The Scythian – I lupi di Ares e 2307: Winter’s Dream disponibili in Blu-ray disc

Cinema fantasy e cinema di fantascienza, due generi che – tolte le dovute eccezioni – faticano a dialogare bene con il pubblico se non supportati da corposi budget e produzioni notevoli.  Eppure, spesso e volentieri, questi due generi (soprattutto la fantascienza) sopravvivono grazie a quelle piccole produzioni low budget devote all’arte di arrangiarsi e che producono film più per il bisogno di esprimere un gesto d’amore verso quel genere d’appartenenza che per scopi meramente commerciali. Un cinema per appassionati fatto da appassionanti, evidentemente. Nelle settimane scorse, tuttavia, Koch Media ha portato sul mercato italiano del direct-to-video due piccoli film dalle grosse ambizioni. Imperfetti, sicuramente, ma non privi di sfumature davvero interessanti e perciò apprezzabili. Vi parliamo dell’ammaliante fantasy russo The Scythian – I lupi di Ares e del post-apocalittico 2037: Winter’s Dream.

La cinematografia russa, negli ultimi tempi, sta facendo passi da gigante un po’ sotto tutti i punti di vista. Ce lo siamo detti qualche mese fa, in occasione di una delle ultime uscite a marchio Midnight Factory (l’horror The Bride), e ce lo possiamo ripetere oggi in questa sede. Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito ad una vera e propria “esplosione” del cinema russo che in pochissimo tempo ha saputo recuperare interi decenni di scarsità produttiva dettata da un cultura cinematografica molto chiusa e poco propensa nei confronti del cinema d’intrattenimento. Da un po’ di tempo a questa parte, invece, sembra essersi risvegliata tutta insieme una particolare attenzione verso il cinema di genere e così, insieme a tanti film di fantascienza o horror, adesso arriva dalla Russia anche un fantasy-storico che sembra uscito direttamente dalla penna di George R. R. Martin: The Scythian – I lupi di Ares (in originale Skif).

Diretto da Rustam Mosafir, giovane regista che a breve riceverà sicuramente una chiamata da Hollywood, The Scythian – I lupi di Ares è un vero e proprio gioiello inaspettato, una di quelle sorprese capaci di coglierti davvero impreparato.

L’Eurasia centrale sta per entrare in una nuova era storica e culturale. La popolazione vede contrapposte due fazioni, un tempo unite ma ora profondamente diverse. Da una parte ci sono gli Sciiti, guerrieri valorosi e dai forti principi morali, dall’altra invece troviamo i “Lupi di Ares”, assassini mercenari che si sono allontanati dagli Sciiti per seguire un loro credo e pregare il dio della guerra. Quando il villaggio di Lutobor, valoroso guerriero, viene attaccato e depredato da un gruppo di sanguinari assassini, l’uomo vede rapiti sotto i suoi occhi moglie e figlio. Messa da parte la disperazione, Lutobor deve avventurarsi in un lungo e pericoloso viaggio per salvare la sua famiglia e scoprire chi è stato ad ordinare l’assedio. Ma in questo viaggio Lutobor non è da solo. A fargli compagnia c’è il giovane Weasel, uno schiavo sciita che sogna di diventare il leader dei “Lupi di Ares”. Nemici e protetti da divinità differenti, Lutobor e Weasel devono imparare a collaborare ed unire le forze per sopravvivere alle molte insidie che trovano lungo il cammino.

Dopo alcuni primi minuti un po’ ostici da seguir,e dati gli intrecci culturali-religiosi non troppo immediati, The Scythian fa suoi gli insegnamenti della fortunata serie Il Trono di Spade e catapulta lo spettatore in un passato alternativo capace di fondere con spiccata maestria eventi storici con elementi puramente fantasy. Ne esce fuori un film storico non indifferente alle logiche di un certo cinema post-apocalittico in stile Mad Max o Doomsday, visivamente bellissimo e ricco di soluzioni di regia notevoli (alcune scene d’azione sono assolutamente da manuale). Una piccola opera di cui la cinematografia russa deve andare fiera.

