, quarto film della saga creata da James DeMonaco, e del pasticciato teen-horror Obbligo o verità.
Obbligo o verità, la recensione
Avete presente quei film horror realizzati negli Stati Uniti nel pieno degli anni ’80 quando bastava una semplice scusa, un piccolo pretesto come una festività o una ricorrenza da calebdario per portare in scena uno spettacolo slasher? Per lo più si trattava di film colmi di déjà-vu, non sempre di qualità soddisfacente al palato dell’horrorofilo ingordo di facile emoglobina ed erano utili ai produttori per tirare su bei guadagni con il minimo sforzo, economico e creativo. È un po’ quello che accade oggi con l’impero Blumhouse, solo che lo slasher spesso e volentieri è sostituito da storie di possessione demoniaca e luoghi infestati e Obbligo o verità, ultimo improbabile horrorino che porta il marchio di Jason Blum, ne è la scadente apoteosi.
Arriva in DVD The Darkness, l’horror con Kevin Bacon
La BlumHouse prosegue inarrestabile la sua avanzata nell’universo horror e, dopo l’interessante parentesi rappresentata dal thriller Get Out – Scappa, torna alle origini con un film a tema demoniaco e dall’ambientazione prevalentemente casalinga. Approda in Italia solamente per il mercato home video The Darkness, un horror poco convincente diretto dal talentuoso Greg McLean e interpretato da due attori navigati come Kevin Bacon e Radha Mitchell.