Archivio tag: Sergio Castellitto

Romeo è Giulietta, la recensione

Federico Landi Porrini è un regista teatrale di fama internazionale. Un’artista dal carattere difficile, un uomo intrattabile, eppure la sua nomea artistica è ormai in declino da anni. In passato, infatti, Landi Porrini è stato un regista sperimentale, capace di rivoluzionare la messa in scena teatrale, ma adesso sembra aver esaurito le idee. La critica non lo ama più e i suoi ultimi spettacoli sono stati un disastro. Determinato a tornare sulla cresta dell’onda, il regista annuncia che con il suo ultimo spettacolo teatrale vuole confrontarsi con Shakespeare, portando in scena l’opera teatrale per antonomasia: Romeo e Giulietta. Promette che il suo sarà un riadattamento dell’opera autentico e originale al tempo stesso. Ma tutto quello che Landi Porrini comunica alla stampa, così come agli organizzatori del prestigioso Festival dei Due Mondi di Spoleto, è un bluff. Landi Porrini non ha la minima idea di come sarà la sua versione di Romeo e Giulietta e, peggio ancora, non riesce a chiudere i casting per individuare i volti dei suoi due protagonisti.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il più bel secolo della mia vita: disponibile in blu-ray la commedia agrodolce con Sergio Castellitto e Valerio Lundini

In Italia esiste una legge molto particolare, una legge utile a tutelare il diritto di segretezza nei confronti di tutte quelle mamme che hanno deciso di non riconoscere il proprio figlio al momento della nascita. È la legge 184 del 1983 (poi aggiornata con la 149 del 2001), una legge ritenuta però anticostituzionale poiché andrebbe in conflitto sia con il diritto naturale di ogni essere umano a conoscere le proprie origini che con il diritto sanitario di poter prevenire malattie ereditarie. Da questo “cortocircuito” legislativo, che affonda le proprie radici nell’etica e nella moralità, prende vita Il più bel secolo della mia vita, opera prima di Alessandro Bardani e che vede protagonista l’incredibile coppia formata da Sergio Castellitto e Valerio Lundini. Uscito in sala ad inizio settembre sotto il marchio Lucky Red e passato completamente inosservato, Il più bel secolo della mia vita è da poco disponibile in alta definizione blu-ray grazie ai canali distributivi di Plaion Pictures.

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Enea, la recensione

Nel 2020 salutavamo con un accogliente pacca sulla spalla I Predatori, esordio alla regia di Pietro Castellitto, vincitore del premio Orizzonti per la sceneggiatura alla Mostra del Cinema di Venezia, del David di Donatello come opera d’esordio e di due Nastri d’Argento per l’attore non protagonista e l’opera prima. Quello era un film imperfetto, acerbo, ma genuino e furente, parole d’apprezzamento che non mi sento di condividere per l’opera seconda di Castellitto Jr., Enea, presentata anch’essa alla Mostra del cinema di Venezia, ma nella selezione ufficiale, e dall’11 gennaio 2024 al cinema con Vision Distribution.

Infatti, se I Predatori era acerbo ma genuino, come su detto, Enea è ancora una volta acerbo, soprattutto nella scrittura, ma affatto genuino, anzi inutilmente artificioso, autocompiaciuto e tronfio tanto nella messa in scena quanto nella delineazione dei personaggi. Ma soprattutto è un film in cui il regista, dal primo all’ultimo minuto, sembra voler dimostrare qualcosa a qualcuno. Il buon Pietro Castellitto ci urla quanto sia capace, quanto il suo successo sia svincolato da “scomodi” legami di parentela ma generato da un talento autentico. E in parte è senz’altro così; ma, come dicevano i Frankie Goes to Hollywood in Relax (in un altro contesto) “Relax, don’t do it”.

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Il più bel secolo della mia vita, la recensione

In Italia esiste una legge molto particolare, una legge utile a tutelare il diritto di segretezza nei confronti di tutte quelle mamme che hanno deciso di non riconoscere il proprio figlio al momento della nascita. È la legge 184 del 1983 (poi aggiornata con la 149 del 2001), una legge ritenuta per lungo tempo anticostituzionale poiché andrebbe in conflitto con il diritto naturale di ogni essere umano a conoscere le proprie origini. Da questo “cortocircuito” legislativo, che affonda le proprie radici nell’etica e nella moralità, prende vita Il più bel secolo della mia vita, opera prima di Alessandro Bardani.

