Archivio tag: valerio mastandrea

Adagio, la recensione

C’era una volta Roma e la sua criminalità, una criminalità idealizzata, perfino mitizzata, con quella nota romantica che trasforma in antieroi quegli assassini, rapinatori, spacciatori e strozzini su cui la cronaca nera ha fatto la sua fortuna. Quella Roma, oggi, non c’è più, la criminalità si è trasformata, ha cambiato faccia, e quel confine netto tra legale e illegale, giusto e sbagliato, si è sfumato al punto tale che a delinquere nella legalità sono le istituzioni che dovrebbero proteggere il cittadino. In questo contesto, in cui una politica viziosa e amorale corrompe l’innocenza e i tutori della legge non si fanno scrupoli a ricattare e uccidere, la criminalità di un tempo è solo un ricordo, un ricordo che si carica ulteriormente di mito, di fascino, quasi a sorpassare la fama intrisa di terrore su cui ha costruito la sua immagine. In questo spazio grigio dove il Bene e il Male si confondono abilmente nasce Adagio, il nuovo crime di Stefano Sollima che va idealmente a chiudere un discorso nato nel 2008 con la serie in due stagioni Romanzo Criminale, che raccontava la Banda della Magliana attraverso i personaggi creati da Giancarlo De Cataldo, e proseguita nel 2015 con Suburra.

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C’è ancora domani, la recensione

Già campione di incassi a due settimane dall’uscita in sala, C’è ancora domani è l’esordio alla regia di Paola Cortellesi, nelle vesti di regista, sceneggiatrice e protagonista della propria opera prima. Un esordio che vede l’attrice romana interpretare Delia, una donna delle borgate romane del secondo dopoguerra, madre di tre figli e moglie di un uomo violento. Il film segue la quotidianità della donna tra le commissioni giornaliere, i doveri di madre e le sofferenze di un matrimonio travagliato; il tutto senza mai dimenticare la centralità dei sentimenti della protagonista.

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Diabolik – Ginko all’attacco!: arriva in blu-ray il secondo capitolo sul Re del terrore firmato dai Manetti Bros.

Mentre l’Italia sembra essersi svegliata dal torpore cinematografico in cui ha vissuto per troppo tempo, il cinecomic prende d’assalto anche le produzioni nostrane e se il buon esordio della Bonelli con Dampyr non ha convinto al botteghino, i Manetti Bros. ci riprovano con il secondo dei tre film annunciati su Diabolik. E così, dopo un accettabile successo commerciale avuto con il primo capitolo, Diabolik torna al cinema con Diabolik – Ginko all’attacco! che va a trasporre l’omonimo fumetto del 1964 scritto dalle sorelle Giussani e incentrato su un nuovo colpo del Re del Terrore, stavolta messo in seria difficoltà dall’Ispettore di polizia di Clerville. Uscito in sala lo scorso novembre e accolto dal pubblico in modo più freddo rispetto al film del 2021, Diabolik – Ginko all’attacco! arriva adesso sul mercato home video grazie a Eagle Pictures che lo edita sia in alta definizione blu-ray che su supporto standard DVD.

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Il primo giorno della mia vita, la recensione

C’è sempre una possibilità per poter andare avanti nella vita, ma non tutti lo sanno. Bisogna essere in grado di non lasciarsi sopraffare dagli eventi e di non cedere davanti alle difficoltà. I quattro protagonisti (due donne, un uomo e un bambino) de Il primo giorno della mia vita, il quattordicesimo lungometraggio di Paolo Genovese, che esce nelle sale cinematografiche il 26 gennaio, sono degli outsiders, persone che hanno toccato il fondo e hanno deciso di farla finita, scegliendo la strada del suicidio.

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Diabolik – Ginko all’attacco!, la recensione

Mentre l’Italia sembra essersi svegliata dal torpore cinematografico in cui ha vissuto per troppo tempo, il cinecomic prende d’assalto anche le produzioni nostrane e se il buon esordio della Bonelli con Dampyr non convince al botteghino, i Manetti Bros. ci riprovano con il secondo dei tre film annunciati su Diabolik.

Dopo il discreto successo commerciale dello scorso anno, Diabolik torna al cinema con Diabolik – Ginko all’attacco! che va a trasporre l’omonimo fumetto del 1964 scritto dalle sorelle Giussani e incentrato su un nuovo colpo del Re del Terrore, stavolta messo in seria difficoltà dall’Ispettore di polizia di Clerville.

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Diabolik, in blu-ray il film dei Manetti Bros.

Con quasi 3 milioni di euro incassati, Diabolik è stato il film italiano trionfatore al box office del periodo natalizio 2021/2022, un periodo sicuramente poco gentile con il mondo del cinema (Spider-Man: No Way Home a parte), minato dalla quarta ondata della pandemia e da una serie di restrizioni che hanno colpito duramente le sale cinematografiche. Ciò nonostante, i fan del “Re del terrore” non si sono lasciati intimorire correndo a guardare il film che per la seconda volta ha portato al cinema la creatura delle sorelle Giussani, già inquadrata dall’attento occhio autoriale di Mario Bava nell’indimenticabile opera pop del 1968 e ora adattata con estrema fedeltà al fumetto dai Manetti Bros.

