Archivio categorie: Speciali / Dossier

I Recuperoni: Lady Oscar e del perché dopo quarant’anni è più bello che mai

Dal 4 ottobre 2020 Sky Atlantic e Now tv hanno riproposto sul loro catalogo l’intramontabile classico dell’animazione giapponese Lady Oscar, ispirato al manga Le rose de Versailles dell’ecclettica Riyoko Ikeda (a sua volta influenzata dal racconto Maria Antonietta di Stephen Zweig); per i millenials più “maturi”, cioè quelli nati a cavallo fra gli anno ‘80 e ’90, era pane quotidiano accendere la televisione, vedere l’ennesima messa in onda di quest’opera – non sarebbe stato neppure necessario registrarla su VHS –  e rimanere comunque incollati al vecchio tubo catodico.

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La paura fa 90: i 10 (+1) migliori special di Halloween de I Simpson

i simpson - la paura fa 90

Quello con La paura fa 90, o Treehouse of Horror se preferite, è un appuntamento che va avanti da ben 30 anni quando il 25 ottobre 1990 (l’8 dicembre 1991 in Italia) andò in onda il primo episodio de I Simpson dedicato alla festività di Halloween. Una ricorrenza ormai iconica, iniziata con la seconda stagione della serie cult creata da Matt Groening, che si rinnova di anno in anno nel periodo di Ognissanti proponendo un episodio speciale che, dividendosi in 3 corti più una cornice, omaggia l’immaginario horror, ovviamente alla maniera de I Simpson.

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Salò e le 120 giornate di Sodoma: in blu-ray la versione integrale restaurata

Oggi, 2020, epoca di oscurantismo medievale da social network, di ipocrisia perbenista mediale, di illusione di libertà di parola, di neofascismo culturale indotto e di censura preventiva a buona parte delle opere audiovisive prodotte per le masse, un film come Salò e le 120 giornate di Sodoma sarebbe impensabile. Provate solo a immaginare le reazioni degli (a)sociali su facebook e instagram alla notizia che un film come quello di Pasolini possa uscire nei cinema oggi, per la prima volta. Sarebbe un tripudio di fiaccole e forconi da parte di chi non ha la più pallida idea di cosa sta parlando ma si unisce alla massa degli “opinionisti social” per semplice legge del trend topic.

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Alberto Sordi 1920-2020: il nostro tour nella Villa dell’attore per il Centenario della sua nascita

Dopo diversi rinvii causati dall’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus, finalmente si aprono al pubblico le porte di Villa Sordi con l’attesissima mostra Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020, che per la prima volta rende visitabile al pubblico la storica villa dell’attore, adibita a museo e affiancata a una ricca mostra allestita in tensostrutture appositamente realizzate per raccogliere i tanti materiali sulla vita e sulla carriera dell’Albertone nazionale.

Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020 è una mostra promossa da Fondazione Museo Alberto Sordi, con Roma Capitale e con Regione Lazio, curata e organizzata da Alessandro Nicosia con Vincenzo Mollica e Gloria Satta, e sarà aperta al pubblico dal 16 settembre 2020 al 31 gennaio 2021.

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Venezia77: considerazioni finali e tutti i vincitori

La 77ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia rimarrà nella Storia. È l’edizione dell’emergenza sanitaria, è l’edizione delle incertezze fino all’ultimo, è l’edizione del coraggio e della passione di chi vi ha lavorato, l’edizione dell’assenza di glamour, del ritorno a un cinema più piccolo, inclusivo, estremamente autoriale, sicuramente lontano dalle logiche dello star system che hanno decretato, negli ultimi anni, il successo e i numeri della Mostra del Cinema sdoganando definitivamente questo evento anche al di fuori della cerchia cinefila. È stata un’edizione che, prevedibilmente, ha visto ridimensionati i propri numeri con il 40% di presenze in meno in confronto al 2019 (che è stato l’anno dei record) e 5.500 accrediti venduti in confronto ai 12 mila dello scorso anno. Numeri comunque molto alti in confronto alle previsioni, che hanno dato una dimostrazione molto forte dell’amore di molti per il Cinema, della voglia di ripartire nel migliore dei modi, senza lasciarsi intimorire dalle ferree ma fondamentali misure restrittive che la Biennale ha adottato, impiegando ben 2 dei 14 milioni impiegati per organizzarla.

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Analisi di un cult. The Lobster di Yorgos Lanthimos

Un uomo di mezze misure in un mondo di estremi.

