Uncharted, incontro con Tom Holland, il regista Ruben Fleischer e i produttori

Giovedì 17 febbraio arriverà nei cinema italiani Uncharted, l’attesissimo film tratto dall’omonima saga videoludica di successo per Play Station targata Naughy Dog. A interpretare il protagonista, l’avventuriero Nathan Drake in una versione più giovane, c’è Tom Holland, reduce dal successo planetario di Spider-Man: No Way Home, e noi abbiamo avuto modo di incontrare in conferenza stampa a Roma proprio l’attore, accompagnato dal regista Ruben Fleischer e dai produttori Alex Gartner e Charles Roven.

Il primo a prendere la parola è stato Ruben Fleischer, che ricordiamo è stato il regista anche dei due capitoli della saga horror-comedy Zombieland e del primo film dedicato a Venom.

Ogni volta che si adatta un materiale molto amato l’importante è rispettare l’originale. Il videogioco di Uncharted di per se è già molto cinematografico, c’è questo grande rapporto tra i personaggi Nathan Drake e Victor Sully, quindi era un’impresa facile da tradurre! Poi quando sei fortunato da avere grandi attori come Tom e Mark a interpretare i personaggi, il mio compito è anche più facile del previsto.

Tuttavia, c’è voluto del tempo per capire come volevamo realizzare questo film, molto aveva a che fare con il lavoro del mio coproduttore che mi aveva presentato il progetto nel 2019; poi la fantastica partecipazione di Tom Holland ci ha illuminato e il momento migliore è arrivato quando abbiamo pensato di incentrare la storia sul periodo in cui Nathan e Sully si sono incontrati. Abbiamo raccontato una storia fresca che non era mai stata raccontato prima, ma ispirandoci molto fedelmente al videogioco, un’impresa ricca di sfide.

Il covid, purtroppo, ci ha ostacolati da subito costringendoci a fermare le riprese proprio a pochi giorni dall’inizio, ma abbiamo insistito e siamo ripartiti dopo qualche mese.

Tom Holland prende la parola parlando del suo coinvolgimento nel progetto e il suo approccio al personaggio.

La cosa che mi ha spinto a prendere parte ad Uncharted, oltre il fatto che sono un fan del videogioco e li avevo già giocati tutti, è stato l’approfondimento dei personaggi e, soprattutto, il rapporto quasi padre/figlio tra Sully e Nate, il fatto che ci fosse la ricerca di un fratello scomparso, è stato come costruire una grande famiglia. Poi per me è stato come interpretare Indiana Jones, un Indiana Jones che avrei sempre voluto, più giovane e moderno.

Ho prestato attenzione a tutti i più piccoli dettagli del personaggio, ma questo accade ogni volta che mi trovo a interpretare un nuovo film. La mia versione di Peter Parker è nota per essere infantile e un po’ goffa, Nathan invece è diverso, mi ponevo in un altro modo mentre studiavo e interpretavo il personaggio, camminavo in un modo differente e gli aspetti fisici si trasferiscono anche nel modo in cui è strutturata l’azione. È un aspetto che abbiamo discusso molto nel processo di costruzione del personaggio, con Amy Pascal siamo passati da Spider-Man a Nathan Drake nell’arco di pochi mesi e c’è stato un lavoro per differenziare molto i personaggi.

Il nostro compito è stato ricreare un personaggio popolare e amato in tutto il mondo, quindi serviva un modo per portarlo sicuramente a chi non lo conosce ma soprattutto non deludere i fan, che sono davvero tantissimi. I momenti più belli del film sono i puzzle che molte volte sono stati creati direttamente sul set e abbiamo contributo tutti insieme a costruirli.

Poi, parlando del rapporto tra Nathan Drake e Victor “Sully” Sullivan…

Il rapporto tra me e Mark (Walhberg, n.d.r.) è reale, si è venuto a costruire mente stavamo girando: in pratica io, come Nathan, ho conosciuto Mark e mi sono avvicinato a lui così come avviene nel film, è stata una scoperta anche per me!

I produttori Alex Gartner e Charles Roven hanno puntualizzato che lavorare con Naughty Dog, la casa di produzione del videogame Uncharted, è stato molto stimolante e costruttivo perché ha portato a fare il lavoro migliore che si potesse sperare per questa trasposizione, oltre che ha potuto portare nel film alcuni “jokes” del videogioco che strizzano l’occhio a tutti i fan, oltre che un enorme cameo che i fan del franchise videoludico sicuramente riconosceranno.

Alla domanda su quali fossero state le fonti di ispirazione cinematografiche per il film di Uncharted, Ruben Fleischer risponde:

Chi ha inventato il videogioco ha preso ispirazione da Indiana Jones, è palese, quindi noi ci siamo rifatti a questo modello ma abbiamo attinto anche a tanto cinema avventuroso che ci ha formato, come I Goonies per la caccia al tesoro ma anche Star Wars per creare il rapporto tra Sully e Nate; inoltre, per quanto riguarda le spettacolari scene d’azione abbiamo guardato alle splendide lezioni impartite dagli ultimi film su 007 e la saga di Mission: Impossible, ma alla fine direi che Indiana Jones è alla base di tutto, è stato come un cerchio che si è chiuso.

Il produttore Charles Roven ha aggiunto:

Noi abbiamo preso ispirazione dal videogioco ma dovevamo realizzare un film che fosse fruibile anche da chi non ha mai giocato ad Uncharted, per questo abbiamo puntato sulle dinamiche emotive tra i personaggi e non solo sulla caccia al tesoro che invece è centrale nei giochi.

Ruben Fleischer torna sulle ispirazioni del film però in relazione al videogioco.

Abbiamo preso ispirazione da tutti gli Uncharted videoludici, anche se ci sono scene molto riconoscibili come la sequenza dell’aereo che arriva direttamente da Uncharted 3, ma noi avevamo dei punti di riferimento ben precisi attorno ai quali lavorare come l’ironia, la personalità dei personaggi, ma alcune cose sono inedite e create appositamente per il nostro film, come la sequenza delle navi che occupa il terzo atto, che secondo noi davvero non ha precedenti nell’ambito dell’azione cinematografica.

Un elemento che abbiamo sempre tenuto presente nel personaggio di Nathan Drake è che lui esce dai guai per trovarsi immediatamente di nuovo nei guai e questo è stato molto importante per tenere alto il divertimento. Noi dobbiamo trascinare nell’azione lo spettatore e per questo abbiamo avuto un vantaggio enorme nell’avere Tom a bordo perché lui è il reale esecutore dell’azione, lui ha realizzato personalmente molti stunt e per questo non abbiamo dovuto modificare il suo volto in computer graphic rendendo tutto più realistico.

Vi ricordiamo che Uncharted – Il film arriverà solo al cinema dal 17 febbraio distribuito da Sony Pictures.

A cura di Roberto Giacomelli

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