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Mixed By Erry: in blu-ray la commedia di Sydney Sibilia sul celebre pirata della musica

Dopo aver esordito sul grande schermo con la trilogia ormai cult di Smetto quando voglio e dopo essersi servito di Netflix per far conoscere a tutti l’improbabile storia vera dell’ingegnere bolognese Giorgio Rosa e della sua micronazione conosciuta come Isola delle Rose (L’incredibile storia dell’Isola delle Rose), Sydney Sibilia è tornato in sala lo scorso marzo per raccontare a tutti un’altra storia che è tanto assurda quanto reale. Prodotto dall’instancabile Groenlandia di Matteo Rovere e portato in sala da 01 Distribution, Mixed By Erry è stato salutato all’unanimità come una commedia fresca e divertente capace di riportare gli spettatori agli scanzonati anni ’80 e di vincere a testa alta grazie all’intramontabile valore dell’effetto nostalgia. Mixed By Erry è adesso disponibile in home video con Eagle Pictures.

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Mixed by Erry, la recensione

Avete presente quei gruppi su Facebook tipo “cosa ne sanno quelli nati nei 2000!”? Tonnellate di post nostalgici che discutono di VHS, 7up, le sorprese (quelle belle) degli ovetti Kinder, zaini Invicta Jolly III, He-Man e i dominatori dell’universo, il gelato Piedone della Algida, Flashdance, le Spice Girls, il Tegolino Mulino Bianco, walkman e musicassette. Già, le mitiche audiocassette, 60 minuti nei quali racchiudere le proprie canzoni preferite, compilation perfette da ascoltare e riascoltare, preferibilmente in cuffia e a cui legare momenti magici della propria gioventù. Ah, la nostalgia… Ed è proprio su questa nostalgia “canaglia” che gioca con una pianificazione millimetrica perfetta il nuovo film di Sydney Sibilia, Mixed by Erry che racconta proprio uno spaccato specifico meritevole di un post fissato in alto su “ma che ne sanno i 2000!”.

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Il Campione, la recensione

Da quando nel 2016 è uscito nelle sale Veloce come il vento, Matteo Rovere si è imposto come punto di riferimento per tutto quel cinema “giovane” (nelle idee, oltre che per età dei suoi autori) che oggi si contrappone ad un sistema cinematografico che odora di acqua di colonia ma che sembra desideroso di abbracciare uno svecchiamento concettuale ed artistico. Rovere come punto di riferimento, certo, perché in parallelo alla sua attività registica (si pensi al suo ultimo dramma storico sulla fondazione di Roma, Il Primo Re) sta portando avanti un’interessante attività da produttore con la sua società Groenlandia fondata assieme a Sydney Sibilia (la trilogia di Smetto quando voglio). Ora esce nelle sale Il Campione, una dramedy prodotta da Rovere e Sibilia e diretta dall’esordiente Leonardo D’Agostini.

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Smetto Quando Voglio – Ad Honorem, la recensione

Avevamo lasciato Pietro Zinni e la sua banda nei guai. Abbandonati dal loro garante, l’ispettrice Paola Colella, e desinati a passare in carcere i loro prossimi anni, i ricercatori-spacciatori hanno scoperto che Sopox non è solo la smart drug che sta spopolando a Roma, ma anche la formula chimica del gas nervino, che l’ex professor Mercuri sta producendo finanziandosi proprio con la vendita delle pasticche.

Questo è quanto accadeva nella conclusione di Smetto Quando Voglio – Masterclass, brillante sequel del geniale Smetto Quando Voglio, piccolo ma grande film che ha fatto conoscere il talento di Sydney Sibilia e ha creato un unicum nella storia del cinema italiano.

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Smetto Quando Voglio – Masterclass, la recensione

La banda dei ricercatori universitari, capeggiata dal neurobiologo Pietro Zinni, sta per essere ricomposta per tornare in azione. A volerli nuovamente sul campo è l’ispettore dell’anti-droga Paola Coletti che ha ben pensato di contattare Zinni e la sua squadra per mettere in piedi una task force segretissima in grado di individuare e fermare il dilagare delle smart drugs. La ricompensa per tutta la banda sarà l’ottenimento della fedina penale pulita. Il neurobiologo, il chimico, l’economista, l’archeologo e i latinisti torneranno sul campo, fianco a fianco, ma stavolta per portare a termine questa nuova missione c’è bisogno di estendere la squadra e reclutare nuovi membri. Occorre riportare in Italia due “cervelli in fuga” emigrati all’estero.

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Smetto Quando Voglio, il fumetto

In attesa dell’uscita di Smetto Quando Voglio: Masterclass, nelle sale dal 2 febbraio distribuito da 01 Distribution, arriva in edicola il fumetto spin-off ispirato al film diretto da Sydney Sibilia, dal 30 gennaio con la Gazzetta dello Sport.

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Smetto quando voglio 2: il teaser trailer!

Come saprete, Smetto quando voglio, l’irriverente commedia di successo di Sydney Sibilia datato 2014, sta diventando una trilogia, con due sequel girati back-to-back e in uscita nei prossimi mesi, distribuiti da 01 Distribution. Oggi, grazie alla segnalazione della produzione, possiamo mostrarvi il primo divertente trailer del numero 2: Smetto quando voglio – Reloaded.

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Smetto quando voglio, la recensione

Pietro Zinni (Edoardo Leo) ha trentasette anni, fa il ricercatore presso la cattedra di Biologia all’università e convive con Giulia (Valeria Solarino), che lavora in un centro di recupero per tossicodipendenti. Le cose sembrano andare particolarmente bene per Pietro, che è il favorito per un incarico a posto fisso, ma i tagli all’università cambiano i suoi programmi e così viene licenziato. Non avendo il coraggio di dare la brutta notizia alla fidanzata e ispirato da una notte brava in discoteca, Pietro decide di mettere su una banda criminale composta dai suoi ex colleghi, che, nonostante le competenze, vivono ormai ai margini della società facendo lavori precari e umilianti. L’idea è quella di creare una nuova droga che riesca ad aggirare l’illegalità, una cosiddetta smart drug, e mettere su un massiccio giro di spaccio. Il successo è immediato, il problema sarà gestirlo…

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