The Lobster è una commedia nera terribilmente grottesca e sarcastica sulle relazioni amorose, ambientata in un mondo distopico e surreale in cui se si è single dopo i 45 anni di età si è costretti a sottoporsi ad un processo che ha come fine quello di trasformarsi in un animale (a propria scelta, almeno). I single vengono infatti ospitati in un hotel in cui hanno l’ultima chance per trovare l’amore prima di sottoporsi a questa irreversibile e surreale operazione. L’animale scelto da David (Colin Farrell), il protagonista della storia, è l’aragosta (in inglese “lobster”, da cui viene il titolo del film), che sotto la   sua corazza dura nasconde una deliziosa polpa, e il motivo per cui ha scelto questo animale è che possono vivere fino a cento anni, hanno il sangue blu e sono sempre fertili. Inoltre, a David piace il mare. Questa scelta è forse l’unica nel film sulla quale David non avrà nessun dubbio.

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Cinema & Lockdown: ricerca sulla fruizione di film in tempi di coronavirus

Era il 9 marzo quando gli esercenti cinematografici di tutta Italia si sono visti costretti a mettere i lucchetti ai cinema a causa dell’emergenza sanitaria da nuovo coronavirus. Durante questi tre mesi di clausura, le abitudini di molti italiani sono cambiate, tra cui anche la fruizione cinematografica che ha visto l’esplosione dei consumi su piattaforme VOD (Video On Demand) di varia natura e il proliferare di molte piccole realtà VOD che probabilmente non sopravviveranno al 2020.

Oltre al rinforzamento delle piattaforme SVOD (Subscription Video on Demand) quali Netflix e Amazon Prime Video, a cui si è aggiunto proprio a partire da marzo Disney+ con un boom di sottoscrizioni, abbiamo assistito al rafforzamento delle piattaforme TVOD (Transactional Video on Demand), ossia i servizi pay-per-view come Chili, Rakuten Tv, Sky Primafila, su cui sono stati dirottati buona parte dei film che erano destinati alla distribuzione nei cinema tra marzo e maggio. A queste due modalità di fruizione, si sono aggiunte anche piattaforme PVOD (Premium Video On Demand), come MioCinema, utili a far fronte proprio all’esigenza di avere una finestra di distribuzione in accordo con gli esercenti cinematografici, per creare degli eventi attorno alla pubblicazione in streaming di alcuni film previsti in sala.

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This is Us: non ci sono solo i Pearson!

La quarta stagione di This is Us si è conclusa di recente lasciando il pubblico, come di consueto, stravolto da un fuoco incrociato di emozioni e interrogativi. Sappiamo che ci sarà una quinta stagione – probabilmente l’ultima – sebbene non sia stata ancora comunicata la data di uscita.  I fans dello show creato da Dan Fogelman, questo è certo, sono ansiosissimi di immergersi nuovamente nella movimentata quotidianità della famiglia Pearson, perno pulsante attorno al quale ruota la narrazione. Tuttavia, sebbene i protagonisti di This is Us siano Jack (Milo Ventimiglia), Rebecca (Mandy Moore) e i Big Three, è innegabile il valore aggiunto apportato alle loro dinamiche da personaggi esterni al nucleo familiare ma, non per questo, meno significativi.

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Dove abita l’orrore. Approfondimento sulle tre “Case” della Filmirage

La Casa 4 - Witchcraft

C’era un’epoca in cui in Italia il cinema di genere era fertile ma, allo stesso tempo, in crisi. Parlo della seconda metà degli anni ’80, quando l’horror, in particolare, cercava spesso storie e titoli dai successi d’oltreoceano, che venivano clonati, rivisitati o semplicemente richiamati da titolazioni che sostanzialmente funzionavano da “specchietti per le allodole”, con i quali si promettevano sequel ma offrivano film completamente nuovi. Era l’epoca di Bruno Mattei, Claudio Fragasso, Ciro Ippolito e, a volte, di Umberto Lenzi; grandi artigiani della settima arte che scrivevano e dirigevano film cercando – e a volte promettendo – il collegamento con blockbuster statunitensi. Ma non sempre (a volte si, va detto!) questo espediente non era sinonimo di “film-sola” perché con queste operazioni abbiamo potuto scoprire gioiellini, oggi giustamente celebrati con affetto, che altrimenti non avrebbero, con ogni probabilità, mai visto la luce.

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The Hateful Five: 5 insopportabili eroine delle serie TV

Hanno volti incantevoli, capelli perfetti e carattere da vendere.
Quante protagoniste del piccolo schermo potrebbero rientrare in questa descrizione?
La quasi totalità delle serie TV che hanno raggiunto una solida popolarità vanta nel cast almeno una ragazza bella e tosta. Oggi, a circa tre anni dallo scandalo Weinstein e sull’onda dirompente del movimento culturale #MeToo, questa costante è più che mai una certezza, grazie anche alla crescente presenza dietro le quinte (e non solo) di sceneggiatrici e showrunner donne (un esempio su tutti, la Phoebe Waller-Bridge di Fleabag).
I prodotti seriali sono da sempre una fucina di ritratti femminili destinati a imprimersi nell’immaginario collettivo. Esilaranti reginette della commedia o spietate muse del dramma, capaci di tracciare, ciascuna a suo modo, un affresco non convenzionale della sensibilità femminile.

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