Archivio tag: paolo calabresi

Diabolik – Chi sei? In edizione da collezione con fumetto il capitolo finale della trilogia dei Manetti Bros.

Siamo giunti alla fine. Alla fine di un ambiziosissimo progetto che in questi termini non ha precedenti nel cinema italiano, ovvero l’intenzione di creare una corposa trilogia attorno a uno dei caposaldi del fumetto nostrano, Diabolik. In questa rischiosa missione si sono cimentati i Manetti Bros. che nell’arco di tre anni hanno trasposto gli albi a fumetti più iconici per dare una panoramica più completa possibile sul Re del Terrore creato nei primi anni ’60 dalle sorelle Giussani.

Dopo aver introdotto nel 2021 l’iconico personaggio ispirandosi in parte al fumetto L’arresto di Diabolik (n°3) e approfondito la sua nemesi nel 2022 con il secondo lungometraggio Diabolik – Ginko all’attacco! ispirandosi all’omonimo fumetto (n°16), i Manetti danno una conclusione al loro personale percorso a Clerville con un terzo lungometraggio che si rifà al celebre albo numero 107: Diabolik – Chi sei?.

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Una famiglia mostruosa, la recensione

Adalberto e Luana sono due giovani innamorati. La loro storia viaggia alla velocità della luce ma quando scoprono di aspettare un figlio, entrano entrambi nel panico al pensiero di dover dare la notizia alle rispettive famiglie. Per Luana, tuttavia, il problema sembra essere più facile da affrontare dal momento che sostiene di essere orfana ma per Adalberto le cose non sono affatto così semplici. Nato in una famiglia di mostri, con un padre vampiro e una madre strega, il ragazzo sa molto bene che a casa sua gli umani non sono ben visti (se non come carne da macello). Ma ormai il danno è fatto, Luana è incinta e Adalberto non può fare altro che condurre la sua fidanzata al castello di famiglia così da presentarla ai suoi genitori, ma anche alla sorellina vampira, allo zio assemblato in laboratorio e ad una sua vecchia fiamma amica di famiglia che ha il dono dell’invisibilità.

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Piccole commedie d’autore in home video: Il colpo del cane, L’ospite e Genitori quasi perfetti

Fino a qualche anno fa, in Italia dilagava la convinzione che non poteva esistere genere più “mainstream” della commedia, l’unico genere libero dalle logiche della nicchia e pensato e confezionato ad uso e consumo delle grandi masse. Ma qualcosa è cambiato negli ultimi anni e con l’emergere di una nuova generazione di autori, tutti chiaramente desiderosi di rincorrere un modello più americano (quello reso noto dal Sundance, per intenderci), anche la commedia ha cominciato a muoversi in favore di un linguaggio più minimale e introspettivo, a volte persino sperimentale, un linguaggio che ha chiaramente individuato nella commedia il terreno fertile per raccontare la vulnerabilità dell’animo umano. È nata la nuova commedia italiana d’autore e nelle settimane scorse il catalogo home video di CG Entertainment si è arricchito di tre titoli che hanno come missione proprio quella di raccontare quella vulnerabilità figlia dei nostri tempi in cui l’insicurezza e la paura per l’insuccesso sembrano attanagliare la generazione dei neolaureandi, dei neolavoratori e dei neogenitori. La generazione dei neoquarantenni (o poco al di sotto) che, altro non è, che la generazione dei trentenni di ieri. Arrivano in home video Il colpo del cane, L’ospite e Genitori quasi perfetti.

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Bentornato Presidente, la recensione

Nel 2013 esplodeva nelle sale italiane un successo inaspettato: Benvenuto Presidente, una commedia pungente e sopra le righe diretta da Riccardo Milani ed interpretata da Claudio Bisio e Kasia Smutniak. A distanza di sei anni, in un periodo storico in cui anche il nostro cinema inizia a scoprire le dinamiche commerciali (basta pensare al quantitativo di remake realizzati), la commedia italiana pensa bene di realizzare un sequel a quell’inatteso film sbanca botteghini. Con la regia migrata dalle mani di Milani a quelle dei giovani Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi e con Claudio Bisio pronto a vestire nuovamente i panni di Peppino Garibaldi, esce oggi nelle sale italiane Bentornato Presidente, una commedia satirica determinata a sbeffeggiare l’attuale condizione della politica italiana.

