The Banana Splits Movie, la recensione

Ricordate l’episodio de I Simpson in cui tutta la famiglia va al parco giochi Grattachecca & Fichettolandia e rimane vittima dei robot del parco impazziti e animati da istinti killer? [se non lo ricordate, è l’episodio 4 della sesta stagione] Quell’episodio era palesemente ispirato a Westworld (Il mondo dei robot) di Michael Crichton, rifatto recentemente nella bella serie HBO, ma è impossibile non notare una grande somiglianza tra quell’episodio della serie animata di Matt Groening e l’assunto che sta alla base di The Banana Splits Movie del 2019. Un cortocircuito mediale che si fa esempio esplicativo dell’eterno ritorno dei contenuti senza logica di continuità di linguaggio.

Ma fermiamoci un attimo. Cos’è The Banana Splits Movie? Anzi, cos’è The Banana Splits?

Chi ha qualche annetto sulle spalle ricorderà senz’altro il The Banana Splits Show, un programma-contenitore per bambini prodotto dai leggendari Hanna & Barbera e andato in onda per ben due stagioni tra il 1968 e il 1970. In Italia lo abbiamo visto nei primi anni ’80 nell’ulteriore programma-contenitore Ciao Ciao ed era caratterizzato da una serie di sketch demenzial-musicali eseguiti da un quartetto di pupazzi/animali antropomorfi che componevano una band rock. Il cangnolone Fleegle, la scimmia Bingo, il leone Drooper e l’elefante Snorky, scanzonati e dispettosi protagonisti di un programma dal caratteristico ritmo fracassone e dal look psichedelico che incredibilmente, a distanza di ben 50 anni dalla sua chiusura, è finito al centro di un film… splatter! Si, avete capito bene, un horror del filone slasher che si caratterizza per scene di violenza ultra-gore.

The Banana Splits Movie

Una scelta molto strana quella di associare un popolare show per bambini ad un cruento film horror ma è proprio quello che è passato per la testa agli sceneggiatori Jed Elinoff e Scott Thomas, una carriera passata tra Scooby-Doo e The Jetsons, coinvolti dalla Blue Ribbon per questo folle quanto singolare progetto.

Tutto inizia il giorno del compleanno del piccolo Harley, grande fan dei Banana Splits che sta per ricevere dalla sua famiglia il miglior regalo che potesse desiderare: assistere alla registrazione dal vivo del suo show preferito. Ma negli studi dove si registra The Banana Split Show c’è aria di tempesta, visto che il nuovo CEO vuole chiudere lo show e mandare a casa tutti coloro che vi lavorano. Un aggiornamento nefasto nel sistema operativo che controlla gli animatronic che prendono parte allo show trasforma però quello che dovrebbe essere l’ultimo giorno di registrazione e il più bel regalo di compleanno di Harley in un pomeriggio di puro terrore, visto che gli animatronic impazziti prendono in ostaggio il pubblico dello show e la troupe del programma massacrandoli nel modo più cruento possibile.

The Banana Splits Movie

Figo, eh?

Il soggetto di The Banana Splits Movie è quanto di più assurdo e appetitoso si potesse immaginare, peccato però che buona parte delle potenzialità di quello che poteva essere l’horror dell’anno sfumano in uno slasher molto ordinario che non lascia il segno. La regista canadese Danishka Esterhazy, tanti corti e tv in curriculum ma anche il fantascientifico Level 16 (2018) e il dramma in costume Black Field (2009), si approccia alla scanzonata horror/comedy con fare poco ispirato, conferendo poco ritmo al film e dirigendolo senza guizzi come fosse un film tv anni ’90.

The Banana Splits Movie

The Banana Splits Movie è, dunque, un calderone di idee bizzarre non sempre sfruttate a dovere che da una parte denuncia in maniera canonica la pericolosità della moderna tecnologia (non solo l’inaffidabilità dei robot, ma anche la demonizzazione degli smartphone e la messa in ridicolo degli influencer) somigliando in diverse trovate al recente reboot de La bambola assassina, dall’altra si fa forte di una dose di violenza ben superiore alla media dei film horror di produzione contemporanea. Tra soffocamenti, mutilazioni, corpi mandati in fiamme e perfino un tizio tranciato in due con tanto di svisceramento in bella vista, The Banana Splits Movie farà la felicità degli splatterofili, il che rende ancora più “strano” il tutto nella commissione tra violenza estrema e universo originario infantile.

C’è da dire comunque, al di là della parziale riuscita del film, che dei villains come quelli di questo film non si erano mai visti prima (per stazza e modus operandi ricordano giusto i Killer Clowns From Outer Space) e solamente per l’idea di trasformare in robot psicopatici 4 icone dei bambini vale da sola la visione. Una visione molto trash, badate bene!

The Banana Splits Movie

Cast abbastanza anonimo in cui si distingue giusto Dani Kind nel ruolo della mamma/rambo e il piccolo Finlay Wojtak-Hissong, nel ruolo dell’espressivo protagonista bambino.

The Banana Splits Movie è arrivato in Italia direttamente su Sky Cinema.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • L’idea è tanto bizzarra quanto geniale.
  • Una dose massiccia di ultra-violenza.
  • I quattro villains si fanno ricordare.
  • È fiacco e visivamente poco curato.
  • Immaginate cosa sarebbe potuto essere nelle mani di, che so, James Gunn! Invece è toccato all’anonima e un po’ svogliata mano di Danishka Esterhazy.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +1 (da 1 voto)
The Banana Splits Movie, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.