Archivio tag: shinya tsukamoto

Venezia 75. Zan (Killing)

È davvero difficile scrivere di Shinya Tsukamoto al Lido di Venezia, visti i precedenti del regista in laguna.  Nel 2002 vince il Gran Premio della Giuria con Un serpente di giugno, nel 2011 fa il bis con Kotoko: premio Orizzonti miglior film, premio speciale della Giuria Orizzonti. Ecco qui, quanto è difficile trattare i lungometraggi del fenomeno giapponese.

Ad ogni modo, quando arrivo in Sala Darsena vengo da tre proiezioni consecutive, ciascuna della durata di almeno un paio d’ore. Sulla necessità di tagliare mezze ore da almeno il 70% dei film in concorso meglio non parlare, è sicuramente più interessante notare come gli ottanta minuti di questa proiezione nipponica, rispecchiano un cinema sempre molto fedele alla limitazione degli sprechi di pellicola, alla cultura del “necessario”, al non volere strafare, al rimanere aderenti alle narrazioni. E nulla di più.

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Silence, la recensione

Esistono due Martin Scorsese: da una parte c’è il guru del gangster movie, regista di capolavori come Quei bravi ragazzi e Casinò, dall’altra l’esteta della Fede, capace di segnare l’immaginario cinematografico con opere potenti come L’ultima tentazione di Cristo e Kundun. Il suo ultimo film, Silence, si inserisce in questa seconda categoria e sembra quasi un ideale trait-d’union tra le due precedenti pellicole, dal momento che affronta il tema della Fede trattando due religioni: il cristianesimo e il buddismo. Si tratta, però, di un’opera fortemente ambigua che costruisce una sorta di sfida, cristianesimo vs buddismo, che sconfina nell’ostinazione umana, nell’infinita stupidità di chi fa dell’ottusa prepotenza il proprio credo.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Venezia 71. Quanto è brutta la guerra, un’amicizia speciale tra un bambino e un cane e lo Shakespeare in salsa bikers

La 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si è ormai conclusa, ma continuiamo a fornirvi le nostre impressioni sui film visti al Lido con recensioni, lunghe o brevi. Tra le cose viste negli ultimi giorni c’erano Nobi – Fires on the Plain, del regista cult Shinya Tsukamoto, ormai un vero affezionato della Mostra di Venezia, Cymbeline di Michael Almereyda, che rielabora in chiave moderna l’omonima tragedia di Shakespeare, e il turco Sivas di Kaan Mujdeci.

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