Archivio tag: Liam Neeson

Un uomo tranquillo, la recensione

Il buon Liam Neeson ha intrapreso, ormai più di dieci anni fa, un processo di svecchiamento professionale che gli ha donato una nuova giovinezza artistica: da attore spesso coinvolto in opere di spessore contenutistico e coccolato dagli autori di ieri e di oggi, a nuova icona dell’action. Però un action meno muscolare e spettacolare di quello a cui siamo abituati, bensì un filone più nichilista, crepuscolare, spesso abbonato ai meccanismi del revenge-movie. Dal marchio produttivo di Luc Besson nella trilogia di Taken (con cui tutto ha avuto inizio nel 2008) alla fruttuosa collaborazione con Jaume Collet-Serra, con cui ha lavorato in una manciata di ottimi film, Liam Neeson arriva al momento della sua carriera action in cui è giusto riflettere sul proprio operato e, magari, riderci su. Per questo l’attore di origini irlandesi è la scelta più appropriata per Un uomo tranquillo (Cold Pursuit, in originale), black-comedy dai forti connotati pulp che fa proprio del meccanismo del revenge-movie un parossistico escamotage per mettere alla berlina la criminalità organizzata.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)

Widows – Eredità criminale, la recensione

Per la quarta prova dietro la macchina da presa di un lungometraggio, l’inglese Steve McQueen si cimenta con un singolare heist movie, Widows – Eredità criminale, che trova nella denuncia politica e in un sottotesto sociale la giusta amalgama tra il cinema di genere e uno sguardo più autoriale.

Siamo a Chicago e il criminale Henry Rawlings rimane vittima di una retata della polizia mentre fugge insieme alla sua banda in seguito a un colpo milionario ai danni del gangster e aspirante politico Jamal Mannings. La vedova di Henry, Veronica, riceve in eredità l’agenda del marito in cui è descritto nei minimi particolari il prossimo colpo della banda, ma si fa carico anche dei debiti dell’uomo, tra cui i due milioni di dollari sottratti a Mannings e andati in fumo durante la retata. Messa con le spalle al muro, Veronica decide di mettere a segno proprio il colpo che stava preparando il marito ma per far ciò ha bisogno di aiuto e coinvolge Linda e Alice, vedove dei complici di Henry e anche loro messe alle strette dai debiti economici dei defunti consorti.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Silent Man, la recensione

Nell’estate del 1972 gli Stati Uniti d’America si preparavano a vivere una delle pagine più controverse nella Storia americana. La notte del 17 giugno, infatti, una guardia di sicurezza che prestava servizio nel complesso di uffici del Watergate Hotel a Washington portò alla luce uno dei più grandi scandali nella politica statunitense: il Watergate, ovvero la scoperta di una delle più clamorose intercettazioni illegali effettuate nel quartier generale del Comitato Nazionale Democratico ad opera di uomini facenti parte del Partito Repubblicano. Uno scandalo inizialmente sottovalutato che però, pian piano, portò al coinvolgimento dell’allora presidente degli Stati Uniti Richard Nixon che, proprio a causa del Watergate, fu costretto a dimettersi dalla sfera politica.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Operation Chromite. Arriva in blu-ray il film bellico con Liam Neeson

In una frase de La Tigre e la Neve di Roberto Benigni, Jean Reno, che nel film interpreta il pensatore iracheno Fuad, dice «Sai perché si fanno le guerre? Perché il mondo è iniziato senza l’uomo e senza l’uomo finirà!». I motivi saranno sempre differenti ma il dato certo è che l’uomo non riesce proprio a far a meno del desiderio bellico. Da qui, facile intuire che il film di guerra è un filone che non passerà mai di moda poiché, ahinoi, sempre molto attuale. Nel 2016 il genere ha vissuto un momento di gloria grazie a La battaglia di Hacksaw Ridge diretto da Mel Gibson ma, nello stesso anno, veniva prodotto anche il coreano Operation Chromite, arrivato nelle nostre sale l’anno successivo e passato decisamente inosservato. Qualitativamente non siamo certo dalle parti del film di Gibson eppure, va detto, il film diretto da John H. Lee ha più di un merito dalla sua parte. Per chi se lo fosse perso in sala, Operation Chromite è da poco disponibile in home video grazie ai canali di CG Entertainment e Minerva Pictures.

