Archivio tag: max tortora

Favolacce: il secondo film dei fratelli D’Innocenzo in una nuova edizione bluray

Durante la scorsa edizione della Mostra del Cinema di Venezia, oltre al blockbuster firmato da Gabriele Mainetti, oltre al biopic di Mario Martone e oltre alla fatica di natura autobiografica firmata da Paolo Sorrentino, c’era un altro attesissimo titolo tutto italiano che si stava facendo attendere con impazienza: America Latina. Un titolo indubbiamente atteso, un film destinato a confermare o smentire il talento di due giovanissimi autori nostrani – i fratelli gemelli Fabio e Damiano D’Innocenzo – emersi dal buio nel 2018 con il crime movie La terra dell’abbastanza e subito abili ad imporsi sul mercato grazie ad un cinema capace di raccontare la realtà da una prospettiva decisamente nuova. Ora che il loro terzo film, America Latina, è finalmente in sala, noi abbiamo deciso di parlarvi del bluray disc della loro opera precedente, il tanto discusso Favolacce, rieditato di recente in alta definizione da CG Entertainment.

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Tris di commedie italiane in DVD: Il regno, Si muore solo da vivi, Paradise – Una nuova vita

Nelle ultime settimane, tre commedie tutte italiane si sono affacciate sul mercato dell’home video dopo aver fatto i conti, lo scorso anno, con una pandemia che ha modificato completamente i loro piani distributivi. Parliamo de Il regno, Si muore solo da vivi e Paradise – Una nuova vita. I primi due hanno saltato a piè pari la sala trovando rifugio direttamente sulle piattaforme VOD mentre il terzo, forte anche di un’anteprima al 37° Torino Film Festival, ha potuto far affidamento su una fugace apparizione in sala proprio nei giorni antecedenti la chiusura dei cinema lo scorso ottobre. Tre piccole commedie dal forte sapore autoriale, tre opere prime, tutte accomunate da una tematica ben precisa: la voglia di ricominciare una nuova vita anche quando tutto sembra ormai definito. I tre film, prodotti e distribuiti da Fandango, arrivano in DVD grazie ai canali distributivi CG Entertainment.

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La periferia si racconta: in home video La terra dell’abbastanza e Manuel

Quando Matteo Garrone, nel 2008, ha portato nelle sale l’adattamento cinematografico del best-seller di Roberto Saviano (Gomorra) il cinema italiano si preparava a non essere più lo stesso. Un nuovo filone stava per imporsi, con fare prepotente ed anche un po’ arrogante, un ritorno al neorealismo ma in una versione più spregiudicata ed estrema. A muovere l’interesse di questi nuovi narratori, a differenza di quelli di ieri, non è più la vita della povera gente messa in ginocchio dalla guerra bensì le gesta di quella povera gente costretta a vivere ai margini della società e che ha individuato nel crimine l’unica via d’uscita. Se Garrone ha lanciato l’idea è stato Caligari, prima di morire, a trasformare l’idea in moda con Non essere cattivo. Dall’uscita nelle sale di quest’ultimo, infatti, non si contano più le proposte italiane di film che raccontano la periferia romana nelle sue sfumature più sgradevoli e scorrette con la continua ricerca di un look cinematografico “sporco” pronto a creare un filo d’unione tra il cinema e il documentario.

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Venezia 75. Sulla mia pelle

La 75esima Mostra di Arte Cinematografica di Venezia inaugura la sezione Orizzonti con Sulla mia pelle, un film originale Netflix.

Sarà possibile visionarlo a partire dal 12 settembre sulla stessa piattaforma on demand e nelle sale cinematografiche, dove sarà distribuito da Lucky Red.

Il lungometraggio ripercorre gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi, qui interpretato da un magistrale Alessandro Borghi, e ciò che è stato di lui e dei suoi familiari sino al passaggio della sua salma per la camera mortuaria.

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La terra dell’abbastanza, la recensione

Quello a cui stiamo assistendo in questi mesi è un momento particolarmente prospero per il cinema italiano perché si è tornati a quella varietà di generi, autori e interpreti che da troppo tempo mancava sui nostri schermi, drogati da un sistema e una casta che negli anni ha appiattito l’intero panorama cinematografico nostrano. Piccole e grandi produzioni ci parlano di criminalità, supereroi, storie fantascientifiche, fatti di cronaca riveduti, vite di uomini di politica e lo fanno con uno sguardo vivo, vitale, internazionale e proiettato a un futuro che, mai come oggi, ci appare così roseo. Uno dei più recenti esempi di questo rinascimento è senza ombra di dubbio La terra dell’abbastanza, esordio alla regia dei fratelli (gemelli) Damiano e Fabio D’Innocenzo, che fanno proprio il filone crime di matrice romana raccontando una storia morale che si pone quasi come un “anti-Gomorra”.

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Caccia al tesoro, la recensione

Se il cinema italiano ha avuto nella commedia il genere di maggior successo e riferimento, gran parte del merito va ascritto alla città che più di ogni altra è considerata un autentico teatro a cielo aperto, un crogiuolo di ironia e inno alla gioia di vivere: Napoli. Un patrimonio comico, intaccato in questi ultimi tempi dalla volontà di raccontare i lati oscuri di questa splendida terra come la camorra e i problemi di povertà e disoccupazione, che viene riportato prepotentemente in auge da Carlo ed Enrico Vanzina i quali, da vere e proprie memorie della nostra comicità sul grande schermo, realizzano un film ispirato alla tradizione e alle icone del cinema tricolore. Il loro nuovo lavoro, dal titolo Caccia al tesoro e diretto dal solo Carlo, rappresenta infatti un grande omaggio ad un classico come Operazione San Gennaro di Dino Risi dal quale riprendono le atmosfere e alcune gag comiche divertenti e senza epoca. Il risultato è un prodotto gradevole, con una trama fin troppo ingenua e sempliciotta, ma al contempo valorizzata da un cast composto da assolute certezze per il genere come Vincenzo Salemme, Max Tortora e Carlo Buccirosso.

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La coppia dei campioni, la recensione

Il dottor Fumagalli (Massimo Boldi) e Remo Ricci detto Zotta (Max Tortora) lavorano per la stessa multinazionale, ma in realtà non potrebbero essere più diversi: il milanesissimo Fumagalli occupa il ruolo di capo marketing ed è sposato con una contessa, mentre Zotta lavora come magazziniere ed è un romano verace che ama inneggiare alla lotta proletaria. Entrambi partecipano alla lotteria aziendale indetta dalla società per cui lavorano, vincendo così un biglietto a testa per la finale della Champions League a Praga: già le loro divergenze caratteriali fanno presagire un viaggio tutt’altro che piacevole, in più una turbolenza costringe l’aereo su cui volano a fare un atterraggio di emergenza in Slovenia. Ma questa sarà solo la prima delle infinite disavventure che vivranno i due protagonisti…

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