Toy Story 4: incontro con le voci italiane

Toy Story 4 arriverà nei cinema italiani il 26 giugno, pronto a divertire, commuovere e far sognare grandi (soprattutto) e bambini. In occasione dell’uscita del film, Walt Disney Italia ha organizzato un incontro per promuovere il quarto capitolo del franchise Pixar, coinvolgendo le voci italiane del film. Massimo Dapporto, Luca Laurenti, Corrado Guzzanti, Rossella Brescia, Riccardo Cocciante e Benji & Fede hanno incontrato la stampa, raccontando la loro esperienza con il mondo del doppiaggio Disney.

Innanzitutto c’è stato un sentito e accorato omaggio allo scomparso Fabrizio Frizzi, che nei primi tre Toy Story prestava la voce al protagonista Woody, ora sostituito da Angelo Maggi, voce italiana ufficiale di Tom Hanks.

Riccardo Cocciante, che nel primo film ha curato l’adattamento italiano della canzone Un amico in me, ricorrente in ogni film della saga, così ricorda il conduttore televisivo.

Frizzi era persona semplice e alla mano, quando abbiamo registrato il primo film lui lamentava di non saper cantare e io gli ho dato una motivazione, ce l’ha fatta ed è stato magnifico. È stato amico di tutti e di questo lo ringrazio.

Anche Massimo Dapporto ci tiene ad omaggiare il collega, con cui ha condiviso la sala di doppiaggio dei tre film precedenti.

Era difficile non essere suo amico, una persona simpatica e semplice, un caso davvero raro per il nostro ambiente; ci ha lasciato importanti valori, innanzitutto l’importanza di essere umili e puliti nell’animo, un esempio per tutti noi. Quando ripenso a lui mi torna in mente la sua risata, una risata coinvolgente, che non capivi se ti prendeva in giro. Rimarrà un grande esempio per la sua generazione e per le generazioni a venire.

Ognuno dei talent coinvolti ha raccontato il proprio personaggio, a cominciare da Corrado Guzzanti.

Duke Kaboom è un giocattolo vintage, motociclista a molla con baffoni alla Village People. Io lo ricordo, era un tipo di giocattolo che c’era quando ero ragazzo io, negli anni ‘70. Ha un trauma alle spalle, l’abbandono da parte di un bambino deluso dal fatto che non riuscisse a fare le acrobazie che si vedevano nella pubblicità in televisione. È stata una gioia interpretarlo.

Luca Laurenti è Forky, vero coprotagonista di Toy Story 4, missione di recupero per lo sceriffo Woody.

Tutti dicono a Forky che è un giocattolo, ma lui ci tiene a ribadire che è spazzatura. Oggi i giochi sono già completi quando li compri, ma lui nasce da un sogno della bambina, lui è il frutto della creazione di Bonnie. Lui nasce nel momento in cui un bambino non la considera: Forky nasce dalla fantasia dettata da un momento di tristezza e sconforto: Forky è tristezza allegra, allegra tristezza. Inoltre questo personaggio ha una valenza simbolica non indifferente! La forchetta non può imboccare se stessa, ha bisogno di qualcuno che la nutra, Forky è così… da amore, ma ha anche bisogno di amore.

Massimo Dapporto si lascia a un aneddoto sul suo reclutamento da parte di Pixar.

Prima di prendere parte al primo film, ho vinto la selezione per la voce di Buzz e hanno cominciato a farmi domande dettate da richieste che provenivano dalla Disney negli Stati Uniti. In America c’è un degustatore di voci, capisce dal timbro della voce se questa convince, se ha una tonalità adatta al personaggio. Mi hanno fatto domande tipo: titolo di studio, indirizzo politico, le malattie che ho avuto… allora ho dato le cosa in mano alla mia agenzia suggerendo che a ogni domanda avremmo dovuto aumentare il mio cachet. Siamo arrivati a una bella cifra e alla Disney hanno smesso di fare domande perché avevano paura di inguaiarsi.

