Archivio tag: sergio rubini

Venezia80. Nina dei lupi, la recensione

Presentato in anteprima come proiezione speciale dell’edizione 2023 di Giornate degli Autori, nel primo giorno dell’80ª Mostra del Cinema di Venezia, Nina dei lupi è uno di quei rari casi – che oggi giorno sono sempre meno rari – di film italiano di genere fantastico realizzato con mezzi e attori di un certo peso.

Ma il rapporto che il cinema italiano contemporaneo ha con il genere fantastico è davvero ambiguo, quasi conflittuale. Perché se da una parte abbiamo autori come Gabriele Mainetti e Matteo Garrone con un Lo chiamavano Jeeg Robot e Freaks Out o un Il racconto dei racconti e Pinocchio a nobilitare al massimo questo magnifico universo fatto di immaginazione, dall’altra ci sono tante altre produzioni medio-alte che non ce la fanno ad emergere realmente, spesso impantanate in una logica di marketing inesistente o completamente sbagliata o, ancor peggio, da un iter realizzativo e da maestranze che non sembrano a loro agio con il genere che stanno affrontando.  

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Educazione fisica, la recensione

In un pomeriggio assolato, quattro genitori di tre studenti di terza media vengono convocati dalla preside nella fatiscente palestra della scuola. Non hanno la più pallida idea del perché sono stati convocati lì, in modo così insolito tra l’altro. Quando sopraggiunge la preside tutto diventa chiaro. Tutto diventa tristemente e pericolosamente chiaro. Franco, Carmen, Aldo e Rossella sono i rispettivi genitori di tre ragazzi che – sostiene la preside – hanno aggredito, immobilizzato e stuprato una loro compagna di classe. Uno stupro che, a detta della ragazza aggredita, sembra essere accaduto più volte e proprio in quella palestra isolata. I genitori faticano a credere alle parole della preside, tutto sembra assurdo fino a quando vengono messi di fronte ad un video che testimonia il triste accaduto. La preside è intenzionata a rivolgersi alle autorità. I genitori, al contrario, sono disposti a tutto pur di salvare la reputazione dei loro figli.

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Valutazione: 5.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Amnesia e La lupa: tornano in DVD la commedia pulp di Salvatores e il dramma verghiano di Gabriele Lavia

CG Entertainment e Mustang Entertainment continuano a svolgere un compito molto importante nei confronti della memoria cinematografica del nostro Paese. Ma anche nei confronti del mercato home video riferito al supporto fisico, un mercato che si dice essere in difficoltà e che di conseguenza va tutelato e difeso a spada tratta (poiché capace di arrivare lì dove le piattaforme streaming non potranno mai avere la stessa efficacia). Ciò che CG e Mustang stanno facendo da tempo è recuperare e rieditare su supporto fisico molti di quei film italiani, risalenti a un passato più o meno recente, finiti fuori catalogo da anni e perciò ormai irreperibili. Nelle scorse settimane le due label gemelle hanno ridistribuito in DVD sia la commedia pulp di Gabriele Salvatores, Amnesia, sia il dramma verghiano diretto da Gabriele Lavia, La Lupa.

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Il grande spirito, la recensione

Ci vuole coraggio a unire metaforicamente il territorio martoriato di Taranto alle praterie delle tribù indiane. Dove sono i bisonti, i cavalli, gli accampamenti in una città di mare preda dei fumi del’Ilva? A rigor di logica la costruzione non dovrebbe reggersi nemmeno per scherzo, ma sullo schermo Sergio Rubini in veste di regista è riuscito a fare in modo che i conti tornino senza problemi.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Moschettieri del Re – La penultima missione, la recensione

Nella Francia del 1600, la Regina Anna teme che il viscido e perfido Cardinale Mazzarino stia tramando contro la Corona e il proprio Paese. Per garantire la libertà ai perseguitati Ugonotti e aver salva la vita del giovanissimo Luigi XIV, la Regina decide di riunire un’ultima volta i quattro Moschettieri per affidare loro quest’ultima – anzi penultima, stando al titolo – missione. Ma i tempi non sono più quelli di una volta e i quattro Moschettieri del Re sono drasticamente invecchiati. Adesso D’Artagnan è un allevatore di maiali con il ginocchio fragile, Athos è affetto da sifilide e costantemente in lite con le sue due mogli, Aramis per sfuggire ai debiti si è riscoperto abate e Porthos, a causa di problemi con l’alcool, ha la memoria fortemente annebbiata. Nonostante lo scetticismo di partenza, fatta eccezione per il sempre esuberante D’Artagnan, i quattro decidono di accettare l’incarico e difendere ancora una volta il Regno.