Dal film storico pesantemente contaminato con il fantasy, facciamo un salto nel futuro e arriviamo al fantascientifico 2307: Winter’s Dream scritto e diretto da Joey Curtis.

Nell’anno 2307 la Terra è completamente ghiacciata e inabitabile a seguito di un violento impatto con un meteorite che ha decimato l’umanità e alterato l’ecosistema. I pochi umani sopravvissuti alla catastrofe vivono in cittadelle sotterranee e la loro risorsa primaria, ormai, sono gli Umanoidi, creature realizzate in laboratorio ad immagine dell’uomo e progettate per sopravvivere alle gelide temperature. Gli Umanoidi, progettati appositamente per non poter riprodursi, rappresentano l’unica possibilità di esplorare la superficie terrestre e procacciare materie prime indispensabili alla vita. Ma non tutto è andato come previsto. Adesso il Generale Trajan, leader della federazione dell’Ariziona, ha istituito una squadra di soldati d’elite – capitanata dal comandante Bishop – con la missione di recarsi in superficie e dare la caccia ad Ash-393, un Umanoide fuggito dai laboratori ed intenzionato a guidare una ribellione contro i suoi creatori.

Come è facile intuire da queste poche righe, di spunti originali in 2307: Winter’s Dream ce ne sono ben pochi ed è più che evidente la volontà di Joey Curtis di realizzare il suo Blade Runner. I riferimenti al film di Scott sono perciò molteplici ma, senza alcun’ombra di dubbio, ad aver influenzato maggiormente il regista sembra essere stato di più il bellissimo sequel diretto da Villeneuve.

Non abbiamo tra le mani un film capace di emergere per originalità, dunque, ma questo non è certo un problema. Il più grosso limite di 2307 è individuabile nel budget “troppo stretto” per una storia del genere che porta immancabilmente verso un film che, in tanti momenti, sembra urlare lo spiacevole “vorrei ma non posso”. Le scene d’azione sono dunque sacrificate per lasciar spazio a noiosi diverbi tra i protagonisti e la caccia all’uomo, o meglio all’umanoide, non incalza mai come invece avrebbe dovuto.

Con un budget corposo alle spalle utile a garantire una narrazione più dinamica ed una maggior ricchezza nella messa in scena, 2307: Winter’s Dream sarebbe potuto essere un grande film. Così, invece, ne è venuto fuori un film dignitoso ma dal potenziale inespresso.

Entrambi i film, distribuiti da Koch Media sia in DVD che in Blu-ray disc, arrivano sul mercato italiano in edizioni abbastanza magre. Le edizioni ad alta definizione, di cui vi parliamo, sono sicuramente molto valide per ciò che riguarda il reparto visivo. In tutti e due i casi, infatti, segnaliamo la presenza di un quadro video molto limpido e rispettoso nei confronti del dettaglio. Reparto audio di qualità, squillante e sorretto da tracce potenti in 5.1 DTS-HD MA, ma per quanto riguarda The Scythian non ci viene data la possibilità di ascoltare il film in lingua originale (c’è solo la traccia italiana) né, tanto meno, è opzionabile la voce “sottotitoli”.

Per quanto riguarda i contributi extra, in tutti e due i casi possiamo trovare solamente il trailer del film. Si poteva fare qualcosa di più, sicuramente.

Giuliano Giacomelli

THE SCYTHIAN – I LUPI DI ARES di Rustam Mosafir

Label: Koch Media

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 16:9 (2.35:1)

Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: non presenti

Extra: Trailer

 

2307: WINTER’S DREAM di Joey Curtis

Label: Koch Media

Formato: Blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 16:9 (2.35:1)

Audio: Italiano e Inglese 5.1 DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: italiano

Extra: Trailer

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One Response to The Scythian – I lupi di Ares e 2307: Winter’s Dream disponibili in Blu-ray disc

  1. antonio ha detto:

    ci sarà un seguito a scytian i lupi di ares?

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