Archivio tag: willem dafoe
Venezia80. Povere Creature!: la nuova fiaba horror di Yorgos Lanthimos. La recensione

Yorgos Lanthimos è uno di quei rari registi capaci di coniugare riconoscibilità e freschezza in ogni suo film, in cui nonostante ci bastino pochi tocchi per vederne la mano non si riesce mai a prevedere dove questa andrà a finire e cosa andrà a toccare. Poor Things!, Povere creature! in italiano, è il titolo della nuova fiaba horror del regista greco in concorso all’80ª Mostra del Cinema di Venezia, tratto dall’omonimo romanzo di Alistair Grey del 1992, e che ha serie possibilità di portarsi a casa da Venezia qualche statuetta.
Venezia79. Dead For a Dollar – Morto per un dollaro, la recensione del western di Walter Hill

Dead For a Dollar – Morto per un dollaro di Walter Hill non è il classico film western ma un film western classico.
È un gioco di parole sottile ma più significativo di quanto sembri.
È classico in tutti gli aspetti, dalla trama fino alle singole inquadrature.
Alla 79ª Mostra del Cinema di Venezia è fuori concorso ma non ancora fuori moda nonostante il genere abbia ormai attraversato quasi tutte le epoche della ultracentenaria storia cinematografica.
Spider-Man: No Way Home, la recensione

I Marvel Studios l’hanno fatto di nuovo: hanno dato vita a un primato.
È indubbio che il Marvel Cinematic Universe sia il più grande universo cinematografico condiviso della Storia del Cinema, un universo che si è costruito film dopo film nell’arco di ormai tredici anni, esteso a serie tv, generato spin-off, tentativi d’imitazione. Insomma, ha creato un nuovo modello narrativo (e produttivo). Apice raggiunto con Avengers: Endgame nel 2019, che ancora oggi è il punto d’arrivo di un gigantesco arco narrativo. Fa strano, quindi, a distanza di soli due anni, trovasi dinnanzi a un altro film che punta a quel tipo di spettacolarità, a quell’enfasi narrativa, al raggiungimento di un climax oltre il quale viene difficile immaginare altro. Parliamo di Spider-Man: No Way Home che, se possibile, alza ancora di più il tiro in confronto a molti illustri colleghi dello stesso universo perché compie un gesto inimmaginabile fino ad oggi: donare una coerenza e una logica alle diverse saghe che Sony Pictures ha dedicato all’Uomo Ragno. Niente più reboot, quindi, ma tanti tasselli di un unico grande mosaico che si chiama Multiverso.
The Lighthouse: disponibile in blu-ray il ritratto visionario della follia firmato da Robert Eggers

Insieme al “cugino” Ari Aster, Robert Eggers è senza ombra di dubbio il portabandiera di questa new wave horror che stiamo vivendo da qualche anno a questa parte. Si è fatto conoscere nel 2015 (in Italia l’anno seguente) con l’uscita di The Witch, singolare horror in costume che rielabora in modo personale e suggestivo il concetto di stregoneria, presentato in anteprima al Sundance Film Festival e diventato immediatamente un successo inaspettato, applaudito ed elogiato da pubblico e critica e forte di un incasso di 40 milioni di dollari a fronte di un budget di 3 milioni. Nel 2019 Eggers alza l’asticella dell’autorialità e ci riprova con The Lighthouse, uno strambo e visionario ritratto della follia umana interpretato dagli eccezionali Robert Pattinson e Willem Dafoe. The Lighthouse è disponibile già da qualche settimana in blu-ray grazie ai canali distributivi Universal Pictures.
Togo – Una grande amicizia, la recensione

