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Paterno, uno scandalo all’americana nell’ultimo film di Barry Levinson

Tra gli ospiti internazionali dell’edizione appena conclusasi del Festival di Karlovy Vary segnaliamo Barry Levinson, protagonista di una mini-retrospettiva di tre film: l’imprescindibile Rain Man (1988), il satirico Sesso & potere (1997) e il recentissimo Paterno (2018), un tv movie HBO trasmesso la prima volta lo scorso aprile e già disponibile in Italia su Sky.

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Sweet Country, Il ritorno dell’Australian New Wave al Festival di Karlovy Vary

Il western è il genere chiave dell’identità nazionale americana, sia nella sua versione classica, che esaltava il mito della colonizzazione della frontiera, sia in quella “revisionista” esplosa a fine sessanta, che lo ripudiava, adottando per la prima volta il punto di vista dei nativi e individuando una sostanziale continuità tra l’etnocidio degli indiani compiuto nel XIX secolo e l’imperialismo globale del XX. Allo stesso modo, il cinema australiano scopriva l’identità aborigena nel corso degli anni settanta, con una serie di pellicole che, in vario modo, hanno tutte evidenziato una lacerante contraddizione tra lo “stato di natura” della cultura locale e il “Leviatano” della modernità coloniale. Basti citare i classici di Peter Weir Picnic ad Hanging Rock (1975) e L’ultima onda (1977) o le due produzioni britanniche L’inizio del cammino (1971), di Nicolas Roeg, e L’australiano (1978), di Jerzy Skolimowski.

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