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Dante, la recensione del film di Pupi Avati

Ravenna, 1321: dopo una vita trascorsa da esiliato, rinnegato e per lo più sottovalutato, esala il suo ultimo respiro Dante Alighieri. Trent’anni dopo, il poeta Giovanni Boccaccio, noto studioso e appassionato dell’opera dantesca, riceve un incarico molto delicato dalla confraternita fiorentina della Compagnia dei Laudesi: dovrà recarsi a Ravenna e consegnare dieci fiorini d’oro a Suor Beatrice, la figlia di Dante Alighieri nonché monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Quella somma in denaro, quei dieci fiorini d’oro, altro non sono che un risarcimento simbolico per quell’esilio ingiustamente subito da suo padre. Durante il lungo viaggio da Firenze a Ravenna, Boccaccio non può fare a meno di incontrare una serie di persone che hanno avuto il piacere di conoscere in vita Dante Alighieri. Il Dante uomo e non ancora il Dante leggenda. Molti ne parlano con stima, altri lo considerano solo un eretico che ha meritato il trattamento ricevuto. Grazie a questi incontri, a Giovanni Boccaccio viene data la possibilità di rivivere la giovinezza di Dante e di sapere di più circa quell’innamoramento ideale con Beatrice che ha portato il sommo poeta a scrivere il più grande componimento letterale di tutti i tempi. 

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Il Cattivo Poeta, la recensione

1936. Il bresciano Giovanni Comini è stato appena eletto federale. Giovanissimo e ancora inesperto, zelante nei confronti del Partito Fascista che in quel periodo si prepara a compiere una vera ascesa nella politica internazionale. Una mattina come tante, Comini riceve una chiamata importantissima. Dall’altra parte del telefono c’è Achille Starace, segretario del Partito Fascista e numero due del regime. Starace convoca a Roma il giovane federale per affidargli una missione di estrema delicatezza: Comini deve recarsi immediatamente a Gardone Riviera, sulla sponda del Lago di Garda, ed insediarsi all’interno del Vittoriale per sorvegliare da molto vicino Gabriele d’Annunzio, il poeta Vate.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il Talento del Calabrone: in blu-ray il thriller on air con Sergio Castellitto e Anna Foglietta

Secondo la fisica – e secondo Albert Einstein, in modo particolare – il calabrone non potrebbe volare. La sua struttura alare infatti, in relazione al peso del suo corpo, non è assolutamente adatta al volo. Ma lui questo non lo sa. E quindi cosa fa? Vola lo stesso! Partendo da questo noto aforisma, Giacomo Cimini imbastisce l’intricata trama de Il Talento del Calabrone, un thriller dal ritmo serrato e interamente ambientato in una stazione radiofonica. Il film, distribuito su Amazon Prime Video dopo aver dovuto rinunciare all’uscita in sala a causa della pandemia, è adesso disponibile in home video grazie a Eagle Pictures che lo distribuisce in alta definizione blu-ray disc e in DVD.

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Natale in Casa Cupiello, la recensione

L’operazione messa in atto da Picomedia e RaiFiction non era tra le più semplici perché confrontarsi con un capolavoro riconosciuto, che appartenga esso al mondo del cinema, della letteratura, della musica o del teatro, come in questo caso, è sempre rischioso. Rischioso perché si ha a che fare con qualcosa di molto alto e difficilmente replicabile con i medesimi risultati qualitativi, rischioso perché, nel pensar comune, è quasi un sacrilegio “rifare” quello che qualcuno ha già fatto (molto) bene. È un po’ quello che è avvenuto con Natale in Casa Cupiello, capolavoro di Eduardo De Filippo con cui hanno voluto “rischiare” Edoardo De Angelis e il suo team per la prima trasposizione filmica della pièce teatrale del grande Eduardo.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Natale in Casa Cupiello: regista e cast parlano del film tratto dalla commedia di De Filippo

RaiFiction e Picomedia presentano Natale in Casa Cupiello, prima trasposizione filmica del capolavoro teatrale di Eduardo De Filippo, composto nel 1931 e diventato ormai un classico della commedia teatrale italiana. Il film è diretto da Edoardo De Angelis, già autore di Indivisibili e Il vizio della speranza, e interpretato da Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Pina Turco, Tony Laudadio, Alessio Lapice e Antonio Milo. Il film sarà trasmesso in prima visione assoluta il 22 dicembre alle 21:25 su RaiUno.

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Ricchi di fantasia, la recensione

Sergio è un carpentiere squattrinato ma al tempo stesso un inguaribile ottimista. È innamorato della risata e dello scherzo facile ma, ancor di più, ama Sabrina, una donna che nelle vita ha sempre dovuto adattarsi e che adesso aiuta suo marito Gigi nella gestione di una piccola trattoria. Sergio e Sabrina sono amanti, sognano di uscire dalla “clandestinità” e iniziare una storia insieme ma entrambi non riescono a lasciare i rispettivi compagni a causa delle grandi ristrettezze economiche in cui vivono. Una mattina i colleghi di Sergio, stanchi dei continui scherzi del loro amico, gli fanno credere di aver vinto tre milioni di euro alla lotteria. In men che non si dica Sergio lascia il lavoro, lascia sua moglie e fugge con Sabrina verso una vita migliore. In questo viaggio on the road senza mèta, Sergio e Sabrina si troveranno costretti a portarsi dietro anche i rispettivi parenti. Quando i due amanti scoprono di essere stati vittima di uno scherzo e di aver perso tutto inutilmente rimane una sola cosa da fare: portare avanti la menzogna a tutti i costi e continuare a far credere a tutti i parenti di essere davvero diventati milionari.

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