Acid, la recensione del survival-movie francese sulle piogge acide
Il riscaldamento globale è un pericolo concreto per il Pianeta e sta portando una serie di criticità ambientali che si manifestano, in primis, con una preoccupante emergenza climatica mondiale. Fenomeni sempre più estremi, frequenti e devastanti stanno minacciando l’incolumità di uomini, animali e piante; inoltre, il 2022 ha fatto registrare un caldo record in Europa con 2,26 gradi centigradi in più rispetto alla media. L’anidride carbonica nell’aria è aumenta di circa il 150% negli ultimi cento anni e la concentrazione di CO₂ è responsabile dell’innalzamento della temperatura che, a sua volta, rende sempre più frequenti fenomeni di inondazioni, siccità, dissesto idrogeologico, diffusione di malattie, crisi idrica ed estinzione di specie animali e vegetali.
Questa emergenza è stata ovviamente catturata anche dal mondo del cinema che ne ha fatto tesoro per partorire storie di devastazioni e disastri; ma se un tempo si trattava di spettacolari film di fantascienza o distopie da disaster-movie che al massimo potevano avere un’eco profetica, oggi si tratta di paure concrete, drammi reali che potrebbero realizzarsi in tempi brevi.
Acid di Just Philippot si inserisce perfettamente in questo trend cinematografico che fa della fantascienza un dramma realistico e inquietante, capace di riflettere su un’emergenza vera estremizzandone le suggestioni catastrofiche, come si trattasse della spaventosa simulazione di un futuro possibile e imminente.
Michal, operaio che sta passando guai con la legge a causa di una protesta violenta, deve occuparsi di sua figlia adolescente Selma, che vede a settimane alterne dopo il divorzio con sua moglie Élise. Nel frattempo, i notiziari non fanno altro che parlare di una devastante pioggia acida che si sta riversando nei paesi del Sud America e che minaccia di spostarsi verso l’Europa. Ma l’emergenza si verifica ben prima del previsto e una pioggia che corrode ogni cosa si abbatte anche sulla Francia, devastando le abitazioni e scatenando il panico nei pressi di Lille.
Dai gilet gialli alla crisi climatica, sicuramente il film che Just Philippot ha tratto da un suo cortometraggio del 2018 affonda le mani nel sociale cercando di smuovere l’opinione del pubblico, ma non dimentica mai che sta facendo – in primis – intrattenimento; infatti Acid è un intenso, bellissimo e avvincente disaster/survival-movie dalla grande sensibilità e attenzione per i personaggi.
Il film inizia con il protagonista, interpretato da un ottimo Guillaume Canet, ripreso da un cellulare mentre aggredisce le forze dell’ordine nel corso di una manifestazione. Lui indossa l’ormai iconico gillet giallo e il video diventa virale portando Michal ad essere tanto un simbolo della lotta contro l’autorità prepotente quanto un “criminale” agli occhi della legge e di buon parte dell’opinione pubblica. Al di là della catastrofe ambientale che da lì a poco deflagrerà nella storia raccontata in Acid, al regista e sceneggiatore è palese che interessi molto raccontare quest’uomo, un operaio, quindi il più classico rappresentate della classe proletaria, che esplode in una manifestazione pubblica di violenza come chiara conseguenza di un’instabilità sociale ed economica che affligge il Paese (la Francia, in questo caso). L’uomo comune che trova il coraggio per ribellarsi alle ingiustizie che vive sulla sua pelle quotidianamente, un eroe per qualcuno, che pochi minuti dopo sarà chiamato ad essere un eroe per sua figlia. Ma a quale prezzo?
La trama di Acid si sviluppa all’interno del nucleo famigliare di Selma che, come in molte famiglie contemporanee, è allargato: suo padre ha una compagna, anche sua madre si è rifatta una vita e lei è lì, nel mezzo di una staffetta settimanale tra i genitori e le loro nuove rispettive famiglie ad esprimere quel disagio che i 15 anni di oggi spesso portano a reprimere, a tenere dentro. In questo contesto viene a presentarsi la catastrofe che poi diventa il cuore pulsante del film, la minaccia che arriva dal cielo e che contamina ogni cosa, dalle semplici pozzanghere per strada all’acqua potabile che scorre nei tubi. Una pioggia altamente acida e quindi letale, che corrode i cavi elettrici gettando la zona interessata nel blackout, ma consuma anche i copertoni delle automobili, rendendo difficoltosi gli spostamenti con i mezzi, e perfino i tetti delle abitazioni, che diventano irrimediabilmente rifugi temporanei se non addirittura trappole mortali. Ovviamente il contatto diretto con l’essere umano ha effetti devastanti degni di un film dell’orrore, con carni arse, fuse, corrose, maciullate.
Just Philippot, che nel 2020 aveva già esplorato il genere fantastico con risvolti sociali nel film Lo Sciame, rimane molto ancorato alla famiglia protagonista del film pedinando i due ex-coniugi e la loro figlia in un survival movie on the road. Pur cercando costantemente di raccontare la dimensione intima della catastrofe, l’autore non lesina in momenti spettacolari e di grande intensità drammatica, scivolando in più di un’occasione verso il macabro spinto degno di un film horror.
Acid cattura lo spettatore come non sempre accade nei disaster movie di nazionalità americana e lo fa proprio perché ci rende partecipi della tragedia con una grande attenzione all’empatia verso i personaggi. A tratti si può trovare qualche analogia con E venne il giorno di M. Night Shyamalan per la costruzione narrativa scelta, ma Acid riesce a risultare più inquietante proprio perché mette da parte l’elemento fantastico e tratta con estremo realismo una situazione possibile anche nella nostra realtà.
E il realismo possiamo ritrovarlo anche nelle relazioni umane, dove lo spirito di conservazione individuale non è egoismo ma semplice sopravvivenza dettata da una situazione estrema, come accade nella lunga e drammaticissima sequenza all’interno dell’abitazione dove i nostri protagonisti vengono ospitati.
Acid è uno dei più spaventosi e lucidi disaster/survival movie prodotti negli ultimi anni che trova in una vicenda coinvolgente e interessante un punto di forza per sviluppare una storia di umanità e allo stesso un ammonimento verso il disastro che ci può attendere. Il problema è che potrebbe essere già troppo tardi per evitarlo e una volta in atto non c’è alcun posto verso il quale si possa fuggire.
Presentato fuori concorso al 76° Festival di Cannes e vincitore di un premio César per gli effetti speciali, Acid arriva nei cinema italiani il 4 luglio 2024 distribuito da Notorius Pictures.
Roberto Giacomelli
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