Tom Holland presenta Spider-Man: No Way Home in ologramma a Roma [video]

Senza dubbio, uno dei film più attesi di questo fine 2021 è il terzo capitolo della saga MCU di Peter Parker, Spider-Man: No Way Home che è da mesi al centro di una fantasiosa rete di rumors da parte dei fan della Marvel e ha fatto registrare dei dati di prevendite biglietto davvero impressionanti, a testimonianza che, al di là della “crisi” del cinema in sala generata dalla pandemia, alcuni film riescono comunque a muovere grandi flussi di spettatori. In attesa dell’uscita del film, distribuito solo al cinema da Sony Pictures dal 15 dicembre, abbiamo avuto modo di incontrare virtualmente l’attore protagonista Tom Holland dopo aver assistito, in anteprima, alla proiezione dei primi quaranta minuti del film.

Ospitati al Teatro 10 di Cinecittà, allestito ad hoc con le musiche e i colori che contraddistinguono l’Uomo Ragno, ci ha accolto come moderatore lo showman Alessandro Cattelan che, dopo aver introdotto il film, si è collegato in diretta con Tom Holland da Los Angeles. L’attore è comparso sul palco romano di Cinecittà tramite un ologramma comparso all’interno del tipico portale spazio-temporale utilizzato dal Dr. Strange e utilizzato anche nel film.

Si è lavorato tantissimo per arrivare a questo film – esordisce Tom Holland – ma il risultato è davvero stupefacente, i fan di Spider-Man e della Marvel saranno entusiasti!”

Cominciamo la chiacchierata partendo dall’elemento drammatico di Spider-Man: No Way Home, più consistente in confronto ai precedenti due film. A tal proposito Holland afferma che per un attore il dramma in un film è un plusvalore e una sceneggiatura che si concentra sulla dimensione drammatica ha più ampio respiro ripercuotendosi anche sull’interpretazione. Questo però non va ad inficiare sull’elemento ludico in Spider-Man: No Way Home, che rimane comunque un film molto leggero e divertente mostrando il giusto equilibrio tra le componenti.

Spider-Man ha cambiato la mia vita – afferma Holland – grazie a questa esperienza ho incontrato persone che ora fanno parte della mia vita, delle relazioni che rimarranno parte di me per sempre”.

Poi l’attore continua: “è emblematico che il film parli della difficoltà da parte di Peter di gestire la notorietà, visto che ora tutti sanno che lui è Spider-Man… è emblematico perché io mi trovo nella sua stessa situazione! O meglio, all’inizio ero come Peter quando le persone hanno cominciato a riconoscermi per strada e a fermarmi, ero nel panico! Ora, ovviamente, la fama ha più pro che contro, ma devo comunque fare attenzione a tante cose, a dove vado, a quello che faccio e questo condiziona la mia vita”.

Sul peso che il ruolo di Peter Parker/Spider-Man ha sui giovani come esempio di vita, Holland dice:

è una grande responsabilità vestire questo ruolo perché tanti giovani considerano Spider-Man un esempio da seguire e guardano a questo personaggio per capire come andare avanti nella realtà quotidiana. Per me interpretare Peter è come far parte di una grande famiglia che sta lavorando a un universo mai visto prima. Noi facciamo i film principalmente per i fan e per portare il buon umore agli spettatori.”

Le problematiche sociali, legate agli argomenti del film, si estendono anche sul discorso “social network”.

Come qualsiasi altra cosa, il troppo fa male e questo vale anche per l’utilizzo dei social network. Noi persone note mostriamo vite irraggiungibili ai più sui social e questo può essere anche pericoloso perché crea un confronto che può generare comportamenti e stati d’animo negativi. Ma dobbiamo anche considerare che i social sono un luogo dove è possibile fare anche cose bellissime, offrono possibilità per raccogliere fondi per scopi nobili, per fare beneficenza”.

Ma secondo Tom Holland, quale è l’aspetto più interessante di Peter Parker in questo terzo assolo?

L’umiltà è la qualità più preziosa di Peter Parker e io sto cercando di farla emergere – afferma l’attore, che tocca anche l’argomento action – In questo film Peter, anzi Spider-Man, viene anche spinto ai limiti di quello che può fare in quanto a prestanza fisica. I miei stuntmen Luke e Greg sono stati fantastici e per me che sono appassionato di spericolatezze varie è stato bellissimo. Io stesso ho potuto eseguire alcuni miei stunt, dove mi è stato consentito dalla produzione, ma altre cose estreme sono tutto merito di Luke e Greg!

Sono cresciuto guardando Spider-Man quindi per me è stato fantastico interpretarlo e anche recitare al fianco di alcune icone che hanno partecipato ai precedenti film è stato grandioso. Anche i cambiamenti che sono stati apportati su questi personaggi per il nostro film sono molto interessanti e sono sicuro che i fan li ameranno.

Ricordiamo che il film Spider-Man: No Way Home è in parte basato sul fumetto del 2007 Soltanto un altro giorno, ciò nonostante, la storia del film è originale e sulla questione aderenza ai fumetti Tom Holland così si pronuncia.

In passato alcune decisioni dei Marvel Studios non sono state ben accolte dai lettori dei fumetti perché tradivano i materiali originali, ma poi i film sono piaciuti moltissimo. Personalmente apprezzo il cambiamento, fare cose nuove, ma c’è il rischio che qualche cosa in questo film possa scontentare qualcuno, su questo sono un po’ preoccupato, ma sono anche convinto che il film lascerà i più soddisfatti. Personalmente non mi sono documentato troppo leggendo i fumetti perché avevo a disposizione delle fantastiche descrizioni fornite dalla produzione, ci sono persone a lavoro che hanno una grande passione e una grande competenza che mettono a disposizione di tutti noi.

Poi l’attenzione va sul ruolo di Stephen Strange in questo film, visto da molti come nuovo mentore di Peter Parker. A tal proposito Tom Holland nega:

Dr. Strange non è il mentore di Peter in No Way Home, non sostituisce Tony Stark, è solo un amico e collega Avenger. Un personaggio chiave di questo film, invece, è Zia May che cresce e diventa importantissima per Peter, più di quanto lo fosse prima”.

Cosa direbbe Tony Stark di Peter Parker in questo film?

Tony sicuramente sarebbe orgoglioso perché Peter fa delle cose incredibili anche per un supereroe. Qui Peter diventa un vero leader, prima faceva quello che dicevano gli altri, era un novellino, qui Spider-Man è cresciuto e prende delle decisioni importanti.

Un’ultima domanda riguarda Tobey Maguire e Andrew Garfield, che hanno interpretato Spider-Man negli altri universi, negli ultimi vent’anni. Ma non si tratta della domanda che potreste pensare… in che modo i precedenti Spider-Man sono stati utili a Tom per dar vita al suo Peter Parker? E su questo l’attore si limita a dire che i due colleghi non gli hanno dato alcun consiglio ma sono stati di grande aiuto per lui semplicemente perché sono stati Spider-Man e con i loro film hanno dato una formazione importantissima al Peter odierno.

A cura di Roberto Giacomelli e Rita Guitto

Vi mostriamo il video integrale dell’incontro.

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