TFF35. Kiss & Cry, la recensione

Le piccole rivalità sportive sono al centro di Kiss & Cry, il buon film diretto da Chloé Mahieu e Lila Pinell. L’argomento desta forse più interesse tenendo presente che parliamo pur sempre di una disciplina dal cinema poco esplorata: il pattinaggio sul ghiaccio.

La scelta di personaggi femminili minorenni fornisce alle due registe un pretesto per ritrarre in parte le inquietudini adolescenziali. Queste ultime emergono attraverso il centrale personaggio di Sarah, una ragazzina tanto ambiziosa quanto talentuosa e per questo spesso oggetto di invidie da parte delle sue compagne.

Il filo conduttore della narrazione semi-documentaristica si incentra però sui tradizionali interrogativi che accompagnano l’età adolescenziale.

Sarah e le sue compagne, rivali sul ghiaccio ma complici di “bravate” nella vita, non nutrono dubbi sulla propria passione per il pattinaggio. Ma Sarah comincia ad un certo punto ad avere la sensazione di starsi perdendo qualcosa, di essere accerchiata dalle ansie dell’apprensiva madre e dalle aspettative del severissimo maestro Xavier, che non manca di rivolgere alle sue allieve insulti spesso gratuiti e mettendo perfino in mezzo anche le madri. La presenza del maestro, spesso fuori campo, ma verbalmente vigile sulle giovani pattinatrici, portavoce di un’arcaica cultura del corpo, è forse uno dei punti salienti del film. Ma questa argomentazione non verrà poi portata avanti.

Kiss & Cry ha un attacco che promette ogni sorta di aspettative che – almeno in un primo momento – riesce a soddisfare, ma finisce poi per dimenticarsi dei propri personaggi cristallizzandosi in conclusioni già viste e – tutto sommato – prevedibili.

Alle registe va però il merito di aver saputo scegliere una protagonista interessante e con qualcosa da dire. Ma il loro è un discorso poco premeditato e dagli intenti un po’ vaghi che finisce con l’esaurirsi proprio poco prima che il film giunga ai titoli di coda. Il risultato finale è quindi un’opera parzialmente incompiuta.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • L’esplorazione del mondo del pattinaggio artistico è di per sé una componente interessante.
  • Un team di protagoniste a loro agio di fronte alla macchina da presa.
  • Un attacco promettente.
  • Troppe poche conclusioni, peraltro scontate.
  • Non c’è un solo momento forte in tutto il film.
  • Ad un certo punto si ha la sensazione che i personaggi siano un po’ troppo “di sfondo”.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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TFF35. Kiss & Cry, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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