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L’agenzia dei bugiardi, la recensione

Fred è cresciuto con un trauma: la separazione dei suoi genitori a seguito di enormi tradimenti venuti a galla. Si è più volte domandato, dunque, come sarebbe stata la sua infanzia se sua madre non avesse mai scoperto le scappatelle di suo padre. Cresciuto con questo interrogativo nella testa, Fred ha messo in piedi una particolarissima agenzia specializzata nelle bugie il cui motto recita “meglio una bella bugia che una brutta verità”. L’agenzia ha lo scopo di creare alibi credibili a tutti coloro che hanno qualcosa di grosso da nascondere e la paura di affrontarne le conseguenze. Fred porta avanti l’attività assieme all’esperto di tecnologia Diego e l’apprendista narcolettico Paolo. Ma il destino è spesso beffardo e una sera Fred si innamora di Clio, ragazza bella e paranoica che ama farsi paladina della sincerità a tutti i costi. Fred, di conseguenza, non può confessarle che ha messo in piedi un intero racket fondato sulle “bugie” e le cose si complicano ulteriormente quando il ragazzo scopre che Alberto, il padre della ragazza, è un suo cliente che vuole nascondere una storia clandestina con l’amante Cinzia, ragazza con poco cervello e desiderosa di sfondare nel mondo della musica rap. Quando per una serie di bizzarre coincidenze si ritrovano in vacanza tutti insieme, la storia è destinata ad implodere.

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Se mi lasci non vale, la recensione

Con una carriera quasi quarantennale che ha alternato teatro e cinema, Vincenzo Salemme torna per la decima volta dietro la macchina da presa con Se mi lasci non vale.

Per la prima volta alle prese con un soggetto non suo (ma di Paolo Genovese e Martino Coli), Salemme continua il suo personale percorso nella commedia italiana portando in scena figure folkloristiche e storie che trattano i grandi temi dell’amore e dell’amicizia.

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Un Natale stupefacente, in DVD per Filmauro

Arriva finalmente in home video il “cinepanettone” 2014 prodotto da De Laurentiis, che ha sovvertito schemi e tradizioni che ormai andavano avanti da fin troppi anni. Le solite facce protagoniste della commedia italiana natalizia, infatti, vanno in pensione per lasciare il posto ad un duo comico dal carisma fresco e innovativo: è disponibile, per Filmauro Home Video, l’irriverente commedia Un natale stupefacente affidata all’umorismo esplosivo di Lillo e Greg.

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Un Natale stupefacente, la recensione

Il Natale è ormai alle porte ma per Remo e Oscar il “regalo” arriva con leggero anticipo quando scoprono di dover prendersi cura del loro nipotino di otto anni, i cui genitori sono stati arrestati per coltivazione e spaccio di sostanze stupefacenti. I due zii, molto diversi fra loro, sono sicuramente inadatti a svolgere questo delicato ruolo. Oscar è un single donnaiolo, appassionato di musica e con il chiodo fisso del rimorchio in discoteca. Remo, invece, si è appena lasciato con sua moglie e non riesce a digerire l’idea che ora lei stia con un tatuatore cafone e ignorante. Per i due, l’arrivo inaspettato del nipotino sarà l’occasione ideale per assumersi le proprie responsabilità con la speranza di aggiustare le loro vite.

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Un Natale Stupefacente: cast completo e trama del film di Natale con Lillo & Greg

Qualche settimana fa vi parlavamo del nuovo film di Natale Filmauro, che quest’anno abbandona la formula ad episodi degli ultimi anni ne riprende quella “vacanziera” storica, bensì si dedica a una storia unica. Il film si chiamerà Un Natale stupefacente, protagonisti Lillo & Greg e regia di Volfango De Biasi, che sostituisce lo storico regista dei cinepanettoni Neri Parenti.

Per i primi dettagli sul film e sulla “guerra” dei cinepanettini vi rimandiamo all’articolo precedente (qui), mentre le novità sul film sono date dai nuovi nomi che comporranno il cast e dalla sinossi ufficiale.

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Ti ricordi di me?, la recensione

Un cleptomane incontra dalla psichiatra una narcolettica con vuoti di memoria e si innamora perdutamente di lei.

Si ok, detta così sembra il principio di una barzelletta o l’incipit di una delle favole surreali che Roberto, il protagonista della vicenda, interpretato da Edoardo Leo, scrive con convinzione pur suscitando lo sdegno degli editori.

Invece è il soggetto di Ti ricordi di me?, la bellissima opera seconda di Rolando Ravello, attore ormai passato dietro la macchina da presa che già lo scorso anno aveva convinto a pieno con la commedia “sociale” Tutti contro tutti. Con Ti ricordi di me?, Ravello riesce però a superarsi, prendendo spunto da uno spettacolo teatrale scritto da Massimiliano Bruno e usufruendo di una sceneggiatura di Paolo Genovese Edoardo Falcone ed Edoardo Leo, realizza una commedia romantica originale e carinissima.

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