The Assassin, la recensione

Si può fare la recensione di un film che non si è compreso a pieno? È questo il caso di me e The Assassin, film di Hou Hsiao-Hsien, vincitore del Premio alla Regia di Cannes nel 2015, e che esce in Italia il 29 settembre con Movies Inspired.

Parto da ciò che è chiaro: il prologo. I primi dieci minuti mettono le basi per tutto il film: ci viene presentata l’Assassina, estremamente capace, ma rea di provare dei sentimenti, e, per castigo, costretta a uccidere suo cugino, di cui era promessa sposa. Questi dieci minuti, uniti alla contestualizzazione storica posta in calce – siamo nel Medioevo cinese, con la lotta fra corte imperiale e più o meno grandi feudatari – sono l’impianto narrativo di The Assassin.

È interessante come molti grandi autori cinesi abbiano dato la propria versione del Wuxia (il film cappa e spada orientale), da Ang Lee a Wong Kar-Wai. Questa è la volta di Hou Hsiao-Hsien. In particolare, per The Assassin sceglie la strada dell’elusione: sia per quanto riguarda la sceneggiatura, sia per l’altro cardine del cinema di arti marziali: i combattimenti.

The Assassin 1

La sceneggiatura che, in fin dei conti, è l’archetipico percorso dell’eroe, l’Asssina che deve abbracciare una causa più grande di sè, con tocchi di fantasy e di intrighi a corte, è complicata vertiginosamente da un vero e proprio gioco. Hsiao-Hsien infatti, da una parte sottrae informazioni, dove noi fondamentalmente più che comprendere tiriamo a indovinare chi è chi, chi fa cosa e perché, dall’altra veniamo sommersi da informazioni incomprensibili. I dialoghi sono particolarmente rarefatti, tranne che per tre-quattro momenti, in cui i personaggi si lasciano andare a dei racconti fiume. In teoria, quelli che dovrebbero essere nell’economia narrativa spiegazioni dei rapporti fra i personaggi e della politica, complicano soltanto la situazione rendendola quasi indecifrabile.

Lo spettatore è totalmente perso. O per lo meno, io. Soltanto vaghi, fumosi, appigli narrativi.

The Assassin 3

Ma quello che fa Hsiao-Hsien è, in realtà, costringere lo spettatore a concentrarsi unicamente sulle immagini. The Assassin è vera e propria poesia visiva. Ogni inquadratura è un capolavoro di fotografia e posizionamento. Non a caso i movimenti di camera sono ridotti al minimo. Quasi sempre i personaggi, se sono all’aperto, sono ripresi in campi lunghi e lunghissimi, immersi totalmente nella natura. Lo sguardo si perde ammaliato. Nei luoghi chiusi, invece, regna l’abbondanza, colori, luci delle candele, ombre. Dialoghi filtrati da una tenda dorata che, improvvisamente, si mette in mezzo.

Ed ecco la seconda elusione nel wuxia, già privato della comprensibilità della sceneggiatura: i combattimenti. Quelli che dovrebbero essere i momenti centrali del racconto, narrativo e visivo, diventano dei flash. Eleganti ed eterei: come fogli di carta sospinti dal vento. Emblematico è il combattimento finale, che dovrebbe risultare come climax di tutto il film, si riduce, invece, a un unico colpo affidato al montaggio. O, ancora, la lotta al centro di The Assassin che dura qualche minuto, ma che viene resa quasi totalmente anticlimatica da tagli interni, fra un’inquadratura e l’altra.

I corpi di The Assassin non hanno veramente peso. Così i loro combattimenti.

The Assassin 2

Il problema è che, personalmente, alla fine, non ho la più pallida idea di cosa voglia fare Hsiao-Hsien con The Assassin. Un discorso sull’indipendenza di Taiwan? Sulla necessità di abbracciare una lotta, un’ideale? O è soltanto un (meraviglioso) esercizio di stile e di destrutturazione del wuxia? Il fatto è che, di fronte a un simile lavoro di regia, fotografia e montaggio, non ha alcuna importanza. Almeno per me.

Quindi, tornando alla domanda iniziale, se si può fare la recensione di un film che non si è compreso totalmente: probabilmente no. Ma ormai è fatta.

Samuele Petrangeli

PRO CONTRO
  • La bellezza delle inquadrature.
  • La particolarità dell’approccio al wuxia.
  • Una sceneggiatura particolarmente complicata.
  • Mancanza di un vero e proprio climax che potrebbe scoraggiare.

The Assassin è stato presentato allo scorso Torino Film Festival, di seguito anche la nostra recensione in occasione di quell’evento.

TFF33: The Assassin

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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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The Assassin, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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