Venezia 71. Conferenza stampa con Al Pacino

Il 30 agosto è stato il Pacino-Day alla 71° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Ben due sono stati i film presentati con l’attore che interpretò Tony Montana in Scarface: Manglehorn, che è in concorso, e The Humbling, messo nella sezione fuori concorso. Per l’occasione Al Pacino ha tenuto la conferenza stampa relativa ad entrambi i film e noi qui vi riportiamo le sue considerazioni su Manglehorn e quelle del regista David Gordon Green e dell’attore co-protagonista Chris Messina.

Mr. Pacino, sia in Maglehorn che The Humbling lei interpreta un personaggio con problemi ma dal cuore tenero, come ci può spiegare questa caratteristica?

Al pacino. Non ho cercato di essere tenero, ma sono contento che sia emerso. Il merito va alla sceneggiatura, il gatto in Manglehorn, per esempio, dà molta della “tenerezza”, aiuta a sviluppare il personaggio che ama le persone con cui crea un rapporto. Questo personaggio non può mai smettere di vivere il passato, con le lettere che scrive al suo vecchio amore e che alla fine deve lasciarla andare. Tutto questo era nella sceneggiatura.

David, perché hai scelto Al Pacino per il ruolo da protagonista?

David Gordon Green. Ho incontrato Pacino a Los Angeles e ho avuto immagini di Al relative ai film precedenti con cui avrei sempre voluto lavorare. Dopo averlo incontrato ho pensato quali potessero essere i suoi gesti e i suoi modi che potevo inserire nel personaggio. Ho contattato Paul e insieme abbiamo messo insieme i pezzi.

La depressione sembra essere un tema fondamentale del film, ma non solo quella del personaggio, ma anche quella della società. Come avete scelto di rappresentarla?

Al pacino. Il personaggio vive in un ambiente chiuso, la sua vita è chiusa, è interessante che quest’uomo riesce ad acquisire una maggiore consapevolezza di se nel corso del film. Non so se i film siano più deprimenti ora che una volta, ma, pensando ai miei film, anche nel passato, avrei potuto immaginare che nel Padrino Michael fosse depresso.

È giusto leggere una citazione a Blow up di Antonioni nel finale?

David Gordon Green. Cercavo di trovare una firma il Manglehorn che lasciasse il segno, l’ispirazione è venuta da parte di mio amico, un mimo di grande talento che fa il babysitter. Solo nella postproduzione siamo arrivati a questa conclusione. Però si, ci sono allusioni ad altri film che hanno ispirato lo sceneggiatore e sembravano andar bene.

David, perché decidi di saltare da un genere cinematografico a un altro?

David Gordon Green. Manco di strategia, ho entusiasmo nello studiare generi diversi e trovare ruoli per grandi attori. Io sono un fan, sono pubblico prima che regista, guardo vari film e cerco ispirazione.

Come nasce la colonna sonora di Manglehorn?

David Gordon Green. La band che si è occupata della colonna sonora si chiama Explosion in the Sky, sono ragazzi di grande talento, hanno dato ispirazione a Paul, lo sceneggiatore. Abbiamo cercato di capire tutto quello che sta attorno alla band per trovare l’intonazione giusta da mettere poi nel film.

Mr. Pacino, cosa ha pensato della scena cantata nell’ufficio postale?

Al Pacino. La cosa che più mi è piaciuta nella sceneggiatura è che si accetta la realtà di quello che è strano e infatti questo ha avuto effetto anche su di voi. Io stesso mi chiedevo ma dove l’ha preso David questo qui che entra e canta?

Chris, come ti sei trovato a recitare al fianco di Al Pacino?

Chris Messina. Al è uno di quegli attori a cui ho sempre guardato con rispetto. Nei nostri tempi credo che Al Pacino sia il Marlon Brando della situazione.

Roberto Giacomelli

Foto di Rita Guitto

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