Spira Mirabilis, la recensione

“Tutti gli uomini sono mortali. Socrate è un uomo. Socrate è mortale.”

Questo l’esempio che portano molti professori di filosofia ai loro alunni quando devono spiegare che cosa sia un sillogismo, ovvero un ragionamento concatenato che sfrutta due proposizioni dichiarative (le c.d. premesse) per ricavarne una terza (detta conclusione). Ebbene, la mancanza di questa struttura logica è probabilmente la causa dell’insuccesso di Spira Mirabilis, il documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti.

Il progetto infatti è davvero molto interessante, ma manca di una connessione logica tra le sue parti. Questo perché il film si propone di trattare il tema dell’immortalità (la Spira Mirabilis è una spirale logaritmica che ruota attorno a un centro – senza tuttavia mai coincidervi -, la cui espansione è infinita) mischiando cinque storie scollegate l’una dall’altra.

spira mirabilis

Gli autori tuttavia ne rivendicano l’adeguatezza sostenendo che quelli da loro apportati sono tutti esempi di come l’uomo, grazie alla ricerca in diversi campi, si stia sempre di più avvicinando alla soluzione del paradosso scientifico per eccellenza. Ne sarebbero un esempio la storia dello scienziato Shin Kubota, che nel 2014 scoprì una specie particolare di medusa capace di tornare nella sua forma originale anche dopo essere stata fatta a pezzi, la ristrutturazione del Duomo di Milano (a cui i due registi avevano dedicato un altro documentario, intitolato L’infinta fabbrica del Duomo), la resistenza all’estinzione da parte della tribù indiana dei Lakota, il racconto di Louis Borges L’Immortale, e infine lo Hang, strumento musicale in grado di risvegliare parte dei neonati in coma.

spira mirabilis

Le cinque storie sono poi legate ognuna ad un diverso elemento presente in natura (nell’ordine prima citato acqua, terra, fuoco, etere e aria). Il problema è che i vari elementi di questo complicato puzzle vengono mischiati e presentati senza un effettivo collegamento tra le varie scene, e finendo per annoiare il pubblico che dalla proiezione esce con il ricordo di qualche immagine e una grande confusione in testa.

Sottile appare anche il confine con l’arte visiva: se ci si limitasse a cinque separate brevi trattazioni, l’opera potrebbe vincere un premio ad una Biennale d’Arte Contemporanea.

Il film è stato presentato in concorso alla 73^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Roberto Zagarese

PRO CONTRO
  • Fotografia.
  • Progetto di base.
  • Capacità di far arrivare il messaggio.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Spira Mirabilis, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.