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Diabolik, quel Re del Terrore che non spaventa nessuno. Recensione/approfondimento del film dei Manetti Bros.

Clerville, fine anni ’60. La città è piegata dalle malefatte di un pericoloso criminale, ladro per alcuni e assassino per altri. Qualcuno lo chiama Il Re del Terrore ma la stampa – così come l’opinione pubblica – l’ha ribattezzato Diabolik. Una tuta nera aderente che gli permette di sgusciare nell’ombra senza essere visto, sguardo glaciale e pugnale affilato sempre a portata di mano: Diabolik è un criminale senza precedenti che tutti temono e tutti conoscono. A dargli la caccia ormai da anni c’è l’ispettore Ginko, pronto a tutto pur di mettergli le manette e scoprire la sua vera identità. Quando a Clerville fa il suo arrivo la ricca ereditiera Lady Eva Kant, che con sé ha un diamante rosa dal valore inestimabile, l’ispettore Ginko non ha dubbi sul fatto che Diabolik possa agire da un momento all’altro. E questo, infatti, è ciò che accade. Rubando l’identità al cameriere personale di Lady Kant, Diabolik riesce ad intrufolarsi nella camera d’albergo della ricca ereditiera cadendo però vittima dell’incredibile fascino della donna. Ginko riesce finalmente a mettergli le manette e portarlo a processo. Adesso per Diabolik – che nel frattempo si è scoperto essere l’enigmatico Walter Dorian – è giunta l’ora di mettere in atto il suo colpo più difficile: fuggire prima d’essere consegnato alla ghigliottina e, possibilmente, farlo grazie all’aiuto di Lady Eva Kant.

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Diabolik: incontro con il cast e la troupe

Il 16 dicembre uscirà, in più di 500 sale, Diabolik, l’attesissimo film firmato Manetti Bros. È dal 1968, con il film cult di Mario Bava, che Diabolik non appare sul grande schermo, quindi è più che comprensibile la spasmodica attesa dei fan!

Lunedì 13 dicembre, all’interno del cinema The Space Moderno di Piazza della Repubblica a Roma, abbiamo assistito alla proiezione stampa e poi alla conferenza, dove erano presenti i registi, Marco e Antonio Manetti, gli interpreti Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Claudia Gerini, Serena Rossi e Alessandro Roja. Ha partecipato anche Mario Gomboli, direttore di Astorina, casa editrice di Diabolik; infine, accanto al cast erano presenti anche i produttori per Rai Cinema Carlo Macchitella e Paolo del Brocco.

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Se c’è un aldilà sono fottuto – Vita e cinema di Claudio Caligari: in DVD il bellissimo documentario sul regista di Non essere cattivo.

Nel 2019, a quattro anni dalla sua triste scomparsa che combacia con l’anno d’uscita del suo terzo ed ultimo film, il cinema ha celebrato Claudio Caligari, uno degli artisti più anomali e discussi nel panorama cinematografico italiano. Il cinema lo ha celebrato, certo, ma nella fattispecie a celebrarlo sono stati Simone Isola e Fausto Trombetta che hanno dato luce ad uno dei documentari più belli e commoventi della Storia del cinema recente. Dopo esser stato presentato alla 76ª Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia e dopo esser stato candidato ai David di Donatello nella categoria “miglior documentario”, Se c’è un aldilà sono fottuto – Vita e cinema di Claudio Caligari è arrivato in DVD grazie a CG Entertainment e Minerva Pictures.

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Cosa sara’ e Figli: in Home Video due commedie per un ultimo saluto a Mattia Torre

Il 19 luglio 2019, a soli 47 anni, ci saluta a seguito di una lunga malattia il brillante sceneggiatore e commediografo Mattia Torre. Autore – insieme a Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico – della fortunatissima serie tv Boris, Torre ha avuto il grande merito di riscrivere la grammatica di certa commedia italiana, raccontando la realtà per mezzo di un linguaggio surreale e a tratti parodistico. Si è scritto e detto tanto circa la sua scomparsa e ancora oggi, a più di due anni dal suo ultimo saluto, il cinema italiano continua a ricordarlo e celebrarlo. Nelle scorse settimane, grazie ai canali distributivi CG Entertainment, sono approdate sul mercato home video due commedie che contribuiscono a tenere vivo il ricordo di un artista come Mattia Torre: Cosa sarà, l’ultima commedia scritta e diretta da Francesco Bruni e l’acclamato Figli, agrodolce commedia con Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea che proprio da Torre doveva essere diretta se solo non ci avesse lasciato.

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