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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Terapia di coppia per amanti, la recensione

Gli intrecci amorosi sono da sempre alla base del genere comico. Fin dai tempi della commedia dell’arte settecentesca, infatti, a farla da padrone sono sempre coppie annoiate in crisi, quasi sempre di ceto borghese e nobile, e le conseguenti tresche clandestine con amanti che danno sempre così vita a situazioni grottesche, scambi di persona, corse contro il tempo e battute surreali per camuffare la realtà delle cose. Quasi mai però si era vista una storia in cui i protagonisti assoluti fossero solo e soltanto la coppia di amanti, come avviene in Terapia di coppia per amanti il nuovo film di Alessia Maria Federici che torna sul grande schermo con una commedia, tratta dall’omonimo romanzo di Diego de Silva, davvero mal riuscita e ampiamente dimenticabile.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Roma 2015. Dobbiamo Parlare

Sergio Rubini è interprete e regista di Dobbiamo parlare, presentato alla decima edizione del Festival del cinema di Roma. Il film si svolge interamente lungo l’arco di una serata e in un’unica location, l’appartamento di Vanni e Linda (Sergio Rubini e Isabella Ragonese). I due sono una coppia di intellettuali, bohémien e di sinistra; hanno rifiutato il matrimonio per la convivenza e, grazie a questo, sono felici di credersi “anticonformisti”. La sera in questione i due si stanno preparando ad uscire, quando i loro migliori amici Costanza e Alfredo, coppia borghese e benestante, (Maria Pia Calzone e Fabrizio Bentivoglio) gli piombano in casa:

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Sei mai stata sulla luna?, la recensione

Paolo Genovese, regista dell’apprezzato Tutta Colpa di Freud, torna al timone di una commedia romantica, con un titolo altrettanto originale, interpretata da un cast di grandi nomi. Sei mai stata sulla luna? è la storia della bella e sofisticata Guia (Liz Solari), direttrice di una rivista di moda che una serie di circostanze legate al passato condurranno, con fidanzato opportunista (Pietro Sermonti) al seguito, da Milano a Nardò, paesino pugliese in cui affondano le sue radici familiari. Sarà in questo bucolico scenario che Guia, ansiosa di rientrare in città in tempo per la settimana della moda, entrerà in contatto con un gruzzolo di bizzarri quanto folcloristici personaggi, ma anche con l’affascinante contadino Renzo (Raoul Bova)…

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La nostra terra, la recensione

In seguito all’arresto del temutissimo boss mafioso Nicola Sansone, il suo ampio podere viene confiscato dallo Stato per essere affidato ad una piccola cooperativa, il cui scopo è quello di avviare una redditizia attività agricola su quelle terre. A causa di dichiarati o celati boicottaggi, la cooperativa non riesce ad avviare nessuna attività su quelle terre fino a quando giunge sul posto Filippo, un uomo determinato e pronto a tutto che da anni fa l’antimafia in un piccolissimo ufficio del nord Italia, ma che si rivela impreparato ad affrontare la situazione “sul campo”. Costretto a scontrarsi con l’omertà e l’ignoranza di molti paesani, Filippo è pronto a battersi fino all’ultimo per sostenere la cooperativa e far nascere un’attività legale e redditizia su quei possedimenti appartenuti alla mafia. Pur se con difficoltà, sorte a causa del “colorato” manipolo di reietti chiamati a sostenere la cooperativa, tutto sembra andare per il verso giusto, fino a quando a Nicola Sansone vengono concessi i domiciliari.

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