Carry-On, la recensione

A Natale, si sa, siamo tutti più buoni…ma questo difficilmente accade nel cinema, dove anche nelle storie ambientate durante il magico periodo di fine dicembre troviamo spesso cattivi senza scrupoli impegnati ad architettare ingegnosi piani criminali.

È questo il caso di Carry-On, film distribuito da Netflix (e diventato il maggior successo dell’anno per la piattaforma), diretto dal veterano Jaume Collet-Serra (autore di numerosi film d’azione con protagonista Liam Neeson come Unknown, Non-Stop, Run All Night e L’Uomo Sul Treno, di thriller/horror riusciti come il remake de La Maschera di Cera, Orphan e Paradise Beach, e dei blockbuster con The Rock Jungle Cruise e Black Adam) e interpretato da Taron Egerton, attore versatile che si sta costruendo una carriera sempre più definita, conosciuto per la saga di Kingsman, Rocketman e per il film su Tetris. Un action movie estremamente classico e derivativo, ma ben confezionato e divertente, perfetto da vedere durante le festività natalizie.

La trama vede protagonista Ethan Kopek, un giovane agente della TSA che lavora presso l’aeroporto internazionale di Los Angeles, nonostante il suo sogno fosse quello di entrare nell’accademia di polizia, a cui ha rinunciato dopo aver fallito il test. È la vigilia di Natale e Ethan si reca a lavoro insieme a Nora, la sua ragazza, anch’essa responsabile dell’aeroporto, che lo incoraggia a ripresentare la domanda per l’accademia. Ethan chiede dunque al suo supervisore di assegnargli la gestione di una corsia di scansione dei bagagli, sperando di dimostrare i suoi meriti per una promozione.

Ma durante il turno, Ethan riceve un auricolare attraverso il quale viene contattato e preso di mira da uno spietato mercenario, che gli ordina di far passare uno specifico bagaglio a mano attraverso lo scanner. Se Ethan non dovesse eseguire gli ordini, tutte le persone presenti nell’aeroporto, compresa Nora, verrebbero uccise. Ma dopo aver scoperto il contenuto del bagaglio, Ethan metterà alla prova se stesso per scongiurare un disastro di proporzioni catastrofiche, cercando di proteggere chi ama e salvare migliaia di vite.

Carry-On rientra in quella categoria di thriller/action strutturati come se fossero una frenetica “corsa contro il tempo”. Quel sottogenere dove il protagonista, tenuto sotto scacco dal cattivo di turno (un terrorista, un cecchino, un killer ecc.), deve cercare di fermare il piano del suddetto prima che sia troppo tardi. Il film di Collet-Serra è molto classico e ricorda pellicole come In Linea Con L’Assassino di Joel Schumacher, ma ci sono anche tantissime contaminazioni dai vari capitoli di Mission Impossible. L’ambientazione in aeroporto, inoltre, non può non richiamare alla mente il sottovalutato Red Eye di Wes Craven, ma anche il secondo capitolo di Die Hard e Air Force One di Wolfgang Petersen. Il film è piuttosto derivativo (forse troppo) ma riesce a divertire e a tenere incollati dall’inizio alla fine, nonostante qualche forzatura qua e là.

Taron Egerton si rivela un “action man” credibile, che riesce a dare carisma e spessore al suo personaggio. Il suo trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato gli permetterà di emergere e di affrontare le sue insicurezze. Il tema centrale di Carry-On è proprio questo: a volte ci ritroviamo in situazioni inaspettate in cui non avremmo dovuto essere, ma il modo in cui le si prende di petto può risultare una grande opportunità di crescita.

Ottimo anche Jason Bateman nei panni del minaccioso Il Viaggiatore: Bateman è conosciuto principalmente per i suoi ruoli comici (lo ricordiamo in Arrested Development, Juno e Game Night), ma anche nei panni del villain, in questo caso, sorprende e risulta particolarmente intimidatorio.

Bravi anche Sofia Carson nei panni di Nora e Theo Rossi (The Penguin) in quelli del braccio destro de Il Viaggiatore, mentre attori del calibro di Dean Norris (Breaking Bad, Scary Stories to Tell in the Dark) e Logan Marshall-Green (Prometheus, Upgrade) risultano un po’ sprecati.

Il film soffre dei classici limiti delle produzioni Netflix, come un impianto abbastanza standardizzato e poco cinematografico. Collet-Serra è sempre bravo e alcune scene sono ottime (da citare un piano sequenza all’interno di una macchina con tanto di musica in sottofondo), ma si ha l’impressione che, rispetto ad altri suoi lavori, sia stato un po’ frenato e non sia riuscito a sbizzarrirsi fino in fondo. Nonostante ciò, Carry-On è una visione piacevole e senza pretese, che ha decisamente fatto presa sul pubblico, visti gli impressionanti record di visualizzazioni infranti. Franchise in arrivo? Molto probabile!

Riccardo Farina

PRO CONTRO
  • Una trama scorrevole che tiene incollati.
  • La bravura di Taron Egerton.
  • Jason Bateman funziona molto bene nel ruolo di villain.
  • Le sequenze action coinvolgenti e ben fatte.
  • Il film è un po’ troppo derivativo.
  • L’impianto televisivo non permette a Collet-Serra di emergere come in suoi altri lavori.
  • Alcuni attori, come Dean Norris e Logan Marshall-Green, decisamente sprecati.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Carry-On, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

One Response to Carry-On, la recensione

  1. Fabio ha detto:

    Piaciuto assai, tiene incollati allo schermo per tutta la sua durata e si Bateman mi ha stupito, davvero bravo nei panni del cattivo!!!!

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    Valutazione: 4.0/5 (su un totale di 1 voto)
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    Valutazione: +1 (da 1 voto)

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