Archivio tag: Roman Polanski
Orrore e società: un viaggio attraverso le generazioni

New York, anni ’60. Una giovane coppia si trasferisce in uno dei palazzi più antichi e sfarzosi della città. Nonostante un amico li ammonisca riguardo sinistre leggende legate al palazzo, Rosemary e Guy non si fanno intimorire e iniziano la loro nuova vita entusiasti e pieni di speranze. Dopo aver appreso del suicidio di una ragazza e aver fatto la conoscenza dei singolari anziani che la ospitavano, i nuovi inquilini inizieranno a subire le morbose attenzioni della coppia di vicini che si insidieranno sempre più nell’intimità dei due giovani. Rosemary, che nel frattempo è rimasta incinta, diventa sempre più sospettosa, paranoica e intimorita dal comportamento di Minnie e di suo marito Roman che sembrano interessanti tanto a Guy quanto al nascituro.
L’ufficiale e la spia – J’accuse, la recensione

L’ignoranza, che grande risorsa. Una persona ben informata sull’affaire Dreyfus difficilmente vivrà questo thriller spionistico con il medesimo trasporto di chi ne ignora i rivolgimenti e le sentenze. Allo stesso modo conviene ignorare le polemiche che hanno circondato Roman Polanski (l’uomo, non il regista) durante la 76^ Mostra del Cinema di Venezia. Ciò che non può essere ignorata è la qualità di questo film.
Un soldato viene degradato dinanzi ai commilitoni: decorazioni strappate, sciabola spezzata. Il popolo vocia aldilà di una cancellata. Il soldato si sforza di mantenere un contegno dignitoso, ma i baffi fremono. Mentre si allontana con passo marziale dichiara a gran voce la propria innocenza. La gente non gli crede. Neanche i commilitoni sono dalla sua parte. Per tutti Alfred Dreyfus (Louis Garrel) è colpevole di tradimento.
Quello che non so di lei, la recensione

A cinque anni da Venere in pelliccia, il premio Oscar Roman Polanski torna dietro la macchina da presa per abbracciare nuovamente uno dei generi a lui più cari, il thriller. Stavolta a fornire materiale al regista di origini polacche è il romanzo Da una storia vera (2015) della scrittrice francese Delphine de Vigan, un’opera complessa e metanarrativa che intreccia realtà, finzione, follia e morbosità in un mix perfetto per il regista di Rosemary’s Baby.
VENERE IN PELLICCIA, LA RECENSIONE

Sbarca finalmente nelle nostre sale, dopo esser stato presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes, Venere in Pelliccia: adattamento cinematografico, firmato Roman Polanski, della pièce omonima di David Ives, (autore, con Polanski, anche della sceneggiatura). L’opera teatrale è a sua volta ispirata al romanzo erotico del 1870 di Leopold von Sacher-Masoch, celeberrimo alfiere del masochismo. Dopo il successo di Carnage – in cui, lo ricordiamo, i quattro personaggi interagivano all’interno di una casa fino a portare la situazione alle estreme conseguenze – Polanski restringe ulteriormente il cerchio e porta sul grande schermo un duetto serrato e sensuale che si consuma in una notte piovosa all’interno di un teatro.