The Lonely Hearts Killers, da una storia vera il ritorno al cinema estremo di Fabrice du Welz

Dopo alcuni titoli sottotono, Midnight Factory rilancia alla grande l’appuntamento con il cinema inedito in Italia e tra le uscite autunnali spicca The Lonely Hearts Killers, conosciuto anche con il titolo Alleluia, un tostissimo thriller che porta la firma di Fabrice du Welz, regista belga di quel cult del cinema estremo che è Calvaire (2004), ma anche dei notevoli Vinyan (2006) e Message from the King (2016).

Senza ombra di dubbio Fabrice du Welz è tra quel gruppo di cineasti francofoni che hanno avuto il merito di rilanciare il cinema horror più estremo all’inizio del terzo millennio. Insieme ai colleghi Alexandre Aja (Alta tensione), Pascal Laugier (Martyrs), Xavier Gens (Frontiers) e il duo Bustillo/Maury (À l’intérieur), du Welz e il suo Calvaire hanno ridefinito i contorni di certo cinema di genere dai connotati fortemente disturbanti e realistici ancorandosi alla lezione settantiana che aveva già dettato le regole per il new horror interazionale di cui ancora oggi godiamo i frutti. Una filmografia coerente e autoriale quella di du Welz che dopo il mezzo passo falso del polar Colt 45 (2012) torna nei territori per il momento più vicini a quelli d’esordio del morboso e cruento Calvaire.

Alleluia

The Lonely Hearts Killers, che è stato presentato al 67° Festival di Cannes, prende ispirazione molto liberamente da un reale fatto di cronaca che scosse l’opinione pubblica americana durante la seconda metà degli anni ’40, quando Raymond Fernandez e Martha Beck commisero un folto numero di omicidi tanto da essere soprannominati dalla stampa “i killers della luna di miele”. Una vicenda, che trascinò i due assassini nel braccio della morte, capace di fornire ispirazione al cinema diverse volte a cominciare dal film di Leonard Kastle I killers della luna di miele (1970), a cui hanno fatto seguito Profundo Carmesì (1996) di Arturo Ripstein e Lonely Hearts (2006) di Todd Robinson.

The Lonely Hearts Killers, però, si discosta molto dalla vicenda originale ambientando l’azione nella periferia francese ai giorni nostri dove la single matura Gloria conosce su un sito di appuntamenti Michel e se ne innamora perdutamente. L’uomo, però, è un truffatore che accalappia zitelle on line per spogliarle dei loro averi e Gloria gli propone di diventare sua complice. Ma la gelosia della donna mette i bastoni tra le ruote ai piani di Michel e la coppia comincia a seminare cadaveri.

Alleluia

Grazie a una fotografia sporca e granulosa merito di Manuel Dacosse, che sembra emulare quella di un film degli anni ’70, e una scelta di location che punta su un’atmosfera claustrofobica e opprimente, Frabrice du Welz coglie nel segno e confeziona un film realmente disturbante e repellente. The Lonely Hearts Killers racconta una storia d’amore, un amore morboso, malato che sembra necessitare di continui contributi di sangue per essere sancito. Da una parte c’è Gloria, interpretata dalla splendida attrice almodovariana Lola Dueñas, amorevole ma estremamente gelosa intrappolata in una quotidianità che la costringe a pulire i cadaveri dopo le autopsie; dall’altra c’è Michel, che ha il volto ipnotico di Laurent Lucas già protagonista di Calvaire, feticista dei piedi e sessualmente attratto dalle donne non più giovani. Du Welz ci introduce Gloria che spugna con meccanica disinvoltura il pube maschile di un cadavere e la saluta imbrattata di sangue che insegue una bambina (lei, tra l’altro, è madre) con furia omicida. È lei la vera anima del film, il motore furente e sanguigno, lei che cerca di emergere da una vita piatta e solitaria cercando espiazione nel sangue.

Alleluia

The Lonely Hearts Killers, che è strutturato in atti e ha un momento musical spiazzante che introduce la scena più cruenta del film, è cinema per pochi, destinato a lasciare un retrogusto rugginoso nello spettatore, un senso di disagio che potrebbe accompagnarlo dopo la visione. Per questo motivo è un film pienamente riuscito, un incubo dal tocco autoriale che, nel bene o nel male, rimarrà.

Midnight Factory recupera The Lonely Hearts Killers a ben 7 anni dalla sua uscita internazionale distribuendolo nella limited edition Blu-ray e DVD che caratterizza le sue edizioni mensili. Un pack slipcase cartonato contiene il disco e il booklet informativo da 12 pagine, utile ad approfondire il film con analisi critica e dettagli produttivi.

Alleluia

Si tratta di un’edizione molto basic priva di qualsiasi contenuto extra ma decisamente valida dal punto di vista tecnico. L’immagine è caratterizzata dalla grana tipica della pellicola e questo accade per un preciso volere autoriale visto che il film è girato in pellicola e deve essere visivamente grezzo quindi, nonostante l’alta definizione, l’immagine rimane disturbata. L’audio utilizza una codifica in DTS 5.1 e di conseguenza il suono arriva chiaro e avvolgente, pronto a sottolineare urla, pianti e risate.

Roberto Giacomelli

THE LONELY HEARTS KILLERS di Fabrice du Welz

Formato: Blu-ray (disponibile anche in DVD)

Label: Midnight Factory

Video: 1080p 16/9 2:35:1

Audio: DTS-HD Master Audio 5.1 Italiano, Francese

Sottotitoli: Italiano

Extra: assenti

Potete acquistare il Blu-ray di The Lonely Hearts Killers cliccando qui.

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