Per prepararmi a dar voce a Buzz Lightyear mi bastava seguire le indicazioni che c’erano nel copione in lingua inglese, lui è un eroe che scopre di esserlo quando prende consapevolezza di essere un giocattolo. Mi auguro che questo quarto film non sia l’ultimo e Toy Story vada verso l’infinito e oltre!

Riccardo Cocciante aggiunge dettagli sulla sua esperienza con il franchise di Toy Story.

Ho fatto la prima versione della canzone 24 anni fa, dovevo trovare una maniera per esprimere la mia personalità attraverso una canzone non mia, adattata dal pezzo originale di Newman. Il segreto sta nel non copiare. La versione dei colleghi Benji e Fede è molto fresca e semplice: una chitarra, bella voce, limpida. Danno un’interpretazione giovane di Un amico in me.

Anche Benji & Fede, che si sono occupati della nuova versione della canzone di Cocciante, oltre che un cammeo come doppiatori, aggiungono:

Ho ascoltato Riccardo con occhi e orecchie di chi vuole imparare, ho apprezzato i suoi complimenti e ho imparato tantissimo da lui anche se ci siamo consultati solo un giorno, una full immersion. Noi eravamo grandi fan di Toy Story anche se avevamo solo 1 e 2 anni quando è uscito il primo film. È una canzone che dice tanto nella sua semplicità e io ho messo tutto me stesso nell’interpretazione immaginando di avere un bambino davanti a me.

Toy Story è pieno di metafore e messaggi positivi, è come se i giocattoli fossero un misto tra genitori e fratelli maggiori dei bambini. Io Woody l’ho comparato a mia madre che è sempre vicino a me anche se a volte non si fa notare. Diciamo grazie a Disney per averci dato questa opportunità.

Rossella Brescia conclude il giro di interventi.

Il mio ruolo è minuscolo, sono la ballerina volante. Non potevo che fare quel personaggio, anche se lei fa dei virtuosismi che non avrei mai potuto fare nella vita, quindi ho accettato la proposta perché ho pensato: ora o mai più!

Tra i personaggi che popolano Toy Story 4 mi soffermerei su Forky, che è il mio preferito. È un giocattolo costruito con la spazzatura, e questo da un messaggio potente, perché dalle cose più semplici possono nascere grandi cose. Una forchetta è diventata un personaggio bellissimo, un simbolo. Con cose semplici si può avere tanta felicità.

Massimo Dapporto prende nuovamente la parola perché secondo lui il film ha un significato profondo.

Toy Story 4 parla fondamentalmente della ricerca della felicità: la bambola degli anni ‘50, Gabby Gabby, ne è l’emblema e la scena in cui la bambina smarrita la trova innescando un meccanismo di doppio raggiungimento della felicità, ne è l’esempio lampante. Si tratta di una scena commovente che da indicazione di quanto sia importante e intelligente il lavoro dei creativi della Disney. Sono riusciti a farmi piangere in quella scena, ancora una volta!

Luca Laurenti, che durante la conferenza si è mostrato particolarmente propenso a divagazioni filosofiche, ha aggiunto il suo punto di vista sulla storia raccontata in questo film.

Qual è la differenza tra gli umani e i giocattoli? Tutti i giocattoli sono creazioni delle nostre creazioni, dei nostri sentimenti. Infelice è colui che non crea. Noi diamo un senso agli oggetti, gli conferiamo vibrazioni e gli oggetti diventano un’estensione noi stessi. Non crediamo solo a ciò che vediamo ma vediamo ciò in cui crediamo!

Corrado Guzzanti aggiunge al proposito…

Questo quarto capitolo è più esistenzialista dei precedenti. I giocattoli hanno un senso solo se hanno un bambino di riferimento, come il mio personaggio; anche Gabby Gabby vuole appartenere a qualcuno, Woody invece riscopre la libertà, di non aver bisogno di un legame con un umano.

L’ho trovato particolarmente sottile, diverso dai precedenti, forse anche perché è un film extra, non atteso, la trilogia era chiusa e questo è arrivato un po’ a sorpresa.

Di seguito potete vedere il video completo della conferenza stampa.

a cura di Roberto Giacomelli

Foto e video di Rita Guitto

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