Finalmente lo scorso 24 marzo – dopo qualche mese rispetto a Stati Uniti, Canada e Paesi Bassi – è avvenuto il lancio di Disney+ nella sua versione italiana e con sé ha portato una serie di contenuti esclusivi e produzioni originali: tra questi vi è Togo – Una Grande Amicizia, che per l’appunto è presentato in anteprima sulla piattaforma di servizi streaming senza essere passato per le sale cinematografiche.
Si tratta di un film per le famiglie, adatto a grandi e piccini e, come nella migliore tra le tradizioni, tutto comincia con il jingle che accompagna le produzioni targate Disney.
Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità, la recensione

Willem Dafoe interpreta Vincent Van Gogh nel nuovo film diretto da Julian Schnabel. Non è la prima volta che il regista statunitense si cimenta in un racconto di vita, ma Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità (At Eternity’s Gate in originale) non è affatto un biopic sull’artista olandese. A Schnabel non interessano particolarmente gli eventi biografici in sé, qui addirittura ridotti all’essenziale, ma piuttosto il suo tormento interiore. Il regista, a sua volta egli stesso pittore, si identifica in Van Gogh e tratta il film come se fosse la tela su cui sfogare liberamente la sua creatività. In effetti l’intero lungometraggio è costellato di soluzioni sperimentali e non c’è un solo momento che non tenti l’innovazione sul piano visivo.
Un sogno chiamato Florida, la recensione

Uno degli aspetti più riusciti di Un sogno chiamato Florida di Sean Baker si ritrova nella manifestazione e nella celebrazione materiale di alcune sensazioni prettamente fanciullesche: per gran parte del film vediamo infatti i giovanissimi protagonisti Moonee, Jancey e Scooty galleggiare in quel mare di assoluta delizia altresì noto come “tre mesi di nullafacenza estiva”, che li fa scattare a correre come centometristi e arraffare con ingordigia ogni nuova attività, come fischiare attraverso un ventilatore o dare fastidio a Bobby (Willem Dafoe), l’infaticabile manager del loro motel. Perché nonostante abitino a un tiro di schioppo da Disneyland non hanno la possibilità di visitarlo, e dunque sfruttano tutte le potenzialità del motel in cui sono costretti ad abitare.
Cane mangia cane, la recensione

Il cinema è un’arte e in quanto tale è soggetta alle mode, ai gusti e alle tendenze del momento tra le quali la più frequente, allo stato attuale, è la nostalgia verso il passato e il conseguente revival di generi e immagini dei decenni passati, considerati, a torto o ragione, aurei e indimenticabili. Un sentimento che ha coinvolto anche il regista Paul Schrader che con il suo ultimo lavoro, dal titolo Cane mangia cane, realizza un pulp molto tardo che omaggia in particolare modo il cinema tarantiniano che tanto successo e influenza ebbe a metà anni Novanta.
Strade di fuoco e Fermati, o mamma spara: il cinema action di Pulp Video

Inseguimenti, esplosioni, sparatorie, scazzottate e un pizzico di humor che, se ben dosato, non guasta mai. Tutto questo, e molto altro, in due piccoli cult del cinema action che tornano a vivere in alta definizione grazie all’etichetta distributiva Pulp Video in associazione a CG Entertainment. Arriva in Blu-ray disc la favola Rock ‘n’ Roll Stade di fuoco e lo s-cult Fermati, o mamma spara.
Il luogo delle ombre, la recensione

Odd Thomas ha vent’anni circa, vive a Pico Mundo in California, lavora come cuoco in un fast food e ha una bella ragazza, Stormy, con la quale è destinato a stare fin da bambino, come predetto dalla veggente di una fiera. Ah, Odd Thomas vede anche la gente morta e, quando è possibile, aiuta la polizia locale a risolvere casi di omicidio grazie al suo dono.
Questo è l’incipit di Il luogo delle ombre, sfortunato film di Stephen Sommers tratto dalla saga fanta-horror Odd Thomas del prolifico scrittore americano Dean R. Koontz. Sfortunato perché i problemi di distribuzione di Odd Thomas – Il luogo delle ombre non si augurerebbero neanche al peggior nemico!