Il ragazzo più felice del mondo, la recensione

Nel 1997 Gipi, nonostante non avesse ancora conseguito la fama che detiene oggi, ricevette una lettera da parte di un ragazzo quindicenne che in poche righe lo elogiava e si complimentava per il suo lavoro, chiedendogli un disegno con la dedica: “A Francesco”.

Nel 2017 il fumettista scopre per caso che negli ultimi vent’anni quella stessa lettera è stata spedita a più di cinquanta altri suoi colleghi, sempre con mittente Francesco di 15 anni, con pochi dettagli ritoccati.

Questo è lo spunto da cui nasce Il ragazzo più felice del mondo.

A sette anni dal suo primo lungometraggio, Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, torna sul grande schermo per presentare la sua ultima opera nella sezione Sconfini alla 75esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Un po’ documentario, un po’ fiction, un po’ “dietro le quinte”, Gipi mette in scena la ricerca, da parte sua e di qualche suo amico profumatamente sottopagato, dell’individuo che per più di due decadi si è spacciato per adolescente. Ma la mancanza di fondi e l’inaffidabilità goliardica dei suoi compagni rendono impossibile gestire le redini di questo progetto.

Rispettando il suo stile libero e autoironico, Gipi inserisce nel cast amici e famiglia: Gero Arnone, Davide Barbafiera, Francesco Daniele, e la moglie Chiara, per non parlare degli irresistibili camei di Kasia Smutniak, Jasmine Trinca e Domenico Procacci (quest’ultimo presente nella pazzesca scena d’apertura).

Ma questo film non si limita ad essere una spassosa e sgangherata commedia, riuscendo a sviluppare svariate riflessioni: la difficoltà di gestire i giudizi dei fan, soprattutto quelli che usano i social per mettere alla gogna ogni aspetto della vita dell’artista senza conoscerne affatto il lavoro; l’importanza della privacy, oramai salvaguardata solo dalla bontà e dal giudizio delle singole persone; e, altro argomento stimolante (affrontato anche in Macerie Prime dal collega Zerocalcare, che era presente in sala durante la proiezione del film), la trasformazione del rapporto fra l’artista e i suoi amici, che nonostante si sentano sempre più sfruttati, rimangono leali fino in fondo.

In conclusione, Il ragazzo più felice del mondo è questo: l’indagine attorno ad un misterioso ragazzo quindicenne che da vent’anni manda lettere sempre uguali, il viaggio di un fumettista alla scoperta più profonda di sé, e la prova che la voce di Gipi, seppur non priva di difetti, è unica. Forse proprio grazie ai suoi difetti.

Michele Cappetta

PRO CONTRO
  • Temi stimolanti in una cornice buffa e autoironica.
  • Stile unico e originale.
  • Poco sviluppo della trama principale.
  • Ad alcuni lo stile potrebbe apparire raffazzonato (ma questo è Gipi!).
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Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Il ragazzo più felice del mondo, la recensione, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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