Venezia 76. Colectiv (Collective)

Nel 2015, in Settembre, un locale rumeno chiamato Collectiv è andato a fuoco a causa di problemi con gli impianti. L’incendio divampato ha coinvolto l’intera struttura, e chi vi era dentro in quel momento. Il bilancio è grave: 57 feriti per ustioni, tutti portati all’ospedale di Bucarest per ricevere le cure necessarie. Necessarie, sì, ma non sufficienti.

Tempo una settimana, infatti, e le persone ricoverate sono morte. I parenti avevano chiesto di trasportare i feriti in altri paesi dell’Unione Europea, ma il Governo si era opposto, dicendo che gli strumenti in possesso dell’ospedale erano adeguati e pari a quelli provenienti dalla Germania.

Questo documentario si muove all’interno della vicenda, tentando di chiarire che cosa portò poi il Governo a dimettersi, lasciando spazio a un nuovo esecutivo. La risposta non tarda ad arrivare: i disinfettanti che venivano applicati sui pazienti, erano stati diluiti di ben dieci volte. Come effetto, una bassissima percentuale di disinfettante era rimasta per curare le ferite, le quali sono state subito infettate da germi che hanno poi provocato le morti.

Il punto di vista adottato qui è triplice: da un lato abbiamo quello del Governo, dall’altro quello dei cittadini comuni – le vittime -, infine quello dei giornalisti. L’esplicita intenzione è quella di scavare nella verità, di essere empatici con queste persone che hanno perso i propri cari, di sottolineare come un sistema che fa parte dell’Unione Europea, e che come tale dovrebbe essere efficiente e ancorato a saldi principi di democraticità, in verità è carente già alle sue basi.

Si è spesso sentito parlare in Economia della Nazione rumena come una nuova forza economica in ascesa. Ma qui una domanda sorge spontanea: è sufficiente la forza economica per dire che un Paese è avanzato, o bisogna anche guardare ai diritti umani, civili, che lo caratterizzano? Non sta forse nell’avanzamento della civiltà, la definizione di uno Stato?

Come ha spiegato lo stesso regista Alexander Nanau, una chiave di lettura risiede nella distanza che c’è tra cittadini e rappresentanti dei cittadini, i politici. Fino a quando i primi non riusciranno a rispecchiarsi nei secondi, non potremo mai avere un popolo unito e coeso. Questa è una condizione fondamentale, condizione che sembra essersi verificata con l’avvento del Governo successivo, dove il ministro della Sanità è anche un attivista; ciò non cancella quello che è stato, e che non dovrà verificarsi una seconda volta per nulla al Mondo.

Il documentario Colectiv è dunque un’indagine, un’inchiesta per molti versi, ma al contrario di film come Il caso Spotlight si concentra molto sulla parte più debole, quella che ha sofferto di più. Non è un caso che ne facciano parte testimonianze dirette – in una scena entriamo dentro un gruppo di ascolto per parenti delle vittime -, e che un sopravvissuto all’incidente abbia collaborato alla realizzazione del documentario.

Film consigliato a chi avesse ancora degli ideali e volesse confrontarli con la realtà dei fatti.

Roberto Zagarese

PRO CONTRO
  • Metodo d’indagine.
  • Realizzazione dei materiali.
  • Reiterizzazione dei concetti.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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