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L’uomo sul treno – The Commuter, la recensione

I film con Liam Neeson, ormai, sono genere a se. Una magnifica declinazione del thriller/action che da una decina di anni riempie di spettatori le sale di mezzo mondo. Ed è incredibile come a 65 anni suonati, Neeson abbia trovato una seconda giovinezza artistica proprio in un genere fisico, solitamente appannaggio di nerboruti giovanotti. Eppure Neeson, faccia da cinema assoluta, è attualmente uno dei protagonisti più credibili dell’action “realistico”, nonché ormai sinonimo di qualità.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Operation Chromite, la recensione

I film di guerra non moriranno mai. Questa è una delle poche certezze della vita e del mondo del cinema in particolare.

Passeranno gli anni e le generazioni, cambieranno le mode e i gusti del pubblico di ogni epoca, ma difatti le pellicole riguardanti vicende belliche resteranno sempre sulla cresta dell’onda.

Senza voler rispolverare la solita e stucchevole lista di titoli che hanno fatto epoca, alla quale solo quest’anno si sono aggiunti La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson e l’attesissimo nuovo lavoro di Christopher Nolan, Dunkirk, l’ultimo esempio di tale filone è rappresentato da Operation Chromite, nuova opera del regista asiatico John H. Lee che tratta l’affascinante storia della guerra tra Corea del Sud e Corea del Nord che coinvolse non soltanto i due popoli in questione, ma anche gli equilibri diplomatici di tutto il mondo. Un film di guerra in piena regola, spettacolare e dal plot molto rimato, anche se intriso di una vena nazionalistica e di una retorica bellica portata fino all’eccesso e quasi fastidiosa.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Sette minuti dopo la mezzanotte, la recensione

Questa storia incomincia come molte storie, con un ragazzo troppo grande per essere un bambino e troppo piccolo per essere un uomo…

Con questo singolare “c’era una volta”, il talentuoso J.A Bayona apre la sua nuova favola cinematografica e sin dai primi minuti torna a farci respirare quelle atmosfere, decadenti ma sognanti, che avevano contraddistinto il bellissimo The Orphanage, suo film d’esordio. Dopo la parentesi mainstream di The Impossibile, il regista spagnolo ci immerge in una nuova storia minimale che utilizza il fantastico, o meglio ancora la “favola”, per raccontare in realtà una storia drammatica fondata sulle più profonde paure che risiedono nell’animo di un bambino: la solitudine legata alla perdita dei propri genitori.

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Valutazione: 9.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Silence, la recensione

Esistono due Martin Scorsese: da una parte c’è il guru del gangster movie, regista di capolavori come Quei bravi ragazzi e Casinò, dall’altra l’esteta della Fede, capace di segnare l’immaginario cinematografico con opere potenti come L’ultima tentazione di Cristo e Kundun. Il suo ultimo film, Silence, si inserisce in questa seconda categoria e sembra quasi un ideale trait-d’union tra le due precedenti pellicole, dal momento che affronta il tema della Fede trattando due religioni: il cristianesimo e il buddismo. Si tratta, però, di un’opera fortemente ambigua che costruisce una sorta di sfida, cristianesimo vs buddismo, che sconfina nell’ostinazione umana, nell’infinita stupidità di chi fa dell’ottusa prepotenza il proprio credo.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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San Andreas e Run All Night: il cinema al cardiopalma di Warner Home Video

Nelle passate stagioni cinematografiche, Warner Bros ha saputo intrattenerci con due film dall’elevato tasso adrenalinico: San Andreas e Run All Night – Una notte per sopravvivere. Due action tout-court i cui protagonisti sono fra le maggiori icone dell’attuale cinema d’azione hollywoodiano: Dwayne Johnson e Liam Neeson. Entrambi i film, che hanno saputo farsi apprezzare da pubblico e dalla critica di settore, sono da poco disponibili in DVD con Warner Home Video.

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Entourage, la recensione

Il fenomeno, non più così raro, dell’adattamento cinematografico di fortunate serie tv ha colpito anche Entourage, serie di otto stagioni, creata da Doug Ellin e targata HBO, coronata da un ottimo riscontro di critica e una manciata di Emmy. Tuttavia Entourage non ha evidentemente riscosso, presso il pubblico, l’incredibile e rivoluzionario impatto che ha consacrato Game of Thrones o Breaking Bad, tanto per citare due titoli a caso. La scelta di portare i fratelli Chase e i loro inseparabili amici sul grande schermo, pertanto, lascia istintivamente perplessi, a maggior ragione se si ricorda che l’ottava stagione si è conclusa ben cinque anni fa.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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