Archivio tag: talent show

Sing, la recensione

Attenuata l’ondata Disney che ha portato in vetta alle classifiche d’incasso italiane Oceania, il cinema d’animazione riapre le porte alla Illumination Entertainment e al suo nuovo lungometraggio, Sing.

Curioso constatare come lo studio statunitense fondato da Chris Meledandri sia ormai diventato il vero terzo polo dell’animazione internazionale, insieme alla Disney e alla Dreamworks, imponendosi, con una manciata di titoli, come campione al box office di tutto il mondo. Così, dopo il grande successo di Pets – Vita da animali e in attesa di Cattivissimo Me 3, che sicuramente avrà un’ottima accoglienza come i precedenti, eccoci immersi nel mondo di Sing, una commedia musicale popolata da animali antropomorfi vogliosi di esprimere se stessi e il loro talento canoro.

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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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New York Academy, la recensione

Ispirato ai musical della tradizione odierna, New York Academy (High Strung, nella versione originale) porta sul grande schermo i sogni e le ambizioni dei suoi protagonisti.

Prodotto, scritto e diretto da Michael Damian, racconta di un mondo che riporta i coniugi Damian alle origini: lui musicista e lei ballerina, esattamente come i personaggi interpretati da Nicholas Galitzine e Keenan Kampa.

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Valutazione: 4.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Idol, la recensione

Viene da sé che, anche in mancanza di un particolare interesse circa i principali avvenimenti di politica internazionale, praticamente nessuna persona sana di mente e un pochino informata su quel che accade nel mondo, si sognerebbe mai di indicare Gaza come ambiente ideale per far crescere dei bambini.

Giusto per avere una chiara idea della situazione: la città fa parte di un territorio controllato (teoricamente) dall’Autorità Nazionale Palestinese, in virtù degli accordi di Oslo del 1993, ma (di fatto) gestita in via esclusiva da Hamas, che disconosce il potere dell’ANP. Come se non bastasse, Gaza si ritrova inserita in un territorio occupato da Israele, che predispone di conseguenza il blocco di tutte le sue frontiere. La città è quindi, simbolicamente e fisicamente, una sorta di enorme prigione a cielo aperto. L’immagine più significativa di quel colossale (e apparentemente inestricabile) rebus che è il conflitto israelo – palestinese. A questo punto verrebbe da dire che il destino ha servito al piccolo Mohammed Assaf, a sua sorella Nour e a tutti i loro amici una mano non particolarmente benevola. Indiscutibile, ma non si può negare come molto sfugga, ad un’analisi superficiale. Ed è a questo punto che entra in gioco The Idol.

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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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