A Real Pain, la recensione

Per la seconda prova alla regia di un lungometraggio, l’attore Jesse Eisenberg punta sulla commedia amara on the road: A Real Pain è un film che parla di radici famigliari e di rapporti umani, scegliendo la strada dell’incontro/scontro di caratteri nel classico solco del buddy-movie.
David e Benji Kaplan sono cugini, sono ebrei americani e sono quanto di più distante possa esserci tra di loro. Quadrato, responsabile con la mania del controllo e leggermente ipocondriaco il primo, estroverso, sconsiderato e abituato a vivere alla giornata il secondo, anche se con una buona dose di malinconia negli occhi che nasconde qualcosa. I due organizzano un viaggio in Polonia per visitare i posti dove è nata e cresciuta la loro nonna e si uniscono a un gruppo guidato per ripercorrere i luoghi della memoria dell’Olocausto. Il viaggio sarà, ovviamente, il momento per avvicinare i cugini e metterli faccia a faccia con alcune incomprensioni del passato.
Dopo il coming-of-age Quando avrai finito di salvare il mondo (2022), Jesse Eisenberg torna dietro la macchina da presa con A Real Pain, firmando anche soggetto e sceneggiatura. Ma l’attore di The Social Network ci mette lo zampino anche come produttore e attore co-protagonista, apponendo un indelebile marchio su tutta l’opera. E possiamo dire che lo stile leggero ma non troppo di Eisenberg si adatta benissimo a questa storia di rapporti umani e ricerca delle proprie origini, una commedia più impegnata di quello che potrebbe apparire a primo acchito che pare uscita direttamente dalla fucina indie che alimenta periodicamente festival come il Sundance, dove, appunto, il film ha avuto la sua prima nel gennaio 2024.
La struttura on the road si dimostra perfetta per mettere fianco a fianco la “strana coppia” interpretata da Jesse Eisenberg e Kieran Culkin, di carattere opposto nonostante la stretta parentela, che troverà proprio nell’occasione del viaggio un modo per scambiarsi punti di vista necessari a chiarire incomprensioni e, soprattutto, a crescere personalmente imparando l’un dall’altro. I due personaggi, infatti, sono tanto diversi da risultare speculari: tutto quello che possiede uno in eccesso manca all’altro. La convivenza, quindi, crea compensazione e la convivenza con altre persone, estranei con cui condividono il viaggio, dà modo a ciascuno di far emergere anche gli elementi più profondi della personalità, i traumi. Perché, appunto, ci sono dei traumi tanto in David quanto in Benji che trovano simbolicamente nella ricerca delle radici famigliari un pretesto per essere affrontati ed elaborati.
Se un gigantesco punto a favore di A Real Pain è l’interpretazione di Kieran Culkin, originale, intensa, capace di creare una sincera empatia con il personaggio di cui veste i panni e spettatore, un altro centro è rappresentato dalla sceneggiatura di Eisenberg. A Real Pain è un film molto semplice e trova proprio nella sua struttura collaudata e facilmente leggibile un modo per sviluppare egregiamente i personaggi, mostrandoli umani e vulnerabili, con dialoghi brillanti e a tratti teneri. Insomma, un film “pulito” che colpisce nel segno proprio per lo sfruttamento intelligente della sua basilarità.
Tutto questo, però, può essere anche un potenziale difetto per chi cerca da una dramedy quel tocco di imprevedibilità utile a farlo sedimentare nella memoria e a rendere la visione un’esperienza. A Real Pain non lo è. È un film calmo, con personaggi che seguono un arco narrativo già visto per quando ben scritto, e una struttura così classica e collaudata da rischiare di non lasciare il segno nella memoria.
Ci sono pro e contro, dunque, nella scelta di Eisenberg di non rischiare mai, di cercare un posticino di privilegio in quella confort zone della commedia indie post-2000. Sta alla sensibilità e all’esperienza dello spettatore capire se si trova davanti a un pro o un contro.
A Real Pain è candidato a due premi Oscar, giustamente nelle categorie della sceneggiatura e dell’attore non protagonista, e, dopo essere stato presentato in anteprima italiana ad Alice nella Città 2024, arriverà nei cinema il 27 febbraio 2025 distribuito da Searchlight Pictures/Disney.
Roberto Giacomelli
PRO | CONTRO |
|
|
Lascia un commento