Tomas Milian è morto: addio ar cubano de Roma

Con sommo dispiacere piangiamo la scomparsa di Tomas Milian, uno dei volti più amati del nostro cinema di genere, ma anche attore rappresentativo di un cinema d’autore che ha portato ben alta la bandiera italiana nel mondo.

Nato a L’Avana il 3 marzo del 1933 con il nome Tomás Quintín Rodríguez Milián, l’attore è scomparso ieri, 22 marzo, a Miami, ma la notizia è stata resa nota solo oggi pomeriggio. 

All’età di 84 anni, se ne va uno dei più amati attori del nostro cinema, che ha esordito nel 1959 con La notte brava di Mauro Bolognini, con cui ha lavorato anche nel successivo Il bell’Antonio (1960). Lanciatissimo, Milian ha continuato la sua avventura cinematografica recitando, uno dietro l’altro, per alcuni dei più celebrati registi italiani come Alberto Lattuada (L’imprevisto, 1961), Luchino Visconti (Boccaccio 70, 1962), Pier Paolo Pasolini (Ro.Go.Pa.G, 1963), prima di diventare un volto ricorrente nel western italiano di qualità. Faccia a faccia (1967), Se sei vivo spara (1967), La resa dei conti (1967), Corri uomo corri (1968), Tepepa (1969), O’ Cangaceiro (1970), Vamos a matar, companeros (1970).  Banditi a Milano di Carlo Lizzani e I cannibali di Liliana Cavani, poi una fruttuosa collaborazione con Lucio Fulci per lo storico Beatrice Cenci (1969) e Non si sevizia un paperino (1972), prima di una lunga attività nel genere poliziesco con alcuni dei più rilevanti titoli della nostra cinematografia di genere, come Squadra volante, Milano odia: la polizia non può sparare, La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide, Roma a mano armata. Poi nasce il suo personaggio Nico Giraldi con Squadra antiscippo (1976) e l’immagine del rude poliziotto dalla parolaccia facile – e con la caratteristica parlata romanesca di Ferruccio Amendola – ne fa un’icona ancora oggi indiscussa del nostro cinema.

Del 1982 è il giallo Identificazione di una donna di Michelangelo Antonioni, poi una pregevole carriera a Hollywood che conta la partecipazioni a film del calibro di JFK – Un caso ancora aperto (1991) di Oliver Stone, Amistad (1997) di Steven Spielberg e Traffic (2000) di Steven Soderbergh.

Un ritorno al cinema “romano” è avvenuto nel 2013 con Roma nuda di Giuseppe Ferrara, a cui Milian aveva partecipato anche alla sceneggiatura.

E salutiamo così “er cubano de Roma”, una delle icone più potenti di un cinema verace e popolare, con la consapevolezza che comunque ormai Milian è immortale.

Roberto Giacomelli

 

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One Response to Tomas Milian è morto: addio ar cubano de Roma

  1. alberto avella ha detto:

    Condivido la scheda e il giudizio di Roberto Giacomelli.

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