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Disponibile in alta definizione blu-ray il cult tedesco di inizio millennio, Good Bye Lenin!

Lo scorso novembre, in occasione dei 30 anni d’anniversario della caduta del Muro di Berlino (il 9 novembre 1989), Satine Film ha ben pensato di riproporre in sala uno dei film che, tra simpatia e tenerezza, è riuscito meglio di altri a raccontare la fine di un’epoca grigia, la caduta di un muro che per ben 28 anni ha tagliato in due la capitale della Germania dividendo la Berlino Ovest da quella dell’Est. Diretto da Wolfgang Becker nel 2003, Good Bye, Lenin! non è solo il delicato racconto della fine di un periodo buio ma anche uno dei maggiori successi (di pubblico e critica) nella Storia del cinema tedesco. Dopo essere riapprodato in sala, Good Bye, Lenin! arriva sul mercato home video per la prima volta in alta definizione blu-ray grazie ai canali di CG Entertainment.

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Un Valzer tra gli scaffali, la recensione

Se la vita è un supermercato, allora ciò di cui abbiamo bisogno non si trova sugli scaffali, ma nelle corsie. Il film mostra in modo artisticamente convincente cosa si intende per: Beati i puri di cuore”. Accompagnato da questa motivazione Un Valzer tra gli scaffali, che arriverà nei cinema italiani il 14 febbraio distribuito da Satine Film, ha vinto il Premio della Giuria Ecumenica al Festival Internazionale di Berlino.

Tratto dal libro In der Gängen (che poi è anche il titolo originale della pellicola) di Clemens Meyer, che ha curato la sceneggiatura insieme al regista, Thomas Stuber, Un Valzer tra gli scaffali propone una visione inedita su un mondo che appartiene fortemente al nostro quotidiano ma che raramente scrutiamo con attenzione: il supermercato! Una cosa è certa: dopo aver visto questo film nessuno potrà guardare con gli stessi occhi commessi, scatolame, corsie di bibite e muletti.

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A Quiet Passion, la recensione

È semplice raccontare di cosa parla A Quiet Passion: Terence Davies sceglie la biografia della poetessa statunitense Emily Dickinson per confezionare un biopic che segua le tappe della sua vita fino alla morte. È difficile, invece, parlare di come il regista inglese porti avanti questo racconto con una complessità espressamente ricercata, confezionando un film che, per dirla con le parole della distributrice Claudia Bedogni, lascia qualcosa allo spettatore anche dopo il contesto della sala cinematografica.

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L’ultimo viaggio, la recensione

Berlino. Il novantaduenne Eduard (Jῠrgen Prochnow) vede la vita della moglie Hilde spegnersi lentamente; il giorno stesso in cui la donna viene sepolta, prepara abiti e bagagli e si dirige verso la stazione, deciso a raggiungere Kiev senza motivare questa sua scelta. Seguito da sua nipote Adele (Petra Schmidt-Schaller), che tenta di dissuaderlo dall’intraprender questa impresa di cui non conosce ragione, Eduard parte mantenendo sempre un alone di mistero che avvolge la decisione di fare questo viaggio lungo e inatteso.

Le vicende continueranno dapprima sul treno e successivamente sullo sfondo di un’Ucraina in piena guerra civile.

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The Teacher, la recensione

Una volta su mille capita anche questo. Cioè che la frasetta “tratto da una storia vera”, al di là dell’ovvio escamotage pubblicitario, trascenda il marketing e dia al film cui viene applicata una forza e una risonanza inedite.

The Teacher è un film slovacco, ma cechi sono il suo regista, Jan Hřebejk, e il suo sceneggiatore, Petr Jarchovský. E ceca sarebbe anche l’ambientazione originaria di questa vicenda incredibile, Praga sul finire degli anni ’70. Ma l’azione si sposta in territorio slovacco per esigenze produttive e va bene così.

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Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore, la recensione

È una storia vecchia come il mondo. Due uomini, una sola donna. E lei? Li ama entrambi, ma in modo diverso, e soprattutto in momenti diversi. Loro si chiamano Dave (Jeroen Perceval) e Kenneth (Kevin Janssen). Una rapina andata male e Kenneth si fa la sua bella galera, non apre bocca, perché con tutti i limiti di un carattere insicuro e violento, riconosce il valore della lealtà. Salva il fratello Dave e la compagna, Sylvie, la Veerle Baetens già passata sui nostri schermi nel 2014 con il bel Alabama Monroe.

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Kill Your Friends, The Loft e Desconocido: 3 volti del thriller in Blu-ray

Le recenti uscite home video di Koch Media sono state contraddistinte dalla presenza di tre titoli capaci di trattare il thriller in tre declinazioni differenti. Una mossa indubbiamente vincente, quella della casa di distribuzione di origine tedesca, sia perché il thriller è uno di quei generi adatto a tutti i palati e a tutte le situazioni e sia perché, nello specifico, parliamo di tre film dotati di una forte personalità e di una certa qualità. Arrivano in Blu-ray disc lo stiloso Kill Your Friends, il “giallo” The loft e lo spagnolo Desconocido – Resa dei conti.

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Sarà il mio tipo?, la recensione

Le storie d’amore impossibili, sia nella letteratura che al cinema, esercitano da sempre un certo fascino: da Romeo e Giulietta a Tristano e Isotta; da Rick e Ilsa in Casablanca a Theodore e Samantha in Her… fino a giungere alla strampalata coppia di Sarà il mio tipo? di Lucas Belvaux. Il lieto fine, in questo caso, non è osteggiato da un destino avverso, bensì dal mestiere dei protagonisti: Jennifer (Emilie Daquenne) fa la parrucchiera, mentre Clément (Loïc Corbery) è professore di filosofia.

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Angelina Jolie entusiasta per il film DIFRET, presto anche nei nostri cinema

I principali distributori internazionali del film DIFRET, diretto dal regista etiope Zeresenay Berhane Mehari, si sono ritrovati la settimana scorsa a Londra, su invito di Angelina Jolie, per una proiezione speciale del film organizzata nell’ambito del Global Summit per porre termine alla violenza  sessuale all’interno dei conflitti. Il Summit, presieduto dal Ministro degli Esteri britannico William Hague e dalla stessa Angelina Jolie, ha visto la partecipazione del Segretario di Stato americano John Kerry, oltre a 900 esperti, organizzazioni non governative, sopravvissuti, leader religiosi e gruppi internazionali provenienti da tutto il mondo, al fine di generare una sensibilizzazione globale sul tema.

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Alabama Monroe – Una storia d’amore, la recensione

Elise e Didier sono due spiriti liberi, entrambi alla ricerca del proprio destino. Vivono la vita inseguendo i propri sogni e i propri interessi. Lei, che ama la pittura, gestisce uno studio di tatuaggi e ne ha il corpo ricoperto, perché è convinta che nella vita ci sia sempre qualche cosa che valga la pena mettere sul proprio corpo. Lui ama la musica bluegrass, il country nella sua versione più pura, fatta di sola acustica, e suona il banjo in una piccola band con la speranza di traferirsi in America, terra di sognatori e dalle opportunità infinite. Elise e Didier si sono incontrati per caso, si sono innamorati ed hanno iniziato a condividere vita e interessi. Il loro amore culminerà con l’arrivo di una figlia, Maybelle, inizialmente indesiderata ma pronta a divenire il centro del loro mondo. Ma quando, all’età di sei anni, Maybelle si ammala gravemente, quel “cerchio” perfetto creato da Elise e Didier viene a poco a poco a cadere in frantumi.

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