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Siren, la recensione

Nel 2012 faceva capolino sui televisori degli appassionati di horror V/H/S, un film antologico ideato e prodotto da Brad Miska, ovvero il fondatore del miglior portale web al mondo dedicato alla cultura horror, Bloody Disgusting. V/H/S cuciva insieme cinque cortometraggi (più un epilogo) che utilizzavano la tecnica del found footage e contava tra i registi ragazzi che poi si sarebbero fatti conoscere come nuovi esponenti del cinema horror americano: Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett (Finché morte non ci separi, Scream e Scream VI), David Bruckner (The Night House, Hellraiser), Ti West (X – A Sexy Horror Story, Pearl), Adam Wingard (You’re Next, Blair Witch, Godzilla vs Kong). Dei corti che componevano questo lungo, si distingueva (per concept e qualità generale) Amateur Night di David Bruckner, che ci mostrava la notte brava di alcuni amici alle prese con una prostituta in un motel che rivelava di essere una letale creatura mostruosa. Quel corto è diventato, a sua volta, un lungometraggio dal titolo Siren, prodotto nel 2016 e distribuito in forma limitata nei cinema e poi straight to video e su piattaforme streaming.
Midnight Factory entra a far parte della library di HODTV

HODTV, la più grande e fornita piattaforma streaming interamente dedicata ai generi horror e thriller (qui i dettagli), amplia ancor di più la propria ricca library offrendo a partire dall’inizio di Settembre 2020 sei nuovi titoli targati Midnight Factory, prestigiosa collana di Koch Media dedicata proprio al cinema horror.
La Stirpe del Male, la recensione

Se L’ultimo esorcismo e L’altra faccia del Diavolo avevano esplorato con la tecnica del mockumentary il filone sulle possessioni demoniache, dovevamo senz’altro aspettarci che il found footage esplorasse anche il mini-filone che più è affine a quello esorcistico, ovvero quello delle gravidanze demoniache. E puntualmente arriva La stirpe del male (Devil’s Due), titolo sul quale la Fox puntava decisamente molto e che invece ha rappresentato un sonoro flop al botteghino statunitense, raccogliendo, tra l’altro, una serie di critiche negative da far invidia a Uwe Boll.
Speciale Walt Disney. Le 10 mascotte che chiunque vorrebbe al proprio fianco

Che siate amanti dei drammoni impegnati alla Lars Von Trier o che non riusciate a godervi un film nel quale non compaiano almeno tre o quattro omaccioni in canotta lurida pronti a suonarsele di santa ragione, c’è una cosa che non potrete negare: i personaggi dei cartoni animati Disney hanno accompagnato, o per lo meno costellato, la vostra infanzia.
E, con buone probabilità, l’hanno resa migliore.
Sfido chiunque, infatti, a negare di aver desiderato di fare un giro sul tappeto volante di Aladdin, di vedere i Rosa Elefanti dopo una sbronza con Dumbo o che, durante una cena galante, il partner facesse rotolare romanticamente attraverso il piatto l’ultima polpetta, destinandola a voi.